Mujica: “a mio parere è cosa molto buona avere Lula nel governo”

Mujica: “a mio parere è cosa molto buona avere Lula nel governo”

L’ex presidente dell’Uruguay, José Pepe Mujica lunedì 14 marzo 2016 a Foz do Iguaçu (Paranà, Brasile) in occasione di una conferenza agli studenti di Scienze Politiche dell’Università Federale di Integrazione Latino Americana (Unila) ha concesso una intervista al giornalista Dario Pignotti della rivista argentina Pagina/12. Con molta calma, prima di rispondere alle domande, Mujica ha spiegato in motivi per cui avrebbe parlato sulla crisi brasiliana. “Mi intrometto, nonostante si dica che non ci si debba intromettere, perché quello che succede qui si riflette in tutta la regione, per me non fa lo stesso che Lula stia bene o stia male, speriamo che le cose procedano nel suo nuovo lavoro di ministro”.

L’intervista è stata concessa prima dell’annuncio formale della nomina di Lula a ministro della Casa Civile, dopo la manifestazione nazionale dell’opposizione dl 13 marzo, prima della manifestazione in difesa della legalità del 18 marzo.

Dario Pignotti – Lula può dare un nuovo impulso al governo?

José Pepe Mujica – A me modestamente sembra che sarà buona cosa avere Lula nel governo. Vedremo come sarà, faranno di tutto per impedirlo, e lui lo sa meglio di chiunque. Mi sembra che Lula assumerà l’incarico con un indirizzo economico che al momento non è quello di Dilma Rousseff, so che nella sua testa pensa di mettere in cammino un brutale piano di credito per i più sommersi e per la classe medio bassa.

DO – La destra cerca di ostacolare la gestione di Lula.

JPM – Ma Lula è un leader di grande capacità, è un uomo temprato al  coraggio di affrontare i momenti più difficili, ho speranza che sarà possibile andare avanti, ma bisogna “ballare con le più brutte”, le cose non vanno bene per nessuno. Spero che abbia il  fiato per le grandi sfide che affronterà, c’è molta gente che ha perso  il lavoro. Bisogna creare lavoro, mettere in moto l’economia, Lula dovrà lottare con una destra che vuole distruggere il paese alimentando una crisi irrazionale. Mi hanno detto che ci sono giudici che cercano di brillare attaccando Lula e le industrie, questa è una barbarie, non possono ammazzare un bene collettivo, una industria è uno sforzo collettivo che porta lavoro. Se vogliono fare giustizia facciano arrestare i padroni, se vogliono in prigioni di lusso,  e poi che si continui a dirigere le industrie, che  si continui a produrre. Che imparino dal caso della Wolksvagen:  hanno manipolato di brutto, hanno pagato una multa pesante, ma hanno continuato a lavorare. Qui è diverso, ci sono giudici che vogliono ammazzare la gallina dalle uova d’oro.

mujica lulaDP – Ci sono giudici che sembrano ossessionati per catturare Lula.

JPM – Si ha l’impressione che in Brasile ci sia una specie di esposizione pubblica giudiziale, questo sta accadendo anche in altri paesi della nostra regione, c’è gente nella giustizia che crea denunce molto vistose per uscire nei mezzi di comunicazione e fare i propri affari.  Mi hanno detto che vogliono trovare qualche cosa contro Lula a tutti i costi, mi hanno detto che quando lo hanno interrogato gli hanno anche chiesto al riguardo di alcune bottiglie di vino che aveva in casa, questo è un po’ strano. Se vogliono investigare che investighino tutto. Sono amico di Lula da tutta la vita e continuerò sempre ad essere suo amico… E se qualcuno lo farà arrestare, io andrò a trovarlo, ho già fatto visita a parecchi amici incarcerati.

DP – Vogliono evitare la sua candidatura nel 2018?

JPM – Credo che ci siano interessi molto pesati in tutto questo gioco attorno a Lula, non sono in grado di dire se è questo o quel gruppo che sta giocando, ma dico che c’è gente che ha interesse a togliere Lula dalla carriera politica, dalla corsa per le elezioni.

DP – Fra questi interessi ci sono quelli degli Stati Uniti?

 JPM – Se il Brasile è grande e complesso, cosa possiamo dire degli Stati Uniti che è ben più grande del Brasile? Non si può parlare di “uno”  Stati Uniti perché ce ne sono molti. E’ possibile, sì, che ci siano gruppi degli Stati Uniti che danno una mano a quelli che sono contro Lula e contro la legalità democratica. Non dubito che negli Stati Uniti ci sia chi è infastidito dal Brasile, che sente che in alcune questioni il Brasile gli ha pestato i calli. Non vedono di buon occhio che il Brasile abbia costruito il  porto di Mariel a Cuba. Non dico che questa sia la politica ufficiale degli Stati Uniti, strozzare il Brasile, ma per certi aspetti Obama è un presidente che subisce molte limitazioni. Ma alla fine dei conti un giorno qualcuno ringrazierà il Brasile per quello che ha fatto a Cuba, anche se molti sciocchi non colgono quanto sia importante.

José Mujica si preoccupa con la minaccia di golpe  istituzionale al quale si riferisce in vari momenti dell’intervista. Quando il giornalista gli chiede se “sente odore di golpe”, Mijica si mette le mani fra i capelli, scuote i suoi capelli bianchi, guarda la sua compagna, la senatrice Lucía Topolansky. Fa un’altra pausa e alla fine risponde alla domanda: “ golpe in Brasile? Racconterò un aneddoto, una cosa caratteristica del mio paese. Nei quartiero popolari, dove vivono i poveri, la gente dice: ‘io non credo alle streghe, ma le streghe esistono.’ “

DO – Siamo davanti a un golpe bianco imminente?

JM – A questo non posso rispondere perché non ho la sfera di cristallo Quello che so è che c’è un problema in Brasile, questo contagia tutta la regione, per questo io mi intrometto e parlo di quello che succede qui.  E da tutto ciò dobbiamo trarre delle lezioni, bisogna imparare, non possiamo essere così ingenui.

Traduzione di Teresa Isenburg

 articolo originale: http://www.vermelho.org.br/noticia/277914-7

 

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