Monti: quando la chiarezza è un optional!

Monti: quando la chiarezza è un optional!

di Franco Frediani -
Non avevamo bisogno di conferme, ma qualora fosse servita un’ulteriore sottolineatura, Mario Monti l’ha sottoscritta nell’ANSA Forum di ieri (mercoledì 13 febbraio, ndr). L’ex premier tocca tutti (o quasi) i punti (o tasti dolenti) del suo agire politico, passato e presente. Ovviamente salta agli occhi la ridicola farsa con la quale, a giorni alterni, si avvicina o si allontana dal centrosinistra. L’unica cosa alla quale possiamo e vogliamo dar credito, è la motivazione che adduce a simil comportamento, e che è da ritrovarsi nella “presenza” della sinistra Vendoliana. In effetti sono poche o esili, le cose che hanno in comune queste due parti politiche, e se il gioco va avanti sicuramente è per la coriacea intenzione di Bersani nel cercare quella “tranquillità” che sa bene quanto sia difficile da ottenere senza l’apporto di una forza esterna alla sua coalizione. Resta da vedere se da questa rappresentazione il centrosinistra ne esce con una bella immagine o meno. La nostra valutazione è di parte e può non fare testo, ma si legge tra le righe (e neppure poi tanto..). Monti continua dunque a farsi forte di essere l’ago della bilancia tra centrosinistra e centrodestra, ma può farlo perché la strada tracciata dal Pd sembra quasi certa, e l’approdo altrettanto: il centro democratico è la meta ambita! Ma ritorniamo alle cose “dette” dal Nostro “amato” Professore. Parla ancora con il tono austero di chi invoca la giustificazione del voto al “sacrificio”, al governo “d’emergenza” dove possiamo trovarci teoricamente di tutto e di più. Tradotto in parole povere, nulla è dato per scontato e tutto può accadere a livello politico. …E questa dovrebbe essere la proposta da consegnare agli italiani?? Non si capisce con quale credibilità possa essere fatta, soprattutto dopo il palese fallimento di un seppur breve mandato governativo. Visto che si trattava di giorno dispari, ha ritenuto di non confermare l’apertura fatta il giorno prima (quello pari) all’indirizzo dello stesso Vendola. Continua ad essere un Monti che improvvisa, che decide e poi cambia, finendo poi per fare lo stesso un disastro. Affronta la “questione” di Finmeccanica parlando di un quadro di chiarezza che solo Lui riesce a vedere; si ritorna a parlare di “tecnici” alludendo alla necessità di “puntare ad una governance efficace ed a personalità di alto livello”, fino a denunciare con preoccupazione “l’intromissione della politica in certi aspetti dell’economia”!? Ma dov’era Monti in questi mesi? Di che cosa si è occupato in tutto questo tempo durante il quale aveva la possibilità di rendersi conto di quanto stava accadendo, compreso quello che il suo predecessore gli aveva lasciato in dote? Il disco continua a suonare stridendo come un “vinile” incrinato… Non contento del disastro compiuto ritorna sul luogo del delitto ricordando la riforma del lavoro fatta dal “suo” governo: “La riforma del lavoro è più soddisfacente di quanto alcuni esponenti abbiamo dichiarato, ma non ancora all’altezza delle esigenze dell’ economia italiana che voglia diventare più competitiva. Ma questo è stato perché da parte del Pd e della Cgil sono venuti freni”. A questo punto ci viene da dubitare persino sulla sua dimestichezza con i numeri e le percentuali, o qualcuno probabilmente non lo ha mai aggiornato sulla situazione catastrofica in cui versa il paese: precariato, disoccupazione, assenza di opportunità di lavoro! La “mazzata” solenne arriva quando trova il coraggio di nominare… “l’innominabile” ex ministro del lavoro e delle politiche sociali: “Elsa Fornero è stata uno dei ministri più efficaci del governo. E’ stata l’autore della riforma delle pensioni che ha voluto essere pensata, preparata e varata in tre settimane e la cui necessità era stata dichiarata ovvia dalla gran parte dei partiti. Ma nessuna configurazione politica dopo la riforma Dini aveva avuto la capacità di prendere quella decisione. Soprattutto Pdl-Lega che erano spaccati”.  Se Tremonti amava la finanza creativa, Mario Monti ama la “Comunicazione creativa”, tanto da spaziare da un capo all’altro senza bussola, dispensando solo le “sue visioni” e le “sue” verità, con un fare che ricorda molto il “metodo” Berlusconiano… Evita accuratamente di entrare nei dettagli delle proposte e del programma da consegnare ai Cittadini elettori e alza il polverone che maschera questa grossa mancanza. Spazia da Sanremo al Papa, fino all’ipotesi dell’elezione di un presidente della Repubblica di genere femminile. Sulle questioni che assillano il paese… tace! Sul perché il suo governo non sia ricorso ad una patrimoniale, sulle ragioni dovute alle folli spese per gli armamenti, così come sui disastri targati Monte Dei Paschi o Ilva, le parole lasciano posto alla fantasia! In questo quadro ci è difficile assolvere l’uomo che si permette persino di dimostrarsi sarcastico sul ruolo e sulla funzione di uno dei maggiori gruppi di potere europei come il gruppo Bildemberg del quale risulta da tempo Membro effettivo: “Magari qualche politico italiano ci andasse! Ci aiuterebbe ad uscire da un isolamento politico e culturale italiano”. In questo, l’ex rettore della Bocconi ha imparato davvero bene la lezione dall’uomo che oggi vede come il fumo negli occhi, Silvio Berlusconi!


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