
Ci ha lasciato il compagno Eugenio Melandri, una vita dalla parte della pace e degli ultimi, un ricordo di Maurizio Acerbo e Giovanni Russo Spena
Pubblicato il 27 ott 2019
Con infinita tristezza ho appreso poco fa la notizia della scomparsa del compagno Eugenio Melandri. Perdiamo una personalità di cristallina coerenza e grande generosità che ha dedicato la vita alla causa della pace e degli ultimi, alla lotta per un mondo più bello e più umano. Solo una settimana fa era tornato a celebrare messa dopo trenta anni di sospensione a divinis. In chiusura della celebrazione aveva tenuto a ribadire il significato del definirsi compagni e con mia sorpresa mi aveva chiesto di intervenire come segretario di Rifondazione Comunista. Era davvero felice di tornare sacerdote perché aveva vissuto la scelta militante che lo aveva condotto alla sospensione come coerente con il suo impegno di missionario. Eugenio è stato protagonista – da missionario e poi da parlamentare e da attivista – dei movimenti per la pace e la giustizia sociale, contro il traffico d’armi, lo sfruttamento del sud del mondo, per il disarmo unilaterale, l’obiezione di coscienza, contro il razzismo. Il miglior riconoscimento per una vita di impegno glielo ha riservato Papa Francesco quando incontrandolo pochi mesi fa gli disse “hai fatto bene”. A nome di tutte le compagne e i compagni di Rifondazione Comunista dico grazie a Eugenio per aver percorso con noi una lunga strada con umiltà, generosità, disinteresse personale e esprimo il nostro cordoglio ai sui familiari e ai suoi fratelli saveriani.
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