
Violenza di genere e covid
Pubblicato il 17 apr 2020
Judith Pinnock*
I centri antiviolenza stanno segnalando con grande preoccupazione come, in concomitanza con le misure messe in atto per limitare la diffusione del covid, siano fortemente calate le telefonate di richiesta di aiuto fatte da donne che subiscono violenza domestica. Questo dato deve mettere il governo in allerta e pensare a soluzioni adatte. Mai come ora, ad esempio, risulta opportuno che siano gli uomini violenti ad essere allontanati da casa, assicurando che non vi ritornino, anziché costringere le donne e i bambini a cercare rifugio. CHIEDIAMO CHE TRIBUNALI E FORZE DELL’ORDINE SIANO MESSE IN CONDIZIONE DI POTER INTERVENIRE CON L’ALLONTANAMENTO IMMEDIATO DEL MALTRATTANTE e che la nuova procedura rimanga anche una volta cessata l’emergenza covid. L’assenza di chiamate da parte delle donne deve allarmare tutti perché è indicativa di quanto i maltrattanti siano capaci di esercitare un controllo serrato e dal quale non è possibile sfuggire. Chiediamo inoltre che il governo prenda contatto con le associazioni che rappresentano le comunità LGBTQAI+, per concertare analoghe tipologie di interventi urgenti che possano garantire l’incolumità fisica, psichica ed emotiva delle persone LGBTQAI+ le quali troppo spesso, anche qualora non siano vittime di violenza efferata, vivono in casa situazioni insostenibili nel lungo periodo. Chiediamo al governo di dimostrare sensibilità e saggezza nel tener conto di queste situazioni che, oltre a produrre grandi sofferenze personali, costituiscono un enorme costo sociale, adottando immediatamente gli opportuni provvedimenti.
*Segretaria PRC-S.E. Modena
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