Rom: Rifondazione per i diritti e contro le ruspe

Rom: Rifondazione per i diritti e contro le ruspe

SUPERARE I CAMPI ROM, SUPERARE IL PREGIUDIZIO E LA DISCRIMINAZIONE

CON LA LEGGE PER IL RICONOSCIMENTO DELL A MINORANZA ROM E SINTA

APPELLO AL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

 Ruspe per chiudere i campi rom è stato il mantra del 2015: parole per la propaganda elettorale degli imprenditori politici della paura che incidono però nel profondo della coscienza collettiva e modificano l’atteggiamento anche della politica “progressista”. Però il superamento dei campi, la loro logica segregazionaria, la distribuzione di soldi pubblici a enti assistenziali il cui compito si esaurisce nel lasciare le cose come stanno senza che nulla si risolva per i rom – dal lavoro alla casa alla scuola alla salute – è un traguardo che si deve perseguire perché rom e sinti sono oggetto di esclusione sociale, marginalizzazione in ghetti, pregiudizi e discriminazione. E questo perché questa minoranza, con una storia e una cultura proprie non è riconosciuta e la sua marginalizzazione sociale ed economica è frutto anche del loro mancato riconoscimento istituzionale come minoranza.

Per queste ragione 14 cittadini italiani in rappresentanza di 43 associazioni rom e sinte hanno presentato la proposta di legge di iniziativa popolare “NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITA’ DELLA MINORANZA  STORICO-LINGUISTICA DEI ROM E DEI SINTI “ trovando l’appoggio di di personalità della cultura, di forze sociali e politiche tra cui il Partito della rifondazione comunista.

Ma la campagna di raccolta firme, che abbiamo chiamato “SE MI RICONOSCI MI RISPETTI”, incontra molte difficoltà da un lato per la condizione di fragilità delle comunità rom e sinte, dall’altro per l’effetto che affrontare il tema dei rom.

Noi siamo convinti che occorra affermare il senso degli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le minoranze storico-linguistiche con apposite norme, per far uscire rom e sinti dal loro isolamento e dallo stigma che li segna. La partecipazione di rom e sinti alla vita collettiva con il proprio contributo umano e culturale è fondamentale per superare l’esclusione, la marginalizzazione di un popolo che ha attraversato secoli di discriminazione fino allo sterminio razziale e che non deve rimanere confinato nei ghetti fisici e spirituali, nei quali troppo spesso viene relegato destinandolo all’assistenza e non alla propria responsabilità.

Per questo vogliamo ottenere:

1. la specifica tutela del patrimonio linguistico-culturale della minoranza rom e sinta, con istituti analoghi a quelli previsti dalla legge n. 482/1999 per tutte le altre minoranze (diritto allo studio e all’insegnamento della lingua, diffusione della cultura e delle tradizioni storico-letterarie e musicali);

2. l’incentivo e la tutela delle associazioni composte da Rom e Sinti, secondo la libertà di associazione prevista dall’articolo 18 della Costituzione per favorire la partecipazione attiva e propositiva alla vita sociale, culturale e politica del Paese;

3. norme che sanzionino le discriminazioni fondate sull’appartenenza ad una minoranza linguistica in attuazione del principio costituzionale di eguaglianza senza distinzione di lingua e di etnia.

Nonostante le grandi difficoltà abbiamo chiesto di continuare fino al 20 gennaio la raccolta di firme e mi appello a tutte le donne e uomini del partito della Rifondazione comunista perché ci sostengano in questa battaglia che ha in sé i valori che caratterizzano la loro azione politica per la giustizia e l’eguaglianza dei diritti sociali e civili affinché questa iniziativa non si trasformi in un fallimento che non sarebbe soltanto la perdita di speranza per rom e sinti di iniziare finalmente un percorso di inclusione e di dignità, ma significherebbe una sconfitta per l’intera società che farebbe fatica a prendere le distanze dalla barbarie delle ruspe di Salvini.

Dijana Pavlovic,

portavoce del comitato promotore della proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per la tutela e le pari opportunità per la minoranza storico-linguistica dei rom e dei sinti”

 

 


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