Documento conclusivo XI° Congresso (IT, EN, FR, ES)

Pubblichiamo il Documento conclusivo dell’XI° Congresso del PRC-SE in italiano, inglese, francese e spagnolo.

DOCUMENTO CONCLUSIVO XI° CONGRESSO DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA (Chianciano 22-24 ottobre 2021)

L’XI congresso del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea assume la linea, le analisi e le proposte contenute nelle tesi approvate come indicazioni di lavoro che impegnano tutto il partito con spirito unitario allo sviluppo dell’iniziativa politica.

La pandemia ha evidenziato le profonde contraddizioni di un capitalismo neoliberista che antepone l’accumulazione di capitale e la logica del profitto ai bisogni sociali. Assistiamo oggi alla convergenza su scala planetaria di crisi ecologica, crisi epidemiologica, crescita delle disuguaglianze, instabilità globale, guerre. Catastrofi, ingiustizie e sofferenza sociale si accumulano mentre l’umanità avrebbe tutte le potenzialità per garantire la pace tra i popoli, un’esistenza degna a tutte/i e per porre le basi per un rapporto con la natura non autodistruttivo. L’eco-socialismo del XXI secolo è la ricerca e la lotta per un’alternativa a un modello fondato sullo sfruttamento, l’esclusione e la devastazione ambientale.

A trenta anni dalla nascita del nostro partito rivendichiamo le ragioni di una tenace resistenza al neoliberismo e l’attualità del nostro comunismo democratico, libertario, ecologista, femminista, internazionalista. La rifondazione comunista è un compito di lunga lena, in cui il punto di vista di classe e quello femminista sono indispensabili per la critica e l’analisi del capitalismo presente.

Rifondazione Comunista è un partito delle classi lavoratrici che rilancia l’impegno per la difesa e l’estensione dei diritti, un piano per il lavoro e la riconversione ecologica, il rilancio del pubblico a partire dalla sanità e dalla scuola.

Siamo partigiane/i della Costituzione nata dalla Resistenza. L’antifascismo è per noi difesa della memoria storica e lotta quotidiana contro ogni forma di fascismo, discriminazione e razzismo. Con l’approvazione dei trattati europei la politica ha posto anche formalmente la logica del profitto e del mercato al di sopra dei principi costituzionali. Da antifascisti conseguenti ci battiamo  per l’attuazione della Costituzione e il ripristino del testo originario, per la difesa e l’estensione delle libertà e dei diritti per tutte/i, per una democrazia sostanziale, cioè sociale e non soltanto formale, per la reintroduzione di una legge elettorale proporzionale.

Il nostro partito nacque difendendo l’eredità feconda di una cultura politica comunista originale come quella italiana a partire dall’elaborazione di Antonio Gramsci che oggi è punto di riferimento per le sinistre e i movimenti sociali in tutto il mondo, una visione della politica che si pone il tema dell’egemonia e l’importanza di comprendere e intervenire nella complessità dei rapporti di classe e del contesto politico, sociale, istituzionale, culturale.

Abbiamo bisogno di un partito sociale che pratica il mutualismo e la ricostruzione del legame sociale, l’internità ai movimenti e alle lotte, l’attivismo ambientalista e solidale, antirazzista, internazionalista e per la pace, che costruisce vertenze e promuove campagne. Il radicamento sociale è condizione per conoscere la realtà e sviluppare l’iniziativa politica.

Abbiamo bisogno di un partito che sappia incontrare le nuove generazioni che subiscono le conseguenze di un capitalismo delle cui contraddizioni cominciano ad assumere consapevolezza a partire dalla crisi ambientale che causa il cambiamento climatico.

Abbiamo bisogno di un partito che non perda l’ispirazione e l’impegno internazionalista, per rafforzare la solidarietà  e l’agenda comune con i popoli che si battono per la propria liberazione, a partire dai Palestinesi, dai Curdi e dal popolo Saharawi, con i Paesi e popoli che subiscono l’aggressione degli Stati Uniti come Cuba e Venezuela,  con le forze del Foro di Sao Paulo in America Latina e in generale con i movimenti e partiti anticapitalisti, ambientalisti, antiliberisti di tutto il mondo. Lavoriamo con particolare attenzione al consolidamento del Partito della Sinistra Europea, e alla cooperazione col gruppo parlamentare europeo La Sinistra, per rafforzare l’azione comune della sinistra radicale nello spazio europeo. Un partito che sappia dare voce a tante/i compagne/i non italiani, che nei diversi territori si sono iscritti, contribuendo alla ricchezza politica della nostra organizzazione.

Nella consapevolezza delle nostre difficoltà, nella straordinarietà del contesto in cui si svolge il nostro XI congresso, il partito avvia un percorso di rinnovamento che deve coinvolgere sia il nostro modo di essere che il gruppo dirigente. Questo processo deve attraversare i territori e operare un decisivo salto di qualità sul livello centrale e anche ridefinire il gruppo dirigente nazionale in una conferenza da tenersi tra luglio e settembre 2022.  Il Congresso nel dare questo mandato al nuovo cpn, alla direzione e alla segreteria li impegna a valorizzare le competenze di chi ha fatto decenni di militanza nel partito ma puntando decisamente sugli elementi di novità e sulle energie giovanili che ci sono nel partito. Proprio il carattere unitario del congresso e l’obiettivo della gestione unitaria della nostra organizzazione si devono sostanziare in un’attitudine all’innovazione in direzione di un maggior radicamento del partito nelle lotte sociali.

Nel nostro paese le politiche neoliberiste hanno prodotto una profonda crisi sociale e il progressivo svuotamento della democrazia costituzionale. La radicalità dei problemi pone la necessità di un’alternativa di società che il bipolarismo invece tende a escludere e cancellare.

Il governo Draghi è espressione, pur dentro la crisi del neoliberismo, della capacità egemonica di un progetto neocapitalista su una politica che non pone al centro i bisogni e le emergenze sociali del paese, ma gli interessi delle classi dominanti italiane ed europee.

Solo una ripresa della lotta di classe e dei movimenti sociali può cambiare i rapporti di forza e modificare l’agenda delle priorità.

Lavoriamo per l’unificazione delle lotte, per la promozione di una nuova stagione di movimento e opposizione, capace di aggregare un blocco sociale popolare su un programma di attuazione della Costituzione e di radicale alternativa ai poli esistenti.

Ci sono segnali di ripresa delle mobilitazioni che come nel caso della GKN riescono a mettere in moto un coinvolgimento largo intorno a rivendicazioni unificanti come quella di una legge contro le delocalizzazioni. La convergenza, che si è andata costruendo a partire dalle giornate del ventennale di Genova 2001 fino alla preparazione della manifestazione contro il G20 del 30 ottobre a Roma, è un primo passo nella giusta direzione.

Al PNRR e alla manovra di Draghi contrapponiamo una piattaforma sociale e ambientalista per il salario minimo legale, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e la redistribuzione del lavoro produttivo e riproduttivo, una lotta senza quartiere a tutte le forme di precarietà che colpiscono in modo particolare le donne e i giovani, il reddito di base, pensioni a 60 anni di età o dopo 40 di contributi, il rilancio del ruolo pubblico nell’economia e nella riproduzione sociale con grandi investimenti nella sanità, nella scuola, nei servizi sociali, in un’autentica transizione ecologica, un piano nazionale per la casa e un sostegno per gli affitti, la ripubblicizzazione e la reinternalizzazione dei servizi, la difesa dei beni comuni, la riduzione drastica delle spese militari. Contro la manovra di Draghi è fondamentale rilanciare la parola d’ordine dello sciopero generale, di uno scontro sociale aperto come quello che in Francia ha costretto Macron a ritirare la “riforma” delle pensioni.

La frantumazione e le identità chiuse non aiutano alla costruzione di spazi di iniziativa unitaria capaci di parlare al Paese e, soprattutto, a chi subisce le conseguenze della crisi e delle politiche delle classi dominanti. Vogliamo essere “colla” nella sinistra sociale e politica, lavorare per superare una situazione che genera impotenza e passività.

Come Partito della Rifondazione Comunista lanciamo un messaggio a tutte le donne e gli uomini che non si rassegnano a un paese senza opposizione e senza sinistra, a tutte le realtà organizzate che condividono l’urgenza della costruzione dell’alternativa.

Nel nostro Paese vi sono energie ed esperienze che vanno in controtendenza, un diffuso tessuto di pratiche sociali, culturali e politiche che alimenta il conflitto di classe e ambientale, la dialettica sociale e democratica, il mutualismo e la solidarietà, le pratiche femministe e le campagne per la pace, i diritti e contro ogni discriminazione e razzismo. Vi sono reti, intelligenze e soggettività (associazioni, comitati, settori sindacali conflittuali, movimenti, partiti, liste ed esperienze civiche legate al territorio) che operano positivamente, senza però avere quel profilo politico comune necessario al fine di costituire uno stabile punto di riferimento per le classi popolari e per larga parte del Paese.

Dall’opposizione al governo Draghi, vogliamo contribuire allo sviluppo di un movimento che, a partire dalle questioni sociali, sindacali, ambientali, democratiche, da quelle legate alla differenza di genere, porti alla costruzione, tanto difficile quanto necessaria, di un ampio schieramento, di un fronte diffuso, di una confederalità sociale che da sinistra, insieme a forze ambientaliste e civiche, si batta per l’alternativa alla brutalità neoliberista e ai poli politici oggi esistenti.

Rifondazione Comunista propone di aprire un nuovo percorso da costruire insieme, anche con forme inedite, con lo scopo di costruire una soggettività, un’aggregazione che, per dimensioni e credibilità, possa rappresentare una alternativa allo stato di cose presente. Allo stesso tempo, abbiamo la consapevolezza che non si possa ricondurre ad uno la pluralità delle diverse esperienze e che nessuna delle formazioni della sinistra di alternativa abbia oggi la forza e l’autorevolezza per realizzare questo obiettivo.

In tutta Europa c’è una sinistra antiliberista e anticapitalista rosso-verde, che fa riferimento al Partito della Sinistra Europea e al gruppo parlamentare “La Sinistra”, che rappresenta lo spazio politico in cui si colloca la nostra proposta.

Il Congresso dà mandato al CPN, alla direzione e segreteria di dare attuazione agli indirizzi approvati.

Chianciano, 24 ottobre, 2021

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ENGLISH

FINAL DOCUMENT OF THE XIth CONGRESS OF THE COMMUNIST REFOUNDATION PARTY –  EUROPEAN LEFT (Chianciano 22-24 October 2021)

The 11th Congress of the Party of the Communist Re-foundation – European Left accepts the positions, the analyses and the proposals contained in the approved theses (tesi approvate) as working indications that commit the whole party in a spirit of unity, to the development of political initiatives.

The pandemic has highlighted the profound contradictions of a neo-liberal capitalism that puts capital accumulation and the logic of profit before social needs. Today, we are witnessing the convergence, on a planetary scale, of an ecological crisis, an epidemiological crisis, growing inequalities, global instability and wars. Catastrophes, injustice and social suffering are piling up while humanity has all the potential to ensure peace among peoples, a dignified existence for all and to lay the foundations for a non-destructive relationship with nature. Eco-socialism of the 21st century implies ongoing research and struggle for an alternative to a model based on exploitation, exclusion and environmental devastation.

Thirty years after the foundation of our party, we remain firmly committed to our tenacious resistance to neo-liberalism and uphold the relevance of our democratic, libertarian, ecological, feminist and internationalist communism. Communist re-foundation is a long task, in which class and feminist perspectives are indispensable for the critique and analysis of present-day capitalism.

The Communist Re-foundation is a party of the working classes that continues and extends its commitment to the defence and extension of rights, a plan for work and ecological reconversion, together with the re-launching of the public sector, starting with health and education.

We are partisans of the Constitution born from the Resistance. For us, anti-fascism is both the defence of historical memory and the daily struggle against all forms of fascism, discrimination and racism. The approval of the “European Treaties” formally placed the logic of profit and the market above constitutional principles. As principled anti-fascists, we are fighting for the implementation of the Constitution and the restoration of the original text, for the defence and extension of freedoms and rights for all, for a substantial democracy which is social and not merely formal, for the reintroduction of a proportional electoral law.

Our party was founded to defend the fertile heritage of Italy’s communist political culture. Its origins lie in the theory and practice of Antonio Gramsci, which today is a point of reference for left-wing and social movements all over the world.  His formidable legacy contains a vision of politics that addresses the issue of hegemony and the importance of understanding and intervening in the complexity of class relations and the political, social, institutional and cultural context.

We need a social party that practices mutualism and the reconstruction of social ties, as well as active participation in movements and struggles concerning issues such as the environment, racism, internationalism and peace, building conflicts and promoting political campaigns. Social rootedness is an indispensable condition for knowledge of real conditions and the development of political initiative.

We need a party capable of engaging with the new generations who suffer the consequences of a capitalism of whose contradictions they are increasingly aware, starting with the environmental crisis that causes climate change.

We need a party that firmly retains its internationalist inspiration and commitment, in order to strengthen solidarity and a common agenda with all peoples fighting for their liberation, starting with the Palestinians, the Kurds and the Saharawi, with the countries and peoples suffering US aggression such as Cuba and Venezuela, with the forces of the Sao Paulo Forum in Latin America and in general with anti-capitalist, environmentalist and anti-neoliberal movements and parties around the world. We work with particular attention to the consolidation of the Party of the European Left, and cooperation with the European parliamentary group “The Left” to strengthen the common action of the radical left in the European space. A party that knows how to give a voice to the many non-Italian comrades who have joined in the various territories, contributing to the political richness of our organisation.

In the extraordinary context of our 11th congress, and with full awareness of our many difficulties, the party is embarking on a path of renewal that must involve both our way of being and our leadership. This process must permeate all the territories of the country and carry out a decisive qualitative leap at the central level, including the redefinition of the national leadership group at a conference to be held between July and September 2022.  In giving this mandate to the new National Political Committee, the National Direction and the Secretariat, the Congress commits them to making the most of the skills of those who have spent decades in the party, but also to focusing decisively on the new elements and youthful energies in the party. It is precisely the unitary nature of the congress and the objective of the unitary management of our organisation that must be substantiated by an aptitude for innovation in the direction of a greater rooting of the party in social struggles.

In our country, neo-liberal policies have led to a deep social crisis and the gradual hollowing out of constitutional democracy. The radical nature of the problems poses the need for an alternative society, which bipolarity tends to exclude and delete.

The Draghi government is an expression, within the greater crisis of neo-liberalism itself, of the hegemonic capacity of a neo-capitalist project over a policy which  already had not  focused  on the country’s social needs and emergencies, but on the interests of the Italian and European ruling classes.

Only a resumption of class struggle and social movements can change the balance of power and alter the priorities of the agenda

We are working for the unification of struggles, for the promotion of a new season of movement and opposition, capable of aggregating a popular social bloc around a programme of implementation of the Constitution and of a radical alternative to the existing poles.

There are signs of a resumption of mobilisations that, as in the case of the GKN factory, manage to set in motion a broad involvement around unifying demands, such as a law against de-localisations. The convergence, which has been building since the twentieth anniversary of Genoa 2001 up to the preparation of the demonstration against the G20 on 30th of October in Rome, is a first step in the right direction.

In contrast with  the National Recovery and Resilience Plan (PNRR) and Draghi’s economic manoeuvre, we propose a social and environmentalist platform for the legal minimum wage, the reduction of working hours with equal pay and the redistribution of productive and reproductive work, an unrelenting fight against all forms of precariousness that particularly affect women and young people, a basic income, pensions at 60 years of age or after 40 years of contributions, the re-launching of the public role in the economy and in social reproduction with large investments in health, education, social services, in a real ecological transition, a national plan for housing and support for rents, the republication and re-internalization of services, the defence of common goods, the drastic reduction of military spending. Against Draghi’s manoeuvre it is fundamental to reiterate the call for a general strike, for an open social clash similar   to the one in France which forced Macron to withdraw the pension “reform”.

Fragmentation and closed identities do not help to build spaces for unitary initiatives, capable of speaking to the country and, above all, to those who suffer the consequences of the crisis and the policies of the ruling classes. We want to be “glue” in the social and political left, working to overcome a situation that generates impotence and passivity.

As the Communist Re-foundation Party, we send a message to all the women and men who haven’t become resigned to a country without opposition and without a left, to all the organised realities that share the urgency of building an alternative.

In our country there are energies and experiences that go against the trend, a widespread fabric of social, cultural and political practices that nurture class and environmental conflict, social and democratic dialectics, mutualism and solidarity, feminist practices and campaigns for peace, rights and against all forms of discrimination and racism. There are networks, intelligences and subjectivities (associations, committees, coherent trade union sectors, movements, parties, lists and civic experiences linked to the territory) that operate positively, without however having that common political profile necessary to constitute a stable point of reference for the working classes and for a large part of the country.

From the opposition to the Draghi government, we want to contribute to the development of a movement that, starting from social, trade union, environmental, democratic issues, from those related to gender difference, leads to the construction, as difficult as it is necessary, of a broad line-up, of a widespread front, of a social confederacy that from the left, together with environmentalist and civic forces, fights for the alternative to neoliberal brutality and to the existing political poles.

Rifondazione Comunista proposes to open a new path to be built together, including with new forms, with the aim of building a subjectivity, an aggregation that, in size and credibility, can represent an alternative to the current state of affairs. At the same time, we are aware that the plurality of the different experiences cannot be reduced to one and that none of the organizations of the alternative left today has the strength and authority to achieve this goal.

Throughout Europe, there is a red-green anti-liberal and anti-capitalist left, which refers to the Party of the European Left and the parliamentary group “The Left”, which represents the political space in which our proposal is placed.

The Congress mandates the National Political Committee, the National Direction and the Secretariat to implement the approved guidelines.

Chianciano, 24th of October, 2021

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FRANÇAIS

Document final du 11ème Congrès du Parti de la Refondation Communiste – Gauche Européenne (Chianciano, 22-24 octobre 2021)

Le 11ème congrès du Parti de la Refondation Communiste – Gauche Européenne assume la ligne, les analyses et les propositions contenues dans les thèses approuvées (tesi approvate) comme des indications de travail qui engagent tout le parti dans un esprit unitaire dans le développement de l’initiative politique.

La pandémie a mis en lumière les profondes contradictions d’un capitalisme néolibéral qui fait passer l’accumulation du capital et la logique du profit avant les besoins sociaux. Nous assistons aujourd’hui à la convergence à l’échelle planétaire d’une crise écologique, d’une crise épidémiologique, d’inégalités croissantes, d’instabilité globale et de guerres. Les catastrophes, les injustices et les souffrances sociales s’accumulent alors que l’humanité a tout le potentiel pour assurer la paix entre les peuples, une existence digne pour tous et pour jeter les bases d’une relation non autodestructrice avec la nature. L’écosocialisme du 21ème siècle est la recherche et la lutte pour une alternative à un modèle basé sur l’exploitation, l’exclusion et la dévastation environnementale.

Trente ans après la naissance de notre parti, nous revendiquons les raisons d’une résistance tenace au néolibéralisme et la pertinence de notre communisme démocratique, libertaire, écologique, féministe et internationaliste. La Refondation communiste est un travail de longue haleine, pour lequel les points de vue de classe et féministe sont indispensables pour la critique et l’analyse du capitalisme actuel.

La Refondation communiste est un parti des classes travailleuses qui relance l’engagement pour la défense et l’extension des droits, un plan pour le travail et la reconversion écologique, la relance du secteur public en commençant par la santé et l’éducation.

Nous sommes des partisans de la Constitution issue de la Résistance. Pour nous, l’antifascisme est la défense de la mémoire historique et la lutte quotidienne contre toutes les formes de fascisme, de discrimination et de racisme. Avec l’approbation des traités européens, la politique a placé, même dans la forme, la logique du profit et du marché au-dessus des principes constitutionnels. En tant qu’antifascistes conséquents, nous luttons pour l’application de la Constitution et la restauration du texte original, pour la défense et l’extension des libertés et des droits pour tous, pour une démocratie substantielle, c’est-à-dire sociale et pas seulement formelle, pour la réintroduction d’une loi électorale proportionnelle.

Notre parti est né en défendant l’héritage fertile d’une culture politique communiste originale comme celle de l’Italie, à partir de l’élaboration d’Antonio Gramsci, qui est aujourd’hui un point de référence pour les mouvements de gauche et sociaux du monde entier, une vision de la politique qui aborde la question de l’hégémonie et l’importance de comprendre et d’intervenir dans la complexité des relations de classe et du contexte politique, social, institutionnel et culturel.

Nous avons besoin d’un parti social qui pratique le mutualisme et la reconstruction du lien social, qui soit à l’intérieur des mouvements et des luttes, qui pratique le militantisme environnementale et solidaire, antiraciste, internationaliste et pour la paix, qui construit des contentieux et promeut des campagnes. L’enracinement social est la condition pour comprendre la réalité et développer une initiative politique.

Nous avons besoin d’un parti qui sache aller à la rencontre des nouvelles générations, qui subissent les conséquences d’un capitalisme dont elles commencent à prendre conscience des contradictions, à commencer par la crise environnementale qui provoque le changement climatique.

Nous avons besoin d’un parti qui ne perde pas son inspiration et son engagement internationalistes, pour renforcer la solidarité et un agenda commun avec les peuples qui luttent pour leur libération, à commencer par les Palestiniens, les Kurdes et le peuple sahraoui, avec les pays et les peuples qui subissent l’agression américaine comme Cuba et le Venezuela, avec les forces du Forum de Sao Paulo en Amérique latine et en général avec les mouvements et les partis anticapitalistes, écologistes et antilibéraux du monde entier. Nous travaillons avec une attention particulière à la consolidation du Parti de la Gauche Européenne, et à la coopération avec le groupe parlementaire européen La Gauche, pour renforcer l’action commune de la gauche radicale dans l’espace européen. Un parti qui sait donner la parole aux nombreux/nombreuses camarades non italiens/italiennes qui ont rejoint au niveau local, contribuant à la richesse politique de notre organisation.

Conscient de nos difficultés, dans le contexte extraordinaire de notre 11ème congrès, le parti s’engage sur la voie d’un renouveau qui doit concerner à la fois notre manière d’être et l’équipe dirigeante. Ce processus doit se faire aussi dans les instances locales et faire un saut qualitatif décisif au niveau central, mais aussi redéfinir le groupe dirigeant national lors d’une conférence qui se tiendra entre juillet et septembre 2022.  En donnant ce mandat au nouveau Comité Politique National, à la Direction National et au Secrétariat, le Congrès les engage à tirer le meilleur parti des compétences de ceux qui ont passé des décennies dans le parti, mais en se concentrant résolument sur les nouveaux éléments et les énergies jeunes présentes dans le parti. C’est précisément le caractère unitaire du congrès et l’objectif de la gestion unitaire de notre organisation qui doivent se concrétiser dans une orientation à l’innovation dans le sens d’un plus grand enracinement du parti dans les luttes sociales.

Dans notre pays, les politiques néolibérales ont conduit à une profonde crise sociale et au vidage progressif de la démocratie constitutionnelle. La radicalité des problèmes pose le besoin d’une société alternative que la bipolarité tend, au contraire, à exclure et à annuler.

Le gouvernement Draghi est l’expression, même dans la crise du néolibéralisme, de la capacité hégémonique d’un projet néocapitaliste sur une politique qui ne se concentre pas sur les besoins et les urgences sociales du pays, mais sur les intérêts des classes dirigeantes italiennes et européennes.

Seule une reprise de la lutte de classe et des mouvements sociaux peut changer les rapports de force et modifier l’agenda des priorités.

Nous travaillons pour l’unification des luttes, pour la promotion d’une nouvelle saison de mouvement et d’opposition, capable d’agréger un bloc social populaire sur un programme d’application de la Constitution et une alternative radicale aux pôles existants.

Il y a des signes d’une reprise des mobilisations qui, comme dans le cas de la GKN, parviennent à mettre en mouvement un vaste engagement autour de revendications fédératrices telles qu’une loi contre les délocalisations. Cette convergence, qui s’est construite depuis le vingtième anniversaire de Gênes 2001 jusqu’à la préparation de la manifestation contre le G20 du 30 octobre à Rome, est un premier pas dans la bonne direction.

Au PNRR et à la manœuvre de Draghi nous opposons une plateforme sociale et écologiste pour le salaire minimum légal, la réduction du temps de travail à salaire égal et la redistribution du travail productif et reproductif, une lutte sans relâche contre toutes les formes de précarité qui touchent particulièrement les femmes et les jeunes, un revenu de base, des retraites à 60 ans ou après 40 ans de cotisations, la relance du rôle public dans l’économie et dans la reproduction sociale avec de gros investissements dans la santé, l’éducation, les services sociaux, pour une véritable transition écologique, un plan national pour le logement et le soutien aux loyers, pour le retour des services à la sphère publique et leur ré-internalisation, la défense des biens communs, la réduction drastique des dépenses militaires. Contre la manœuvre de Draghi, il est fondamental de relancer le mot d’ordre de la grève générale, d’un affrontement social ouvert comme celui qui, en France, a obligé Macron à retirer la ” réforme ” des retraites.

La fragmentation et les identités fermées n’aident pas à construire des espaces pour des initiatives unitaires capables de parler au pays et, surtout, à ceux qui subissent les conséquences de la crise et des politiques des classes dirigeantes. Nous voulons être la “colle” de la gauche sociale et politique, en travaillant pour surmonter une situation qui génère impuissance et passivité.

En tant que Parti de la Refondation Communiste, nous envoyons un message à toutes les femmes et tous les hommes qui ne se résignent pas à un pays sans opposition et sans gauche, à toutes les réalités organisées qui partagent l’urgence de construire une alternative.

Dans notre pays, il existe des énergies et des expériences qui vont à contre-courant, un vaste tissu de pratiques sociales, culturelles et politiques qui alimente le conflit de classe et environnemental, la dialectique sociale et démocratique, le mutualisme et la solidarité, les pratiques féministes et les campagnes pour la paix, pour les droits et contre toutes les formes de discrimination et de racisme. Il existe des réseaux, des intelligences et des organisations (associations, comités, secteurs syndicaux conflictuels, mouvements, partis, listes et expériences civiques liées au territoire) qui fonctionnent positivement, sans toutefois avoir ce profil politique commun nécessaire pour constituer un point de référence stable pour les classes populaires et pour une grande partie du pays.

Depuis l’opposition au gouvernement Draghi, nous voulons contribuer au développement d’un mouvement qui, à partir des questions sociales, syndicales, environnementales, démocratiques, de celles liées à la différence de genre, mène à la construction, aussi difficile que nécessaire, d’une large formation, d’un front généralisé, d’une confédération sociale à gauche qui lutte pour l’alternative à la brutalité néolibérale et aux pôles politiques existants avec les forces écologistes et civiques.

Rifondazione Comunista propose d’ouvrir un nouveau chemin à construire ensemble, même avec des formes inédites, dans le but de construire une subjectivité, une agrégation qui, par sa taille et sa crédibilité, puisse représenter une alternative à l’état actuel des choses. En même temps, nous sommes conscients que la pluralité des différentes expériences ne peut être réduite à une seule entité, et qu’aucune des formations de la gauche alternative n’a aujourd’hui la force et l’autorité pour atteindre cet objectif.

Dans toute l’Europe, il existe une gauche rouge-verte antilibérale et anticapitaliste, qui se réfère au Parti de la Gauche Européenne et au groupe parlementaire “La Gauche”, qui représente l’espace politique dans lequel se situe notre proposition.

Le Congrès mandate le Comité Politique National (CPN), la Direction National et le Secrétariat pour mettre en œuvre les directives approuvées.

ESPAÑOL

DOCUMENTO CONCLUSIVO XI CONGRESO DEL PARTIDO DE LA REFUNDACION COMUNISTA – IZQUIERDA EUROPEA (Chianciano 22-24 de octubre de 2021)

El 11º Congreso del Partido de la Refundación Comunista – Izquierda Europea asume la línea, los análisis y las propuestas contenidas en las tesis aprobadas (tesi approvate) como indicaciones de trabajo que comprometen a todo el partido con un espíritu unitario en el desarrollo de la iniciativa política.

La pandemia ha puesto de manifiesto las profundas contradicciones de un capitalismo neoliberal que antepone la acumulación de capital y la lógica de la ganancia a las necesidades sociales. Hoy asistimos a la convergencia a escala planetaria de una crisis ecológica, una crisis epidemiológica, desigualdades crecientes, inestabilidad global y guerras. Las catástrofes, la injusticia y el sufrimiento social se acumulan mientras la humanidad tiene todo el potencial para garantizar la paz entre los pueblos, una existencia digna para todos-as y sentar las bases de una relación no autodestructiva con la naturaleza. El ecosocialismo del siglo XXI es la búsqueda y la lucha por una alternativa a un modelo basado en la explotación, la exclusión y la devastación medioambiental.

Treinta años después del nacimiento de nuestro partido, reivindicamos las razones de una tenaz resistencia al neoliberalismo y la vigencia de nuestro comunismo democrático, libertario, ecológico, feminista e internacionalista. La refundación comunista es una larga tarea, en la que el punto de vista de clase y feminista son indispensables para la crítica y el análisis del capitalismo actual.

Refundación Comunista es un partido de las clases trabajadoras que relanza el compromiso con la defensa y ampliación de los derechos, un plan para el trabajo y la reconversión ecológica, el relanzamiento del sector público empezando por la sanidad y la educación.

Somos partisanos-as de la Constitución nacida de la Resistencia. Para nosotros, el antifascismo es la defensa de la memoria histórica y la lucha diaria contra toda forma de fascismo, discriminación y racismo. Con la aprobación de los tratados europeos, la política también ha situado formalmente la lógica de la ganancia y del mercado por encima de los principios constitucionales. Como antifascistas consecuentes, luchamos por la aplicación de la Constitución y la restauración del texto original, por la defensa y ampliación de las libertades y derechos para todos-as, por una democracia sustancial, que sea social y no sólo formal, por la reintroducción de una ley electoral proporcional.

Nuestro partido nació defendiendo la fértil herencia de una original cultura política comunista italiana, a partir de la obra de Antonio Gramsci, que hoy es un punto de referencia para los movimientos sociales y de izquierda de todo el mundo, una visión de la política que aborda la cuestión de la hegemonía y la importancia de comprender e intervenir en la complejidad de las relaciones de clase y del contexto político, social, institucional y cultural.

Necesitamos un partido social que practique el mutualismo y la reconstrucción del vínculo social, la internalidad en los movimientos y las luchas, el activismo ecologista y solidario, anti-racista, internacionalista y por la paz, que construya conflictos y promueva campañas. El arraigo social es la condición para comprender la realidad y desarrollar la iniciativa política.

Necesitamos un partido que sepa encontrar las nuevas generaciones que sufren las consecuencias de un capitalismo de cuyas contradicciones empieza a haber conciencia, empezando por la crisis medioambiental que provoca el cambio climático.

Necesitamos un partido que no pierda su inspiración y compromiso internacionalista, para fortalecer la solidaridad y la agenda común con los pueblos que luchan por su liberación, empezando por los palestinos, los kurdos y el pueblo saharaui, con los países y pueblos que sufren la agresión de EEUU como Cuba y Venezuela, con las fuerzas del Foro de Sao Paulo en América Latina y en general con los movimientos y partidos anticapitalistas, ecologistas y anti-neoliberales de todo el mundo. Trabajamos con especial atención en la consolidación del Partido de la Izquierda Europea, y en la cooperación con el grupo parlamentario europeo “La Izquierda”, para reforzar la acción común de la izquierda radical en el espacio europeo. Un partido que sepa dar voz a los muchos-as compañeros-as no italianos-as que se han incorporado en los distintos territorios, contribuyendo a la riqueza política de nuestra organización.

Consciente de nuestras dificultades, en el contexto extraordinario de nuestro 11º congreso, el partido emprende un camino de renovación que debe involucrar tanto a nuestra forma de ser, como al equipo dirigente. Este proceso debe pasar por los territorios y dar un salto cualitativo decisivo a nivel central, así como redefinir el grupo de dirección nacional en una conferencia que se celebrará entre julio y septiembre de 2022.  Al dar este mandato al nuevo Comité Político Nacional, a la dirección y al secretariado, el Congreso les compromete a aprovechar al máximo las capacidades de quienes llevan décadas de militancia en el partido, pero centrándose de forma decisiva en los nuevos elementos y en las energías juveniles del partido. Precisamente el carácter unitario del congreso y el objetivo de la gestión unitaria de nuestra organización deben sustanciarse en una aptitud para la innovación en la dirección de un mayor arraigo del partido en las luchas sociales.

En nuestro país, las políticas neoliberales han producido una profunda crisis social y el vaciamiento progresivo de la democracia constitucional. La radicalidad de los problemas plantea la necesidad de una sociedad alternativa que, al contrario, el “bipolarismo” tiende a excluir y anular.

El gobierno de Draghi es una expresión, incluso dentro de la crisis del neoliberalismo, de la capacidad hegemónica de un proyecto neocapitalista sobre una política que no se centra en las necesidades y urgencias sociales del país, sino en los intereses de las clases dominantes italianas y europeas.

Sólo una reanudación de la lucha de clases y de los movimientos sociales puede cambiar la relación de fuerzas y modificar la agenda de prioridades.

Trabajamos por la unificación de las luchas, por la promoción de una nueva temporada de movimiento y oposición, capaz de agregar un bloque social popular en torno a un programa de aplicación de la Constitución y una alternativa radical a los polos existentes.

Hay indicios de una reanudación de las movilizaciones que, como en el caso de la GKN, consiguen poner en marcha una amplia implicación en torno a reivindicaciones unificadoras como una ley contra las deslocalizaciones. La convergencia, que se ha ido construyendo desde el vigésimo aniversario de Génova 2001, hasta la preparación de la manifestación contra el G20 el 30 de octubre en Roma, es un primer paso en la dirección correcta.

Frente al PNRR (Plan nacional de recuperación y de resiliencia) y a la maniobra de Draghi, oponemos una plataforma social y ecologista por el salario mínimo legal, la reducción de la jornada laboral con igualdad salarial y la redistribución del trabajo productivo y reproductivo, una lucha sin cuartel contra todas las formas de precariedad que afectan especialmente a las mujeres y a los jóvenes, una renta básica, pensiones a los 60 años o después de 40 años de cotización, el relanzamiento del papel público en la economía y en la reproducción social con grandes inversiones en la salud, la educación, los servicios sociales, en una verdadera transición ecológica, un plan nacional de vivienda y de apoyo a los alquileres, la repotenciación y la reinternalización de los servicios, la defensa de los bienes comunes, la reducción drástica de los gastos militares. Contra la maniobra de Draghi es fundamental relanzar la consigna de la huelga general, de una lucha social abierta como la que en Francia obligó a Macron a retirar la “reforma” de las pensiones.

La fragmentación y las identidades cerradas no ayudan a construir espacios para iniciativas unitarias capaces de hablar al país y, sobre todo, a los-las que sufren las consecuencias de la crisis y de las políticas de las clases dominantes. Queremos ser “pegamento” en la izquierda social y política, trabajando para superar una situación que genera impotencia y pasividad.

Como Partido de la Refundación Comunista, enviamos un mensaje a todas las mujeres y hombres que no se resignan a un país sin oposición y sin izquierda, a todas las realidades organizadas que comparten la urgencia de construir una alternativa.

En nuestro país existen energías y experiencias a contracorriente, un amplio tejido de prácticas sociales, culturales y políticas que alimentan el conflicto de clase y ambiental, la dialéctica social y democrática, el mutualismo y la solidaridad, las prácticas feministas y las campañas por la paz, los derechos y contra toda forma de discriminación y racismo. Existen redes, inteligencias y subjetividades (asociaciones, comités, sectores sindicales conflictuales, movimientos, partidos, listas y experiencias cívicas vinculadas al territorio) que operan positivamente, sin tener, sin embargo, ese perfil político común necesario para constituir un punto de referencia estable para las clases trabajadoras y para una gran parte del país.

Desde la oposición al gobierno de Draghi, queremos contribuir al desarrollo de un movimiento que, partiendo de las cuestiones sociales, sindicales, medioambientales, democráticas y de género, conduzca a la construcción, tan difícil como necesaria, de una línea amplia, de un frente generalizado, de una confederación social que, desde la izquierda, junto con las fuerzas ecologistas y cívicas, luche por una alternativa al embrutecimiento neoliberal y a los polos políticos existentes.

Rifondazione Comunista propone abrir un nuevo camino a construir juntos, incluso con formas inéditas, con el objetivo de construir una subjetividad, una agregación que, en tamaño y credibilidad, pueda representar una alternativa al actual estado de cosas. Al mismo tiempo, somos conscientes de que la pluralidad de las diferentes experiencias no puede reducirse a una sola entidad, y que ninguna de las formaciones de la izquierda alternativa actual tiene la fuerza y la autoridad para lograr este objetivo.

En toda Europa existe una izquierda antiliberal y anticapitalista rojo-verde, que tiene como referencia el Partido de la Izquierda Europea y el grupo parlamentario “The Left”, que representa el espacio político en el que se sitúa nuestra propuesta.

El Congreso encomienda al Comité Político Nacional, a la dirección y al secretariado la aplicación de las directrices aprobadas.

 

Chianciano, 24 de octubre 2021