Cari compagni/e,
sbaglieremmo – e gravemente – se considerassimo lo studio, il lavoro di formazione ed autoformazione come un lusso superfluo, un accessorio secondario dell’impegno sociale e del lavoro politico.
Per i comunisti, comprendere come è fatto il mondo, “disvelarne l’arcano”, come fece Karl Marx nel suo imponente lavoro teorico e rivoluzionario, è la condizione senza la quale si resta inesorabilmente al di qua delle necessità, inesorabilmente prigionieri dell’opacità della realtà data, consegnati alla subalternità, malgrado tutta la generosità dei nostri sforzi.
Lo avevano ben presente tutti i grandi rivoluzionari.
Proprio Gramsci sottolineava che “se è vero che la storia universale è una catena degli sforzi che l’uomo ha fatto per liberarsi e dai privilegi e dai pregiudizi e dalle idolatrie, non si capisce perché il proletariato, che un altro anello vuole aggiungere a quella catena, non debba sapere come e perché e da chi sia stato preceduto e quale giovamento possa trarre da questo sapere”.
Ma il lavoro a cui Gramsci ci invitava non è pura erudizione, vacuo esercizio scolastico. “La cultura – egli affermava – è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità e conquista di una coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri”.
Di qui l’appello appassionato con cui il fondatore del Partito comunista d’Italia si rivolgeva ai giovani: “Istruitevi, perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza; agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo; organizzatevi, perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza”.
Tema che riecheggia potentemente nelle parole di Enrico Berlinguer che proprio ai giovani si rivolgeva per spronarli all’azione consapevole, la sola che può mettere fine allo stato di cose esistente: “Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi – scriveva in uno dei suoi ultimi articoli – non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.

Nel suo ultimo libro, ad ogni effetto il suo testamento spirituale, anche Luciano Gallino si rivolge in modo diretto ai giovani.
Gallino si chiede come sia possibile contrastare la rappresentazione della società propinata dai giornali, dalla TV, dai discorsi dei politici, dalle scienze economiche, dalla scuola, dall’università, dai maitre a penser che operano incessantemente ad uso e consumo delle classi dominanti e che vanno spiegando che “l’arricchimento dei ricchi solleva tutte le barche, mentre un minimo di riguardo all’evidenza empirica mostra che nel migliore dei casi, come ha scritto un economista americano, esso solleva soltanto gli yacht”.
Ebbene, Gallino non propone ai giovani di “affrontare di corsa i monumenti del pensiero critico, ma di tenere presente che essi esistono, e quando occorre sono un formidabile antidoto contro l’ottusità e la piattezza delle rappresentazioni della società” che ogni giorno si è costretti a subire. E conclude il suo dire con un messaggio molto forte: “Nessuno è veramente sconfitto se riesce a tenere viva in se stesso l’idea che tutto ciò che è può essere diversamente, e si adopera per essere fedele a questo ideale”.
Ebbene, proprio per queste solide ragioni abbiamo con forte determinazione voluto e costruito il programma di formazione politica del Prc.
Potete accedervi andando sul sito di Rifondazione e scorrendolo sino a quando – sulla colonnina di destra – troverete un banner con l’effige di Gramsci e la scritta “FORMAZIONE”. Cliccandoci sopra entrerete sul sito in questione.
Il programma attuale non esaurisce certo l’orizzonte formativo necessario, né il vuoto culturale che occorre colmare (e deve quindi essere considerato nel suo sviluppo “in progress”), ma rappresenta tuttavia una buona base su cui incardinare il lavoro teorico-politico di tutte le nostre strutture.
Come potete osservare, ogni titolo del programma è corredato da una proposta bibliografica, da dispense immediatamente utilizzabili, da “materiali” comprendenti testi (integrali o parziali) e da saggi e contributi particolarmente significativi sugli argomenti trattati.
Il sito contiene anche una biblioteca con oltre 150 libri da potersi consultare in versione integrale, una sezione audiovisivi e una filmografia con più di 100 film suddivisi per argomenti e utilizzabili anche per l’organizzazione di cineforum.
Ora si tratta di non lasciare “in sonno” il lavoro prodotto e di fare – subito – ciò che abbiamo deciso nella conferenza di organizzazione: elevare la capacità critica dei nostri quadri, rafforzare la strumentazione teorica di ognuno e di ognuna come “carburante” di un più efficace e consapevole intervento nella lotta per la trasformazione della società.
Alcune strutture si sono già mosse e i corsi svolti hanno prodotto – ovunque e indipendentemente dai contenuti privilegiati – risultati più che incoraggianti, moltiplicando le energie e la voglia di lavorare di quanti vi hanno preso parte. Molte altre ancora segnano il passo.
Si tratta allora di innestare un’altra marcia, di rendere sistematico e generalizzato ciò che è ancora episodico e frammentario. Perché anche dall’esito di questo sforzo dipenderà il futuro del nostro partito e dell’impresa in cui siamo ingaggiati.

Dino Greco

 

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