
10 ottobre Giornata nazionale Sfratti zero
Pubblicato il 8 ott 2016
di Monica Sgherri*
Il 10 ottobre Giornata nazionale Sfratti zero vedrà nelle nostre città iniziative e volantinaggi organizzati da sindacati, associazioni, comitati di inquilini e sfrattati nonché dai partiti e movimenti di alternativa .
L’appuntamento giunge alla sua quinta edizione per chiedere che la questione abitativa entri nell’agenda politica del Governo e si trovino interventi strutturali per sanare una situazione sempre più drammatica, per voltare pagina alle politiche fallimentari registrate in questo settore.
Il costante aumento di sfratti esecutivi, di cui il 90% sono per morosità incolpevole, l’ aumento di famiglie sfrattate con la forza pubblica, le 700.000 famiglie parcheggiate da oltre 10 nelle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio, e non ultimo le decine di migliaia di famiglie che a seguito della perdita del lavoro perdono la casa perché non possono più pagare il mutuo ci dicono che oggi non è più sufficiente considerare questa situazione solo come emergenza abitativa ma che siamo davanti a un fenomeno strutturale drammatico: la precarietà abitativa a cui sono condannate centinaia di migliaia di famiglie è diventata ormai un elemento di stabilità della crisi economica.
A questa situazione il Governo ha fatto orecchie da mercante, anzi peggio: dalla cancellazione della tracciabilità degli affitti (che comporterà l’aumento di quelli al nero) alla cancellazione del fondo nazionale per il contributo in conto affitto. Non ultimo lo scellerato tentativo di permettere alle banche di vendere all’asta l’alloggio di una famiglia che saltava 7 rate di mutuo (oggi inalzato a 18 rate). Nessun intervento strutturale nella legge di stabilità 2016.
Eppure come abbiamo sempre sostenuto i soldi ci sono:
Riassegnare i 2,5 miliardi di euro dei “fondi gescal”, fermi da decenni, e garantirne il loro utilizzo. Rilanciare e incrementare l’edilizia sociale istituendo un fondo di solidarietà finanziato con una tassa su case di lusso e ville. Recuperare a fini abitativi l’immenso patrimonio pubblico, demaniale civile e militare valutato oggi in circa 281 miliardi. Recuperare e assegnare i circa 40.000 alloggi popolari inagibili e quindi vuoti, ripristinare il contrasto al canone nero e penalizzare il patrimonio sfitto.
Il 10 ottobre deve essere per noi un appuntamento importante che deve vederci impegnati nelle piazze con tutte le realtà sociali impegnate in questo campo.
Se perdi il lavoro perdi la casa, se perdi la casa, perdi la dignità. Rifondazione Comunista è a fianco e lotta con chi oggi è vittima degli effetti della crisi.
* responsabile nazionale settore casa PRC-SE
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