Yo soy Chávez

Marco Consolo *

 

Otto anni fa ci lasciava il Comandante Hugo Rafael Chávez Frías, un gigante imprescindibile.

Permettetemi ricordare il ruolo di Rifondazione Comunista nella solidarietà con il processo bolivariano.

Nel 1999, Chávez assume la Presidenza e dopo qualche mese, abbiamo iniziato a lavorare con il Venezuela. Ricordo un primo incontro in Ambasciata per prendere I primi contatti ufficiali.

Il resto della sinistra (e non solo) guardava con fastidio e sospetto al militare Chávez, visto come l’ennesimo militare “gorilla”. Non é stato facile rompere la diffidenza verso una figura ed un’esperienza “eterodossa” che rompeva gli schemi “classici” della sinistra del nostro Paese.

In questi 21 anni non abbiamo mai fatto mancare la nostra solidarietà. Di molte delle iniziative in Italia, e non solo, siamo direttamente “responsabili”.  A partire dalla traduzione e diffusione  della nuova Costituzione venezuelana del 1999, frutto della prima Assemblea Costituente, che sotterrava la “moribonda costituzione” della Quarta Repubblica.

Nel 2005, quando venne in Italia il Presidente Chávez, organizzammo, insieme alla Camera del Lavoro della CGIL di Milano ed altri, la manifestazione pubblica nel piazzale antistante. E poi, l’indimenticabile incontro con Dario Fo e Franca Rame che diedero immediatamente la loro disponibilità.

In quell’occasione, ci venne anche l’idea di organizzare l’incontro con i dirigenti ed i giocatori dell’Inter con cui si giocò una partita amichevole tra i “nero-azzurri” e la “Vinotinto” allo stadio di San Siro, finita per la cronaca 1-0 per la squadra venezuelana. Il calcio d’inizio venne affidato proprio a Chávez.

Tra le tante iniziative, voglio anche ricordare la traduzione e pubblicazione del libro di Marta Harnecker, “Hugo Chávez: un hombre, un pueblo” , distribuito con il nostro quotidiano in uno sforzo editoriale di più di 25.000 copie, per far conoscere meglio la figura più conosciuta di quell’esperienza di trasformazione per la costruzione del “Socialismo del XXI° secolo”.

Da allora, la nostra solidarietà internazionalista con il processo bolivariano e la “battaglia delle idee” non si è mai fermata, con centinaia di manifestazioni, dibattiti, sia in Italia che in Europa.

E alcuni dei circoli del nostro Partito portano il nome del Comandante Chávez.

Le ultime iniziative, in ordine di tempo, sono state la nostra presenza come “accompagnatori internazionali” alle elezioni del 6 dicembre 2020, ed un Seminario internazionale dello scorso 6 febbraio con la presenza di un deputato venezuelano del PSUV (di cui a breve saranno disponibili gli atti).

Permettetemi un ricordo personale. Rappresentando il nostro Partito, ho avuto l’onore di riunirmi  con il Comandante Chávez in 4 diverse occasioni, 3 a Caracas e 1 a Roma). Ne ho un ricordo prezioso ed indelebile.

La memoria, come l’utopia, servono a camminare e guardare avanti a testa alta.

Oggi, con orgoglio, anche Rifondazione Comunista dice “Yo soy Chávez”.

 

*Responsabile Area Esteri e Pace PRC-Se