
L’Organizzazione degli Stati Americani e la Corte interamericana indicano illegalità nell’impeachment
Pubblicato il 11 mag 2016
Lunedì 9 maggio, in udienza pubblica davanti alla Commissione di Diritti Umani e Legislazione Partecipativa del Senato della Repubblica del Brasile il segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani Luis Almagro e il presidente della Corte Internazionale di Diritti Umani Roberto Caldas hanno criticato la mancanza di base giuridica e la dichiarazione previa di voto che permeano la procedura di impeachment della presidente della Repubblica, Dilma Rousseff.
Almegro ha riaffermato ai senatoria la posizione dell’OSA, manifestata in una nota di metà aprile: la denuncia contro la presidente non presenta “alcun giudizio di indizio di crimine di responsabilità. E ancor meno certezze”. “Non rispettare i limiti definiti nel sistema costituzionale brasiliano colpisce la struttura del funzionamento di tale sistema e distorce la forza e l’operatività che la Costituzione e le leggi debbono avere”, ha aggiunto.
Come osservato dal segretario generale dell’OSA, i paesi sud americani hanno affrontato dittature militari e sono oggi coscienti dell’importanza delle regole democratiche. Gli elettori, ha sottolineato, devono aver garanzia di libertà per esprimersi attraverso il voto e i politici la massima garanzia nell’essere eletti per compiere i propri mandati.
“Questo é molto importante, dal momento che nel sistema presidenziale esiste un contratto fra le persone e il presidente eletto. Tale contratto deve essere rispettato, con la massima certezza giuridica che fonda la democrazia, per garantire il compimento del madato”, ha aggiunto Almagro.
Roberto Caldas, della Corte Interamericana di Diritti Umani, ha messo in risalto il fatto che l’impeachment è costituzionale nei paesi presidenziali, ma ha evidenziato che tutto il rito deve essere orientato dai principi dello Stato di Diritto.
“Secondo tale rito, deputati e senatori diventano giudici e sono incaricati della missione di realizzare il più importante giudizio di una nazione, cioè l’impedimento di chi giunse alla carica attraverso il voto diretto”, ha affermato Caldas. In tale ruolo, ha completato, i parlamentari hanno gli stessi requisiti dei giudici, di imparzialità e obbligo di ascoltare accusa e difesa, fino a formarsi una opinione”.
“La formazione di opinione può realizzarsi solo dopo tutta la procedura legale di un giudizio. Il fatto che si siano visti parlamentari annunciare previamente i voti ha preoccupato il mondo giuridico internazionale. Non si può avere rottura dell’imparzialità fino al momento finale. Manifestazione di opinione è pre-giudizio, e chi pre-giudica è impedito di votare. Chi annuncia il voto non può giudicare”, ha aggiunto.
Fonte: Agência Senado
Traduzione di Teresa Isenburg
San Paolo, 10 maggio 2016
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