Convegno su Ho Chi Minh

Manifesto del convegno su Ho Chi Minh

L’ambasciata del Vietnam in Italia ha pubblicato gli atti del convegno su Ho Chi Min tenutosi lo scorso 18 aprile a cui ha partecipato anche il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. Pubblichiamo il testo dell’intervento del segretario ed alcune foto prese durante il convegno e in occasione dell’incontro di Acerbo con il Presidente della Repubblica del Viet Nam, in visita in Italia a fine luglio.

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Ringrazio a nome del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea l’ambasciatore per l’invito a questa importante iniziativa nel 50° anniversario dell’apertura delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Repubblica Socialista del Vietnam.

I rapporti tra i comunisti italiani e vietnamiti sono di più lunga data. La Rivoluzione d’Ottobre suscitò in Italia come in Vietnam un eco che spinse giovani come Ho Chi Min e Gramsci alla scelta del comunismo.

L’epopea della lotta di liberazione del vostro popolo dal colonialismo francese e dall’imperialismo americano è sempre stata seguita con solidale sostegno da parte della sinistra italiana.

Il nome del compagno Ho Chi Min rimarrà nella storia come quello di uno dei più grandi rivoluzionari del Novecento, il simbolo della rivolta contro l’oppressione del colonialismo e del valore della solidarietà internazionalista.

Lo studio della sua biografia e della lotta del popolo vietnamita rimane fondamentale per ogni militante comunista del XXI secolo.

Continuano a esserci potenze imperialiste che cercano in forme nuove di imporre il proprio dominio su altri popoli.

Milioni di uomini e donne dal sud del mondo emigrano verso l’Europa o gli Stati Uniti come accadeva nei primi decenni del Novecento.

Ho Chi Min è stato un punto di riferimento non solo per i comunisti e il movimento operaio internazionale, ma per tutti i democratici del mondo.

In Italia il suo volto era ovunque negli anni della guerra. Sui muri, sui giornali, in ogni sede dei partiti di sinistra e dei sindacati, nei collettivi di studenti, nei comitati di quartiere, in tutte le manifestazioni.

La vittoria del Vietnam nel 1975 fu sentita come una propria vittoria da tutti gli italiani di sinistra e democratici e da tutti i popoli oppressi del pianeta.

Ho Chi Min è stato veramente il centro ed il simbolo dello scontro tra il vecchio e il nuovo, tra l’imperialismo occidentale e il movimento di liberazione dei popoli colonizzati.

Ho Chi Min ha incarnato l’espressione dei più alti valori del socialismo, un passo decisivo verso la riunificazione dell’umanità su un piano di pari dignità, un salto di civiltà rispetto alle ideologie di supremazia bianca e occidentale che hanno accompagnato lo sviluppo del capitalismo con la rapina dei popoli del sud globale.

Non bisogna mai dimenticare che il fascismo e il nazismo estremizzarono le ideologie che erano state usate per giustificare lo sfruttamento e l’oppressione dei popoli degli altri continenti da parte delle classi dominanti europee.

Va ricordato che il comunista Ho Chi Min, con la sua esperienza internazionale che lo vide anche in Italia, è stato in grado di esprimere al massimo livello le migliori tradizioni rivoluzionarie e democratiche dell’Occidente nel solco del pensiero di Marx e Lenin.

Seppe mostrare la contraddizione tra i principi democratici proclamati dagli Stati Uniti e dalla Francia e la realtà dello sfruttamento coloniale e della guerra.

Da comunista Ho Chi Min seppe parlare ai popoli di tutto il mondo in nome dei principi universali del socialismo.

Il mondo sta entrando in una nuova guerra fredda. Come comunisti e forze progressiste dobbiamo lavorare per la pace e la cooperazione tra i popoli.

Auguriamo al popolo vietnamita e al partito comunista sempre nuovi successi sulla via della costruzione di un futuro di prosperità e giustizia sociale tracciata da Ho Chi Min.