fassina(Congresso fondativo di Sinistra italiana”)

«La sinistra deve riconoscere l’assenza delle condizioni politiche per riscrivere i Trattati o per “far girare” l’euro in senso favorevole al lavoro, ossia in sintonia con le Costituzioni nate dopo la II Guerra Mondiale. Deve riconoscere il conflitto irriducibile fra i Trattati europei e la Costituzione e riaffermare il primato storico e politico di quest’ultima. Deve riconoscere che il demos europeo non esiste, a parte la upper class, cosmopolita da sempre, promotrice e beneficiaria dell’ordine vigente.
(…) Il superamento dell’ordine dell’euro è la condizione per rivitalizzare funzioni fondamentali dello Stato nazionale al fine di proteggere il lavoro da ulteriore svalutazione e rianimare la democrazia costituzionale. In sintesi, per rigenerare la sinistra nel XXI Secolo il banco di prova è la capacità di rimettere in discussione, dopo un trentennio di subalternità culturale e politica, “il nesso nazionale-internazionale” (per riprendere il lessico di Antonio Gramsci). Quindi, per noi, vuol dire ripartire dalle città per riconquistare spazi di sovranità democratica in un’Unione europea rifondata attraverso la cooperazione tra Stati nazionali. Solo così si potrà riconciliare il progetto europeo con la Costituzione repubblicana e con il principio della sovranità popolare».

 

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