Supremazia bianca, patriarcato razziale: due facce della stessa medaglia

Supremazia bianca, patriarcato razziale: due facce della stessa medaglia

di Liz Fekete*

La difesa dell’identità cristiana è ora al centro delle campagne misogine e razziste dell’estrema destra in tutto il mondo e alcuni leader religiosi sono collusi. 

 Negli ultimi anni, i temi dell’identità cristiana e della difesa della famiglia tradizionale e delle norme eterosessuali sono diventati centrali nella politica di estrema destra contemporanea e nelle correnti intellettuali associate alla Nuova Destra. Ma per comprendere appieno la profondità dell’attuale duro attacco della destra alle minoranze sessuali e alle donne, dobbiamo prima capire come le guerre culturali di estrema destra siano state alimentate dall’islamofobia, dal militarismo e dalla guerra al terrorismo.

Proprio come alla fine degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70 negli Stati Uniti fu la guerra del Vietnam a fornire il carburante e il quadro di riferimento per la crescita del White Power (Potere Bianco), la guerra e il militarismo scatenati dal 2001 hanno fornito la forza di combustione di razzismo, islamofobia e misoginia nell’Europa odierna. In seguito agli attacchi al World Trade Center e al Pentagono nel 2001 e alla cooperazione dell’Europa con le invasioni che seguirono prima dell’Afghanistan e poi dell’Iraq, un discorso contro il multiculturalismo si è profondamente radicato nella cultura europea. Può essere ironico pensarci oggi, ma nelle fasi iniziali della guerra al terrorismo, quando leader mondiali come Tony Blair stavano giustificando l’invasione dell’Afghanistan come un “intervento umanitario” per liberare le velate donne musulmane, il messaggio dei movimenti di estrema-destra anti-immigrazione rispecchiava la visione mainstream secondo cui l’Islam rappresentava una minaccia per le donne, i diritti dei gay e un ordine secolarizzato. Per dare forza a questo punto, in termini naturalmente più apertamente razzisti, manifesti, video e campagne sui social media di estrema destra usavano immagini di minareti come baionette e il grembo di donne musulmane vestite di burqa come bomba a mano pronta a esplodere.

Ora, i riferimenti culturali e i simboli della destra razzista stanno cambiando. Mentre alcuni politici anti-immigrazione pretendono ancora di difendere i valori secolari, il framework primario dell’estrema destra è quello di presentarsi come protettori della religione – questo accade, ovviamente, se la religione in pericolo è fondamentalista e cristiana, e percepita come bianca. I crociati politici di maggior successo contro l’Islam e i musulmani, come Matteo Salvini in Italia e Viktor Orbán in Ungheria, dichiarano di essere fermi difensori della tradizione cristiana europea. Per alcuni, come l’ex consigliere del presidente Donald Trump Steve Bannon, che (con molto successo) sta tentando di introdurre “scuole da gladiatori” per “guerrieri culturali” di destra in Europa, va enfatizzata la tradizione giudaico-cristiana dell’Europa.

Parlando in termini elettorali, e ora che l’islamofobia e lo xeno-razzismo sono stati coperti da partiti parlamentari di estrema destra di successo come il Partito della libertà in Austria, Alternativa per la Germania (AFD), Lega in Italia e Fronte Nazionale in Francia, la loro politica reazionaria e che diffonde odio non conosce limiti. Ogni giorno sono incoraggiati a estendere i loro attacchi, non solo ai musulmani, ai neri, ai migranti e ai rifugiati, ma alle donne e alle comunità LGBTQ. In questa “crociata” per ristabilire la “tradizione”, si sottolinea la natura religiosa (cioè cristiana) della “crociata”, anche se il rapporto tra religione e cultura del cristianesimo e questo punto di vista di estrema destra è un punto controverso.

Tuttavia l’Europa non è gli Stati Uniti, dove i gruppi fondamentalisti cristiani sono stati centrali nei movimenti del potere bianco. [JM1] Ma, negli ultimi anni, i fondamentalisti cristiani statunitensi hanno cercato di incubare i movimenti identitari cristiani in stile americano in tutto il continente. Secondo un’indagine di Open Democracy, gruppi come l’Alliance Defending Freedom (ADF), l’American Center for Law and Justice (fondato nel 1990 dal televangelista americano Pat Robinson) e il movimento fondamentalista cattolico Tradition, Family and Property (TFP), che in realtà è stata fondata in Brasile, hanno inviato almeno 50 milioni di dollari di “denaro oscuro” dagli Stati Uniti per sostenere i cristiani fondamentalisti nelle loro campagne contro i diritti sociali e riproduttivi. Mentre in Italia c’è un’enorme opposizione della chiesa cattolica al messaggio anti-immigrati dell’estrema destra, i fondamentalisti cristiani statunitensi si sono fatti strada a Verona, che ha una storia di estrema destra e movimenti ultrà cattolici ed è stata una delle principali città della Repubblica di Salò, uno stato fantoccio nazista durante la seconda guerra mondiale. La 13a conferenza internazionale anti-aborto del Congresso mondiale delle famiglie è stata ospitata a Verona nel 2019, con il sostegno della Lega.

I fondamentalisti cristiani statunitensi si sono fatti strada anche in Polonia, dove il partito di governo di destra dura Legge e giustizia (PiS), fornisce terreno fertile per l’estrema destra anti-femminista e ha legami con l’istituto Ordo luris (di nuovo legato al TFP). Il direttore del Centro di bioetica, Blazek Kmieciak, afferma che le donne che intendono abortire dovrebbero essere collocate con la forza nei centri di salute mentale. Nel frattempo, in Finlandia, una pubblicazione online, Oikea Media (Media di Destra), ha assunto le funzioni di think tank della Nuova Destra. Secondo il professor Risto Saarinen, ciò indica che ora esiste “una connessione tra la Nuova destra e i cristiani conservatori in Finlandia”. Ha anche osservato uno spostamento della retorica del leader del Partito finlandese anti-immigrazione Jussi Halla-aho, che in precedenza aveva sottolineato di non essere religioso, verso i temi dell’identità cristiana.

Ci sono molte figure potenti all’interno di tutte le confessioni cristiane, così come normali sacerdoti, in particolare nel movimento per accogliere i rifugiati, che si stanno battendo. Sono arrabbiati per quello che vedono come il soggiogamento del cristianesimo all’estrema destra e l’espropriazione dei simboli cristiani per fini razzisti. Ma questa opposizione, per quanto coraggiosa, non dovrebbe renderci ciechi al fatto che alcuni elementi della Chiesa sono volontari collaboratori nelle dure “guerre culturali” di oggi. Soprattutto in Polonia, Ungheria e Grecia, ci sono correnti inquietanti all’interno di settori della tradizione cristiana che sono profondamente ostili alle rivoluzioni sessuali degli anni ’60 e sono ansiosi di tornare indietro nel tempo. I partiti elettorali di estrema destra stanno abbracciando la supremazia bianca, sia di nascosto che apertamente, e i loro movimenti razzisti sembrano più rispettabili se appaiono legittimati da una teologia cristiana. Ciò che ora è particolarmente pericoloso sono i legami tra movimenti suprematisti bianchi di estrema destra e zeloti cristiani identitari bianchi. Sembrerebbe che entrambi siano felici di stabilire una teologia bianca basata sul patriarcato razziale in cui le donne nere e marroni che non si assimilano sono messe a tacere e punite, così come le donne bianche (traditrici della razza) che fraternizzano con il nemico orientale e nero.

Quindi la prima cosa a cui stiamo assistendo è la manipolazione della storia, dei miti e dei simboli cristiani per un’ulteriore propaganda e politica dell’identità di estrema destra. Le crociate cristiane contro l’Islam – così centrale nella teoria cospirativa dell’Eurabia sviluppata per la prima volta da Bat Ye’or (vero nome Gisèle Littman) – sono state un punto di riferimento costante per l’estrema destra, in particolare dal 2001 e dalla partecipazione dell’Europa alla guerra al terrorismo. Notevole qui è la Spagna, dove il partito anti-immigrazione e anti-femminista Vox chiede che cambi la giornata regionale dell’Andalusia sia cambiata in modo da commemorare la conclusione nel 1492 della riconquista cristiana della Spagna, sette secoli dopo l’arrivo dei primi eserciti moreschi.

Ma il sommo sacerdote della feticizzazione dei simboli cristiani dell’estrema destra è il melodrammatico ministro degli interni italiano Matteo Salvini. Ha promesso di creare un’alleanza a livello europeo contro l’immigrazione ed è appassionato nel brandire una bibbia, un rosario o il crocifisso durante manifestazioni politiche e conferenze stampa. Durante il suo recente tour sulle spiagge italiane per ottenere il sostegno alla Lega in un’elezione generale, Salvini è stato più volte fotografato in costume da bagno, sfoggiando una collana con un grosso crocifisso sul petto nudo, spesso occhieggiando o spassandosela con giovani donne in bikini. Anche se non perde mai l’opportunità di mostrare la propria virilità, Salvini ha anche cominciato a invocare lo spirito della Vergine Maria. In una manifestazione di estrema destra a Milano il 18 maggio, Salvini affidò il raduno ai sei santi patroni d’Europa: San Benedetto da Norcia, Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina da Siena, Santi Cirillo e Metodio e Santa Teresa Benedetti della Croce. Quindi baciò il suo rosario, mentre guardava la statua d’oro della Vergine Maria sul duomo di Milano dichiarando “Affido, l’Italia, la mia vita e le vostre vite all’Immacolato Cuore di Maria, che sono sicuro ci porterà alla vittoria’. Allo stesso raduno, criticò Papa Francesco, dicendo “Dico che la politica di questo governo sta eliminando i morti nel Mediterraneo con orgoglio e carità cristiana”.

Il rimescolamento da parte di Salvini dell’istinto sessuale con l’istinto religioso sarebbe forse divertente se non fosse così sinistro. Proprio come Bolsanaro in Brasile, che ha dichiarato di adempiere alla missione di Dio, Salvini sta cercando di plasmare un cattolicesimo aggressivo attorno a un culto della personalità iper-mascolinizzato. Il crocifisso e il rosario diventano emblemi dell’erotica militare di estrema destra in stile crociato, che devono essere maneggiati da uomini veri contro l’umanitarismo inerte di papa Francesco che ha parlato a nome dei rifugiati e, soprattutto, nel 2013 ha lamentato ‘la globalizzazione dell’indifferenza’ in una messa all’aperto a Lampedusa, che si teneva sullo sfondo di rottami di barche migranti naufragate.

Un altro manipolatore dei temi cristiani è il primo ministro ungherese Viktor Orbàn che regolarmente invoca la necessità di difendere l’Europa cristiana dall’invasione musulmana ed è stato l’unico leader europeo a prendere parte alla cerimonia di insediamento del presidente di estrema destra del Brasile, Jair Bolsonaro. Come Salvini, Orbàn cerca di costruire il suo appello cristiano con un’oratoria semi-mistica. Conosciuto nella Chiesa Ungherese Riformata  come il “leader delle anime” Orbàn parla di “Idea cristiana nazionale“, concetto associato ai movimenti identitari anti-semiti cristiani che fiorirono durante il governo di regime dell’ammiraglio Miklòs Horthy. Attingendo dalla lettura fondamentalista di “Le dottrine della Grazia” di Calvino (che si soffermano sulla schiavitù dell’uomo al peccato, la perversità della natura umana e la capacità di un “eletto” di sopraffare la “depravazione totale” per avvicinarsi a Dio), Orbàn vede la religione come un mezzo per premiare l’eletto e punire il povero. Tutto ciò non solo sostiene il culto dell’eroico Orbàn, il capitano della nave ungherese determinato a condurre l’Europa lontano dalle sponde rocciose del suicidio razziale, culturale e morale, ma ispira la politica interna ed estera. Uno speciale programma “Aiuti Ungheresi” è stato creato per aiutare i cristiani in Africa e nel Medioriente. Anche il  Teatro dell’Opera Nazionale ungherese si è inchinato all’agenda identitaria cristiana di estrema destra, dicendo che nella  prossima stagione presenterà solo opere con temi cristiani.

Ed in tutto questo ci sono le figure religiose di alto rango che sono complici volenterose. In Vaticano, la fazione anti-Papa Francesco, incarnata dal Cardinale statunitense Raymond Burke che crede che resistere all’”immigrazione musulmana su larga scala è un atto di patriottismo” e che gli omosessuali stiano diffondendo una ‘agenda gay‘  in Vaticano. In Ungheria si dice che Làszlo Kiss-Rigò, vescovo di Szeged, operi “in connessione con gli interessi del primo ministro” e creda che la maggior parte dei migranti sui confini siano più ricchi dei poliziotti che li respingono e che solo una piccola minoranza siano rifugiati. Nella Polonia orientale, a Bialystok, una  regione nel Podlasie, dove degli hooligan di estrema destra ed ultra nazionalisti hanno gettato delle flash bomb, dei sassi e del vetro per tentare di bloccare la prima marcia per l’uguaglianza del LGBTQ Pride polacco ripetendo lo slogan “Dio, onore e patria” e “Bialystok libera dai pervertiti”, l’arcivescovo cattolico ha lanciato un appello ai membri della sua congregazione perché si opponessero alla manifestazione, “un’iniziativa estranea” alla regione, sulla base della difesa dei valori cristiani.

Questi sono segnali preoccupanti, le figure ecclesiastiche di grado elevato si sono corrotte allineandosi alle politiche anti-immigranti, anti-musulmane ed alla violenza dell’estrema destra. Allo stesso tempo, altri leader religiosi di alto rango, in particolare all’interno delle tradizioni cattoliche, fanno sentire la propria voce. L’esempio della Grecia, dove parecchi vescovi della chiesa ortodossa parlavano calorosamente dei neo-nazisti di Alba Dorata prima della sua criminalizzazione nel 2013, dimostra però che non c’è spazio per la noncuranza. Prima dell’arresto dei politici di Alba Dorata nel settembre del 2013, mentre la chiesa ortodossa nel suo complesso rimaneva neutrale, molti vescovi, profondamente ostili all’Islam ed in crociata contro l’omosessualità, furono sedotti da Alba Dorata che si fingeva protettrice dei valori cristiani di fronte ad un Islam guerrafondaio. Uno dei peggiori motivi di collusione fu, ad Atene, lo spettacolo di Terence McNally “Corpus Christi”, accusato di blasfemia. Nel 2012, per settimane, la polizia ed la procura guardarono da un’altra parte mentre il Teatro Chytirio ad Atene era sotto assedio da parte di “cittadini religiosi” in rivolta, uomini del clero e membri di Alba Dorata che minacciavano di uccidere gli attori che recitavano nello spettacolo, arrivando a picchiarli e causando danni sostanziali al teatro.

Non è ora che i guerrafondai ed i crociati di estrema destra siano finalmente buttati fuori dal tempio cristiano?

* Liz Fekete è Direttrice dell’Institute of Race Relations, dove ha lavorato per più di trenta anni. Guida l’European Research Programme (ERP) dell’istituto e dirige la sua rivista Race & Class. E’ autrice di A Suitable Enemy: Racism, Migration and Islamophobia in Europe e più recentemente Europe’s Fault Lines: Racism and the Rise of the Right.

articolo originale: https://www.versobooks.com/blogs/4420-white-supremacy-racial-patriarchy-two-sides-of-the-same-coin

traduzione di Maurizio Acerbo e Stefania Martini (aderite a brigata traduttori)

 


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