Unità per Gaza

Unità per Gaza

In queste giornate straordinarie abbiamo in tutti i nostri interventi, ovunque, in tutto il paese chiamato alla massima unità per contrastare concretamente il genocidio a Gaza e per offrire uno scudo agli equipaggi della, benedetta, Flotilla, avendo chiaro che era necessario un salto di qualità nelle mobilitazioni.

La dimensione insopportabile delle distruzioni e del massacro a Gaza e della pulizia etnica in Palestina chiedeva/chiede una risposta conseguente.

Lo abbiamo scritto e detto prima del 19, prima del 22: blocchiamo tutto.

L’unica parola d’ordine, l’unica pratica adeguata da opporre alla violenza genocida e alla ferocia nazista del governo israeliano e all’immonda complicità del governo italiano, che permane.

Ora proprio la potenza della giornata del 22 settembre, che è esondata come un fiume in piena, oltre le aspettative di tutte le organizzazioni sindacali, politiche, di movimento che l’hanno promossa e partecipata ha costretto tutti, la CGIL in primis, che non ne aveva compreso la portata e la necessità, a trovare la via per l’unità.

Anche USB, a cui va riconosciuto il merito insieme a Cub e SGB di aver indetto lo sciopero generale nella giornata del 22, si apre a una inedita dialettica unitaria.

Come ha detto la compagna Barbara Tibaldi, della segreteria nazionale della Fiom Cgil, che è intervenuta ieri al presidio davanti a Montecitorio, oggi c’è una sola bandiera per tutte/i, quella palestinese.

Un’unità necessaria, che Rifondazione Comunista ha sempre indicato non solo per essere efficaci nella difesa del popolo palestinese contro la hybris violenta delle canaglie fasciste di Tel Aviv e dei loro complici, a Washington e nelle cancellerie europee, ma anche per contrastare il riarmo e l’economia di guerra che segneranno il nostro futuro se non riusciremo a opporci con tutta la nostra forza.

Il movimento di solidarietà con la Palestina, la lotta contro il genocidio, la guerra e il riarmo richiedono la più larga convergenza delle reti di movimento e delle associazioni, dei sindacati e dei partiti come sta già accadendo con la campagna contro il decreto sicurezza che ha già visto nei cortei nazionali insieme Cgil e sindacati di base.

È questo lo spirito che anima la convergenza Stop Rearm Europe che si ritroverà sabato 27 a Roma per l’assemblea nazionale.

La Global Sumud Flottilla ha creato le condizioni per una convergenza sempre più necessaria per fermare il genocidio.

Una prova decisiva per il futuro dell’umanità. Oggi come ieri contro la guerra e il genocidio, per l’internazionale.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Paolo Benvegnù, responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista

gaza25


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