Senza respiro. Come ripensare un modello di sanità pubblica.

Senza respiro. Come ripensare un modello di sanità pubblica.

Paolo Ferrero

Nell’autunno del 2020 come Partito della Sinistra Europea, facemmo questo libro di denuncia sulla mancata zona rossa nella bergamasca. Gli elementi sfociati nell’inchiesta di cui oggi si parla erano presenti in questo libro-denuncia scritto da Vittorio Agnoletto. QUi di seguito vi allego l’introduzione che scrissi in qualità di vicepresidente del Partito della Sinsitra Europea con Heinz Bierbaum, allora presidente. E’ bene ricordare come all’origine dell’inchiesta che oggi è sotto gli occhi di tutti vi sia stato il nostro lavoro politico e l’attenzione dei militanti come Vittorio Agnoletto, che della denuncia delle malefatte in campo sanitario, hanno fatto il loro principale impegno politico. Per non dimenticare…

Introduzione.
Questo libro si legge come un giallo. Perché è un giallo, personaggi compresi.
Da un lato persone come Annalisa Malara, anestesista dell’ospedale di Codogno che, il 20 febbraio, assumendosi responsabilità che non le competevano, decide di fare il tampone ad una persona ricoverata per polmonite e scopre così la presenza del COVID. Una lavoratrice che per fare al meglio il suo lavoro mal retribuito chiede il permesso di fare una cosa non prevista, si sente rispondere che la può fare ma che è responsabilità sua. Lei la fa, scoprendo il primo caso di Covid in Italia, gettando così un segnale d’allarme decisivo per cominciare a combattere la pandemia.
Dall’altra i governi regionale e nazionale – cioè l’intero arco del centro destra e del centro sinistra – che assecondando le pressioni degli industriali non istituiscono la zona rossa ad Alzano, nella bergamasca, determinando così una strage di innocenti. O il sindaco di Bergamo, che calandosi nei panni del testimonial dell’unione industriale, lancia lo slogan Bergamo non ti fermare! ,va al ristorante con la moglie invitando tutti a seguirlo e favorisce il diffondersi della pandemia. Il sindaco leghista che dice che l’istituzione della zona rossa sarebbe una “iattura”. O ancora un deputato bergamasco di destra che dopo aver fatto varie dichiarazioni contro la zona rossa, ora promuove in parlamento l’inchiesta sulla mancata zona rossa…  
In questo giallo ci sono i mandanti – gli industriali -, gli esecutori – il ceto politico dal centro destra al centro sinistra – e vi è chi si ribella. Soprattutto vi sono le migliaia di vittime innocente che potevano essere evitate
La realtà è però più complicata di un giallo in cui buoni e cattivi si scontrano e in questo libro ci sono anche le strutture, le strutture sanitarie.  La sanità privatizzata della Lombardia emerge così in tutta la sua devastante inefficacia nel combattere la pandemia. La sanità privatizzata in nome di quei dettami neoliberisti tanto cari all’Unione Europea e ai liberali di ogni colore, si mostra come la principale alleata del Covid nella sua diffusione.
Molte persone pensano che sanità privata e sanità pubblica fossero solo due modi diversi di perseguire il medesimo obiettivo. Il Covid dimostra che non è così.
La sanità pubblica è fondata sul principio che prevenire è meglio che curare, la cura è l’estrema ratio. La sanità pubblica è fondata sulla prevenzione, sull’educazione, sulla ricerca dei fattori di rischio al fine di rimuoverli.
Al contrario la sanità privata è finalizzata alla produzione di prestazioni sanitarie: più ne vengono fatte e più la clinica privata può guadagnare. Con ogni evidenza per la sanità privata la prevenzione è una iattura: se le malattie diminuiscono, si riduce il mercato e con esso i profitti.
La sanità pubblica e la sanità privata non hanno lo stesso obiettivo. La sanità pubblica punta allo stato di salute e benessere di tutte le persone, intervenendo a monte dell’erogazione di prestazioni sanitarie. La sanità privata, al contrario, punta a fare il maggior numero possibile di prestazioni sanitarie al fine di poter guadagnare il massimo possibile sulla malattia, trasformando la salute in una merce da vendere.
Il libro documenta come la privatizzazione della sanità Lombarda sia alla base dell’emergenza sanitaria e del disastro umanitario che abbiamo avuto nei mesi scorsi. La privatizzazione della sanità uccide e il caso lombardo ne è la prova lampante.
Il libro allarga poi ulteriormente lo sguardo e passa ad analizzare cosa è successo nel resto d’Italia ed in particolare nel resto d’Europa. Utilissima la lettura sinottica che viene data di vari paesi europei, dal Portogallo alla Germania, dall’Ungheria alla Spagna, dalla Svezia alla repubblica Ceca, dalla Polonia alla Francia, dall’Irlanda alla Grecia. Si forniscono dati, si analizzano le diverse risposte, si intervistano operatori sanitari in grado di fornire elementi di valutazione di prima mano. Un quadro importante per valutare la risposta alla pandemia nella sua globalità.
La cosa che emerge con forza è che più i sistemi sanitari sono stati piegati alla logica della sanità privata e meno funzionano nella lotta alla pandemia. Le politiche neoliberiste degli ultimi decenni hanno fatto gravi danni.
In questo quadro l’analisi del caso lombardo, nella sua negatività, è decisivo per vedere cosa non funziona nella sanità e come va cambiato. Il caso lombardo non è un caso isolato ma il paradigma delle scelte politiche sbagliate sul terreno sanitario, è la punta dell’iceberg della privatizzazione strisciate della sanità pubblica che coinvolge l’Italia come il resto d’Europa. La creazione di spazi al mercato – cioè al profitto – sta distruggendo proprio quei sistemi di welfare che nel secondo dopoguerra hanno segnato il tratto distintivo positivo del nostro continente.
Ma il libro non si ferma qui. Oltre alla distruzione della sanità pubblica ci segnala la distruzione dell’ambiente. Il Covid non è un incidente ma il frutto prevedibile  della distruzione dell’ambiente naturale da parte di uno sviluppo finalizzato al profitto e sempre più insostenibile.
A questo punto il quadro è completo: gli attori del giallo si muovono con piena coerenza dentro un contesto in cui più si sale in alto e più gli atti delinquenziali, i crimini contro l’umanità, si chiamano leggi, regolamenti, direttive.
Nel segnalare questa situazione il libro non parla del passato. E’ infatti evidente che la situazione continua tutt’ora.
Il vaccino per curare il Covid viene visto dalle multinazionali del farmaco come il grande affare di questo decennio e sono in corsa per arrivare prime nel brevettarlo. Gli stati occidentali non pongono in discussione questo stato di cose ma semplicemente mettono da parte soldi delle nostre tasse al fine di “comprare il vaccino per tutti”. Così a seconda se sei nato in quello stato o in quell’altro, in quel continente o in quell’altro, avrai diritto ad essere vaccinato oppure no. Le ragioni che hanno scatenato la pandemia del Covid e che hanno permesso a questa pandemia non solo non vengono messe in discussione ma addirittura vengono assunte come modello, trasformando anche la pandemia in un affare per fare soldi, cioè per spostare denaro dalle tasche dei popoli alle tasche delle multinazionali.
In questo quadro, il Partito della Sinistra Europea ha lanciato una campagna per uscire della crisi. “Protect the people. Not the system” è il nostro slogan. Proteggi il popolo, non il sistema perché questa è la vera risposta da dare al Coronavirus. Occorrono non solo delle misure immediate per proteggere la popolazione – come il rafforzamento  dei sistemi sanitari pubblici – ma è necessario un cambiamento radicale della politica europea. Si deve porre fine alla politica neoliberista per dar vita ad una politica economica, ambientale e sociale attiva, nell’interesse dell’umanità e della società.  
Il libro che avete nelle vostre mani è parte integrante di questa campagna.
Heinz Bierbaum, Presidente del Partito della Sinistra Europea
Paolo Ferrero, Vicepresidente del Partito della Sinistra Europea


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