Aggiornamento sulla rete delle Città in Comune

Aggiornamento sulla rete delle Città in Comune

di Raffaele Tecce -

Pubblichiamo il resoconto di un’importante riunione operativa della rete delle “Città in Comune “ svoltasi a Firenze il 31marzo scorso.

Riteniamo, infatti come PRC SE che la rete delle Città in Comune, nata nel luglio 2016 dopo la affermazione di decine di liste unitarie della sinistra alternativa al PD nelle Amministrative del giugno 2016, svolga e possa sempre più svolgere un ruolo importante in due direzioni :

1)Lavorare in tutti i Comuni dove è possibile a  dare continuità alle esperienze di aggregazione politica e sociale rappresentate dalle liste unitarie della sinistra antiliberista alternative al PD, sia delle ultime  elezioni amministrative sia in preparazione di quelle che si terranno l’ 11 giugno p.v. , costruendo una rete capace di dare rappresentanza e vertenzialità nazionale  alle singole iniziative locali per garantire diritti e servizi a tutte le cittadine ed i cittadini  ed avere un respiro ed una vertenzialità nazionale. Cosa che è avvenuta, ad esempio, con significativo successo, nella organizzazione di oltre 25 appuntamenti in altrettante città l’ 8 aprile scorso contro i decreti Minniti-Orlando.

2)Questa iniziativa si pone esplicitamente il tema  della sperimentazione e del rilancio di un modello di costruzione dal basso e partecipato di una nuova soggettività unitaria e plurale della sinistra alternativa al PD. Come infatti si sottolinea nell‘ appello del luglio scorso queste esperienze – liste unitarie,associazioni e comitati – “.. . nelle loro forme e composizioni già praticano, agiscono e sperimentano i possibili itinerari dell’alternativa e del cambiamento E’ l’ora di una sinistra e di una politica capace di interpretare e dare rappresentanza al lavoro e a questa sofferenza sociale e trasformarla in una prospettiva di cambiamento e di alternativa politica agli schieramenti esistenti.”

Perciò è importante sui territori seguire con attenzione le iniziative discusse ed in preparazione.

Raffaele Tecce

 

 

 

 

 

RESOCONTO RIUNIONE OPERATIVA del 31 MARZO A FIRENZE della rete delle “CITTA’ IN COMUNE “ su manifestazioni contro i decreti Minniti ed Orlando dell’ 8 aprile,avvio “assemblee territoriali itineranti “,costruzione dell’ ASSEMBLEA NAZIONALE ed organizzazione e riconoscibilità della rete.

 

 

 

Care e cari,

provvediamo, con un ritardo di cui ci scusiamo, a fare un breve resoconto della riunione operativa del 31 marzo a Firenze (decisa nell’assemblea di Roma del 19 us), finalizzata a mettere a punto l’avvio delle “assemblee territoriali itineranti” che, continuando il percorso concreto già intrapreso con la rete delle città in comune, abbia anche l’ambizione di far emergere e rafforzare quegli elementi programmatici che favoriscano una  costruzione partecipata e dal basso di un programma d’alternativa o “carovana dell’alternativa” chi dir si voglia. Ciò mantenendo, peraltro, la centralità delle buone pratiche intraprese e dei momenti assembleari sul e col  territorio, di confronto e scambio delle pratiche medesime, a cominciare dalla “battaglia” contro i decreti Minniti in programma per domani 8 aprile .

 

Erano presenti alla riunione, oltre a Tommaso Grassi che ci ospitava a Palazzo Vecchio e Ciccio che ha introdotto lavori, Mariano di DemA (in collegamento da Napoli), Claudio per Sinistra Italiana, Massimo per l’Altra Europa nonché Leonardo (che ha anche confermato la piena condivisione del percorso da parte di Rifondazione comunista, impegnata nel congresso), Lorenzo, Donatella, Guido, Danielle, Claudio, Giacomo, Federico ed altri consiglieri ed amministratori locali.

 

Senza rendicontare tutti i nostri interventi, ci limitiamo a sintetizzare l’esito della riunione.

Siamo partiti dall’assunto condiviso che a maggio o, più realisticamente, in luglio si svolgerà, nell’ambito del percorso avviato dalla Rete delle Città in Comune, un nuovo incontro nazionale che ha fra i suoi obbiettivi principali quello di FAVORIRE LA COSTRUZIONE DEL PROFILO POLITICO E PROGRAMMATIVO di un polo alternativo al Pd e agli altri esistenti, che possa favorire la costruzione di un ambito unitario di cittadinanza e di sinistra di tutte e di tutti, da immaginare e costruire tuttinsieme.

La volontà/necessità – già emersa nel gruppo di lavoro preparatorio della riunione - di mettere al centro le esperienze territoriali, le avventure civiche, le sperimentazioni di percorsi di confluenza già avviati in tante città impone a tutte e tutti noi di rovesciare il meccanismo classico alla cui stregua i territori si limitano ad ospitare e declinare territorialmente parole d’ordine e campagne nazionali. Questa volta abbiamo intenzione di procedere in modo inverso, limitandoci a favorire e semmai sollecitare le tappe di un percorso finalizzato alla costruzione, inclusiva e partecipata, di un programma d’alternativa per il paese, attraverso momenti di confronto sia locali che nazionali, organizzati sul modello di quelli che si sono tenuti a Sesto Fiorentino, Bologna e Roma.

 

Sulla scorta di tale metodologia, ci siamo concentrati su 3 aspetti diversi:

a)     salvaguardare il prezioso percorso avviato da le città in comune, a partire dalla condivisione e dai momenti di scambio tra esperienze amministrative che la rete ha permesso e favorito, tenendo aperta detta rete a nuovi innesti e nuove relazioni, incluse quelle con altre esperienze europee, con spirito inclusivo e metodo di lavoro orizzontale;

b)      censire e mappare le realtà territoriali interessate al percorso, valutando le prime candidature di città e territori ad ospitare le iniziative, anche procedendo ad una provvisoria calendarizzazione delle medesime;

c)      assicurare un filo rosso o, se si preferisce, una cornice unitaria che renda riconoscibile il percorso complessivo. Non possiamo rischiare il localismo o tematismo, ma dobbiamo riuscire a raccontare anche il significato complessivo delle nostre assemblee e della nostra carovana.

 

 

Il ruolo de’ Le città in comune e la salvaguardia del loro percorso

Sul futuro de’ “Le citta in comune”, si è convenuto attorno alla necessità di trovare un punto di equilibrio tra l’esigenza di una proiezione più politica – che debba mantenere il ruolo propulsivo e promozionale di tale promozione da parte delle “città in comune stesse e di chi partecipa a tale percorso - e il consolidamento di quello che si è sino ad oggi prodotto nella rete degli amministratori.

Se per un verso è indispensabile accelerare un percorso di convergenza e confluenza all’interno di un più ampio spazio comune e non proprietario, che coinvolga, oltre agli amministratori locali: reti sociali, liste civiche in costruzione, associazioni, partiti e gruppi organizzati (non in prospettiva federativa bensì di confluenza); per altro verso è estremamente utile preservare e rendere stabili, anche – ma non solo – sulla base di supporti e piattaforme informatiche, i momenti di scambio tra esperienze amministrative, sociali, politiche e di cittadinanza facendone elemento propulsivo: la rete delle città in comune ha infatti permesso a molti amministratori e reti, specialmente di piccoli comuni, a “sconfiggere la solitudine dei consiglieri” e tornare protagonisti, scambiando buone pratiche, partecipando alla stesura condivisa di Odg, delibere, protocolli… mutuandone il contenuto e adattandoli alla propria specificità territoriale.

In questa chiave si articolano 2 diverse proposte:

-          sotto il primo profilo, le città in Comune promuovono e PROPONGONO di avviare #tuttinsieme, la COSTRUZIONE PARTECIPATA DEL PROGRAMMA DELL’ALTERNATIVA in assemblee itineranti (oltre alle assemblee nazionali) delle quali emerga il filo rosso che le lega a un unico progetto unitario affidato al protagonismo dei territori disposti ad ospitare le TAPPE della carovana.

-          Sotto il secondo profilo, la rete delle città in comune conserva anche una propria specificità con particolare riguardo agli scambi tra amministratori e consiglieri, sedimentando – anche attraverso strumenti di supporto informatico – uno spazio condiviso di materiali, esperienze e buone pratiche, a disposizione di tutte e tutti coloro che siano interessati a fruirne (comprese realtà ancora esterne, sconosciute o non ancora costituite).

 

Le Tappe

In ordine alprimo profilo, abbiamo individuato – oltre alla già programmata giornata nazionale dell 8 aprile contro i decreti Minniti - un primo ventaglio di luoghi e assi tematici, attorno ai quali potrebbero svolgersi iniziative da tenere entro l’estate, prima di una grande assemblea nazionale da tenere nel mese di maggio o luglio:

  1. Bologna – G7 ambiente 9-12 giugno, con assemblea nazionale territoriale preparatoria calendarizzata per il 23 aprile a Bologna
  2. Imperia (Ventimiglia) – Politiche dell’accoglienza al tempo dei Decreti Minniti. A partire dalla mobilitazione contro le imputazioni all’indirizzo dei passeur e dei cittadini accusati di ospitare e nutrire i migranti
  3. Firenze – Politiche dell’Abitare. Iniziativa da sviluppare in sinergia con l’occupazione da parte della comunità somala di un immobile dei gesuiti (che NON ne hanno chiesto lo sgombero).
  4. Puglia (Bari, Brindisi o Lecce) – Politiche energetiche, in connessione con la mobilitazione No TAP la quale, specie in Salento – come noto – coinvolge reti sociali e rappresentanti istituzionali, a partire da 40 sindaci dei comuni della provincia.
  5. Napoli – Spazi in disuso, rigenerazione e statuto dei beni comuni o Rottura del patto di stabilità per garantire i servizi comunali (caso assunzione asili nido)”

 

Sono altresì emerse ulteriori ipotesi sulle quali sono in corso verifiche:

  1. Modena – Massa Carrara: Lavoro povero e decentramento produttivo, a partire dalle vertenze attivate, specie nel distretto delle carni e nel settore della logistica, dai lavoratori occupati negli appalti e dalle loro rappresentanze. (qui chi può lavorarci ?) e Statuto per il Lavoro autonomo, nella fase di discussione parlamentare del disegno di legge sul c.d. lavoro agile
  2. Ancona e/o Milano – Privatizzazione beni immobiliari. Zona nord di Milano (case popolari)
  3. Perugia – Sviluppo ecosostenibile e messa in sicurezza del territorio

 

Il nesso “tema prescelto-territorio ospitante” è stato evidentemente stabilito NON in astratto, bensì sulla base della presenza, sul territorio, di un nucleo di ragionamento già avviato, con il coinvolgimento di reti sociali, approfondimenti svolti e/o vertenze e lotte, di tal che sia realistico dar luogo ad appuntamenti ampiamente partecipati, in grado d’imporre un piano di discorso pubblico ed impattante sul territorio, nonché capace di sviluppare una proposta programmatica di valenza e carattere generale, da mettere in piedi con il metodo della massima collegialità nella sua costruzione.

 

Il Format

In ordine alsecondo profilo, tutti i partecipanti alla riunione hanno molto insistito sella necessaria replicabilità, riconoscibilità e raccontabilità delle iniziative.

Detto altrimenti, accanto al carattere “originale” di ogni singola tappa, è indispensabile che, NON sotto il profilo identitario bensì sotto il profilo del FORMAT, vi siano elementi comuni, motivi ricorrenti, stile grafico e comunicativo provvisti di elementi di ridondanza. Abbiamo altresì condiviso l’esigenza di elaborare strumenti che permettano forme di restituzione dei contenuti dell’iniziativa, che ne favoriscano, appunto, l’utilizzo diffuso e la replicabilità.

 

In via di prima approssimazione, si elencano, qui di seguito, le idee che ci sono fino ad ora venute in mente per raggiungere le finalità appena indicate:

A – Luogo. Le teppe dovrebbe essere ospitate non il luoghi consueti quali teatri, cinema e palacongressi, benì in luoghi simbolici della città, compresi luoghi all’aperto

B – Tempo. Per facilitare la partecipazione delle reti sociali attive sui territori e dei più diversi interlocutori, la preparazione dell’iniziativa dev’essere preceduta datappe di avvicinamento, il che dovrebbe consentirci di sviluppare la dinamica dell’ascolto, indispensabile a rovesciare vecchi schemi autoreferenziali: dobbiamo insomma riuscire a determinare la scoperta e il coinvolgimento del basso, anche in forma d’inchiesta.

C – Format-riconoscimento che permetta raccontabilità e replicabilità.

Sub C, abbiamo immaginato che possano esserci almeno tre motivi ricorrenti:

- C.1. Il passaggio della carovana deve lasciare un “segno”, un elemento di permanenza. Deve insomma presentarci come percorso generativo: può trattarsi di uno spazio aperto o restituito alla città, di uno sportello, di un’iniziativa mutualistica, di una delibera, un ordine del giorno, un murales, una mappatura di luoghi di criticità, di abbandono o, al contrario, di inclusione…insomma una traccia del passaggio dell’assemblea itinerante.

- C.2. Quanto alle pratiche, è indispensabile che si sperimentino (anche in concorrenza giocosa e virtuosa tra i diversi territori)pratiche inedite che alimentino la curiosità, la partecipazione e il più ampio coinvolgimento delle persone nel processo di costruzione e svolgimento degli appuntamenti: dai flash mob ai giochi di comunità, dalle statue parlanti ai sequestri temporanei di agenti del turbocapitalismo come Ronald McDonald, il noto e sorridente pupazzo di plastica all’ingresso dei Mc Drive…

- C.3. Quanto al racconto, è importante che si sviluppino forme variegate di narrazione, in grado di utilizzare tutti i vettori che possono essere messi in campo: un’iniziativa potrebbe essere restituita sopratutti in video, un’altra attraverso il numero 0 di un giornale di strada, un’altra con trasmissione radiofonica, un’altra ancora con una diretta web in connessione (organizzata e preparata) con altri municipi oltreconfine…

Qualcuno di noi, giocando sul carattere pop di una saga molto nota, ha ipotizzato di chiamare questi 3diversi elementi come i DONI DELLA CAROVANA

-          Seme di sambuco (percorso generativo)

-          La tela del ragno (pratiche)

-          Occhiali della meraviglia (una forma di racconto)

Questo, o un diverso format, dovrebbero rappresentare, anche, la TRIPARTIZIONE DELLA PIATAFORMA INFORMATICA COMUNE, cui hanno iniziato a lavorare alcuni compagni. Sul piano grafico, tutti hanno messo a disposizione il lavoro pregresso (inclusa la grafica utilizzata per l’assemblea del 18 dicembre a Bologna, così come quanto emerso dalle assemblee di Roma), che tuttavia non disperdendo i percorsi fatti, a cominciare da quello della rete di città in comune – andrebbe innovata per segnalare il SALTO DI QUALITA’ che #tuttinsieme abbiamo deciso di produrre.

 

Il Vademecum

Per garantire l’impianto, si è immaginato che le città in comune, nel momento di PROMOZIONE della proposta ad altri compagni di mettano a disposizione ed offrano al confronto i frutti del lavoro svolto sino a qui, e si carichino la responsabilità di proporre anche delle Linee guida su:

- Impostazione e la promozione degli appuntamenti (

- strumenti di coinvolgimento delle persone (pratiche)

- format grafico (riconoscibilità)

- sottoscrizione e diffusione dei materiali, all’esito dell’evento (restituzione)

- forme di resoconto (raccontabilità)

 

Diplomazia

Dal gruppo di lavoro è inoltre emersa l’esigenza che la rete delle città in comune – anche sulla base di una prima proposta di assemblee itineranti, condivisa al proprio interno –  svolga degli incontri con alcuni soggetti nazionali e forze politiche per condividere ed allargare questa proposta, affiché tutti coloro che sono interessati al percorso possano sentirlo come proprio sin dal principio, in una prospettiva di massima inclusività e partecipazione.

Al contempo, come avvenuto in occasione dell’ultima assemblea di Roma, si ritiene utile approfondire i contatti e le relazioni con altre realtà europee, a partire dagli esperimenti neo-mutualistici avviati da Syriza in Grecia e dalle esperienze di governo di alcune municipalità della Spagna come Barcellona.


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