
Evo Morales chiede un “mondo senza muri” dove nessuno è illegale
Pubblicato il 21 giu 2017
Una conferenza di due giorni in Bolivia propone una forma di cittadinanza universale che rispetti identità diverse. Tra gli invitati il compagno Paolo Ferrero
Il presidente boliviano Evo Morales ha lanciato la Conferenza mondiale dei popoli per un “mondo senza muri” martedì a Cochabamba, chiedendo di porre fine alla discriminazione e all’odio anti-immigrazione in tutto il mondo e il rispetto del diritto di tutti a beneficiare dello status della cittadinanza.
“In America Latina, le invasioni e la colonizzazione ci hanno imposto confini”, ha detto Morales. “Un essere umano illegale non può esistere nel mondo – un essere umano senza comunità, senza libertà, senza cittadinanza”.
“I muri sono un attacco contro l’umanità”, ha continuato. “I muri non proteggono”.
Dando inizio alla conferenza di due giorni che promuove la creazione di un mondo senza frontiere e muri, il presidente boliviano ha anche chiesto che i movimenti sociali in tutto il pianeta si uniscano alla lotta contro il capitalismo. Morales ha criticato la retorica anti-immigrati che trasforma i migranti in capri espiatori delle sfide economiche, rivolgendo invece l’attenzione alle ingiustizie sistemiche del sistema economico globale.
“Gli immigrati non sono responsabili della crisi economica delle nazioni potenti”, ha detto Morales. “Lo è la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi”.
Sotto la bandiera “Per un mondo senza muri, verso la cittadinanza universale”, la conferenza è iniziata nella Giornata Mondiale del Rifugiato con una critica implicita delle politiche xenofobe del presidente americano Donald Trump, epitomizzata nella sua promessa principale della campagna elettorale di costruire un muro massiccio lungo le 1.954 miglia del confine con il Messico.
I temi centrali discussi durante la conferenza di due giorni hanno incluso “le cause strutturali e sistemiche del movimento umano da uno stato all’altro”, così come l’”impatto dei cambiamenti climatici, della crisi economica, delle guerre e della politica interventista sui flussi migratori”.
Il vertice ha esplorato anche strategie per la tutela dei diritti dei migranti e dei rifugiati e avanzato proposte per lavorare alla creazione di “una cittadinanza universale che articola le identità plurali delle popolazioni e la sovranità degli stati”.
Alla conferenza hanno partecipato numerosi invitati internazionali, tra cui l’ex-presidente ecuadoriano Rafael Correa, e dall’Italia il nostro compagno Paolo Ferrero in rappresentanza di Rifondazione Comunista e del Partito della Sinistra Europea.
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