Brasile: cronologia del colpo di Stato

Brasile: cronologia del colpo di Stato

di Teresa Isenburg

Un colpo di Stato che sovverte radicalmente la legalità nella settima potenza mondiale e in un paese “occidentale” non è fatto da guardare con distrazione. Tanto più se si tiene conto del contesto complessivo dei paesi che chiamiamo convenzionalmente appunto occidentali in parecchi dei quali per motivi diversi (dalla crisi economica alle incursioni terroristiche ai flussi migratori) si mettono in atto forme di controllo sempre più capillari e in nome della governabilità si introducono modalità di espressione di voto in parte svuotate di significato con l’applicazione di premi di maggioranza che portano a deformare l’espressione stessa del voto. Dal momento che l’incalzante  susseguirsi di informazioni frammentarie fa scomparire rapidamente la continuità  delle notizie che si appannano prima ancora  di una possibile comprensione, mi permetto di riassumere in una breve cronologia gli accadimenti recenti del Brasile scosso dall’eversione.

 

26 ottobre 2014

 La presidente uscente Dilma Rousseff vince al secondo turno le elezioni presidenziali con un margine contenuto di vantaggio sul suo avversario (3%); la camera dei deputati (eletta nel primo turno il 5 ottobre 2014) è  molto spostata a destra. Subito si profila un clima politico teso: il candidato sconfitto, sostenuto dall’opposizione,  non accetta l’esito e inizia quello che subito viene denominato il “terzo turno” elettorale: una serie di manovre per cercare di impedire l’insediamento della presidente eletta chiedendo controlli su controlli al Supremo Tribunale Elettorale, tutti con esito negativo. Peraltro la costruzione del golpe risale alla decostruzione mediatica dell’immagine di Dilma e del PT coltivata per anni dall’oligopolio mediatico (in assenza di un sistema di comunicazione pubblico valido).  L’anno 2015 vede l’opposizione della camera dei deputati impedire l’attività di governo con azioni legittime e manovre scorrette. Questo è reso possibile in quanto presidente della camera viene eletto (con una grave sconfitta del governo) il deputato Eduardo Cunha del PMDB, partito di centro alleato del PT nella elezione presidenziale e nel governo. Cunha, già leader del PMDB nel primo governo Dilma, promuove una politica di progressivo spostamento del PMDB dal centro alla destra che indebolisce fortemente il governo. A partire da un certo momento questo spostamento assume le caratteristiche della rottura; fra fine 2015 e primi mesi del 2016 il PMDB toglie progressivamente l’appoggio al governo e  il golpe viene organizzato alla luce del sole e con una forte accelerazione.

 

17 settembre 2015

 Il giurista Miguel Real jr e altri protocollano presso la presidenza della camera di deputati la richiesta di impeachment della presidente della Repubblica. Nel sistema presidenziale brasiliano è previsto, in base alla Costituzione del 1988 e alla legge del 1950, il sollevamento dall’incarico del presidente della Repubblica in base a determinati reati di responsabilità chiaramente specificati.  Tuttavia i capi di imputazione che vengono indicati nella  richiesta di Real jr. non rientrano nei reati chiaramente definiti dalle leggi che giustificano l’impeachment. E questo per il motivo semplice che la presidente non ha compiuto reati di responsabilità e quindi non può essere accusata di quello che non ha fatto.

 

2 ottobre 2015

 Appare la notizia che Cunha ha quattro conti in Svizzera, notizia corredata di prove il 17 ottobre.

 

26 novembre 2015

 Viene arrestato un senatore di area PT, padrone di molti segreti e delatore. Il giudice Moro, responsabile della inchiesta Lava Jato che indaga corrotti di un grave sistema di tangenti che riguarda la Petrobras, con metodi inquisitoriali che travalicano  le procedure, si prepara a colpire parecchi politici.

 

1 dicembre 2015  

 Cunha, non ottenendo garanzie di avere la protezione del PT per sfuggire alla giustizia, accoglie la richiesta di impeachment giuridicamente infondata di Migue Real jr e altri. Il STF (Supremo tribunale federale), custode della Costituzione, non fa nulla, nonostante l’evidenza di molte irregolarità. Cunha e Temer (vicepresidente della Repubblica) collaborano in modo sempre più coordinato e palese nella preparazione del golpe.

 

4 marzo 2016

 La polizia federale compie il sequestro dell’ ex  presidente Lula su mandato del giudice Moro. Nelle precedenti settimane una campagna di stampa molto aggressiva alimentata da fughe di notizie provenienti dal potere giudiziario aveva attaccato in modo continuativo Lula con accuse infondate e non documentate  di tangenti e irregolarità contabili.

 

17 marzo 2016

 In un clima di crescente tensione, Lula viene legittimamente nominato dalla presidente  Dilma ministro della Casa civile per riarticolare le relazioni politiche fra esecutivo e legislativo e con i partiti politici. Ma alla fine del pomeriggio, poco prima del telegiornale, il giudice  Moro viola il segreto sull’intercettazione di una telefonata fra Dilma e Lula che viene divulgata ovunque e che crea un clima di favore all’impeachment. Ovviamente tutta l’operazione per vari motivi era totalmente illegale. Il STF  lascia correre, non vengono prese misure disciplinari nei confronti del giudice Moro, militante del golpe. A giugno un ministro del STF riconosce che tutto era stato illegale e illegittimo…

 

17 aprile 2016

 Il STF respinge il ricorso di Dilma contro l’impeachment e in questo modo dà libero corso al colpo di Stato.

 

18 aprile 2016 

 La camera dei deputati con una votazione indegna ed indecente nella forma e nella sostanza autorizza che la procedura di impeachment passi al vaglio del senato.

 

12 maggio 2016

 Il senato accoglie l’impeachment e la presidente legittimamente eletta e accusata con addebiti non previsti dalla legge e dalla Costituzione viene sospesa dalla funzione esecutiva; il processo che si svolge presso il senato  sotto la presidenza dal presidente del STF deve essere concluso entro i sei mesi successivi.

Da quella data ha assunto la presidenza interinale il vicepresidente usurpatore e traditore Michel Temer che ha nominato (travalicando le sue funzioni di presidente interinale) un governo di soli uomini bianchi vecchi e ricchi, ha disattivato diversi ministeri sociali, ha licenziato molto personale, ha tagliato programmi sociali già approvati. La mobilitazione  con la parola d’ordine “Fora Temer” è vasta e quotidiana e l’usurpatore, come pure i suoi ministri e i senatori che hanno votato l’impeachment, non possono presentarsi in luoghi pubblici perché ovunque contestati.

La presidente Dilma viaggia attraverso il paese (con qualche difficoltà perché l’usurpatore le ha vietato l’uso dell’aereo presidenziale,  oltre che il cibo per la residenza presidenziale) sempre accolta con molto appoggio e molti cittadini.

 

14 giugno 2016

 La presidente Dilma ha incontrato senatori e movimenti sociali per discutere una proposta politica per ripristinare la democrazia e aprire la strada ad un nuovo patto politico dopo la gravissima rottura istituzionale che è stata compiuta. La seconda metà del mese di giugno vede le forze politiche e i movimenti sociali impegnati attorno a questo progetto.

L’eversione in atto riveste le caratteristiche del colpo di Stato in quanto si fonda su basi illegali (imputazioni non previste dalla legge e dalla Costituzione), accusa una presidente innocente ed è stata costruita attraverso la convergenza spesso illecita dei mass media monopolistici, di settori del  potere giudiziario fino ai più alti livelli istituzionali, di settori della polizia federale e con deviazioni procedurali gravissime all’interno del parlamento. Segmenti dei poteri istituzionali hanno disatteso i propri obblighi definiti dalla Costituzione e dalle leggi.

 

Nella seconda metà del mese di giugno, nell’ambito del ramo giudiziario dell’eversione, alcuni settori della magistratura e della polizia federale e di alcuni Stati, hanno attivato alcuni interventi spettacolari: uno relativo all’incidente che, quasi due anni fa, fece esplodere l’aereo sul quale viaggiava il candidato alla presidenza Eduardo Campos: la sua morte modificò il quadro politico delle elezioni presidenziali, ma per due anni poco è stato fatto per chiarire il gravissimo fatto. Altro intervento spettacolare è stato compiuto contro esponenti del PT e nella sede statale del partito a San Paolo, con lo scopo di deviare l’attenzione dalla nube di illegalità che avvolge l’illegittimo governo del presidente ad interim Michel Temer.

 dilma couragem

Queste note si sono avvalse, oltre che da un accompagnamento regolare degli avvenimenti di questi mesi, di due video consultabili in internet: http://jornalggn.com.br/noticia/o-passo-a-passo-do-golpe#.V2p4y3zdXZY.email  (André Zanardo, O passo a passo do golpe) e intervista di Luis Nassif alla presidente Dilma Rousseff del 5/6 messa in onda il 9/6 sia sul sito di Nassif che su EBC.

2 luglio 2016


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.