
La ditta Zanonato&Tosi: Migranti? La soluzione è non farli partire!
Pubblicato il 14 ott 2013
di Dino Greco
La chiamano, con un’enfasi che trasuda ributtante ipocrisia, missione “mare sicuro”. Letta vedrà oggi a palazzo Chigi i ministri degli Esteri, degli Interni e della Difesa per dare concretezza alla dichiarazione di un maggiore impegno italiano per arginare il dramma dei profughi sui barconi. In cosa consista questo “maggiore impegno” è stato già chiarito: si rinforzerà il pattugliamento, per cielo e per mare, del Canale di Sicilia. La Marina militare fa sapere di essere pronta, con uomini e mezzi, ad affrontare l’”emergenza”. Il ministro della Difesa Mario Mauro – come ha anticipato in alcune interviste – è al lavoro sui dettagli dell’operazione che, ha detto, sarà operativa in tempi rapidissimi, già domani. Le coperture, ha assicurato, si troveranno. Ma la quadratura del cerchio, quella “definitiva”, l’hanno trovata in due che di solidarietà se ne intendono: si tratta del ministro per lo sviluppo Flavio Zanonato (Pd) e del sindaco di Verona Flavio Tosi (Lega nord), entrambi perfettamente d’accordo sul fatto che gli immigrati devono essere fermati all’imbarco. Altro che smantellamento della Bossi-Fini, altro che soppressione del reato di immigrazione clandestina. La questione migratoria si risolve abolendo in radice il problema, cioè l’edodo migratorio stesso. Se ne stiano a morire a casa loro invece di crepare in fondo al “nostro” mare, procurandoci un mucchio di fastidi. Perché spendere quattrini per quei lager che in definitiva sono i Cie, o per recuperare i naufraghi o le loro spoglie? Come si vede, le ‘larghe intese’ si allargano, trovano nuovi adepti e nuove soluzioni, tutte improntate ad un genuino afflato umanitario. Viene davvero da urlare. Sabato, in piazza del Popolo, Gustavo Zagrebelsky si chiedeva, retoricamente, se questa banda di masnadieri che sta manomettendo la nostra Costituzione sia adeguata a governare. Ebbene, non solo non lo è, ma rappresenta un pericolo grave per il presente e per il futuro di tutti e di ognuno. Credere che la sopravvivenza politica di Berlusconi sia l’unico problema di questo paese è un errore madornale. Via il Caimano resta, perfettamente coeso, al di là delle appartenenze politiche, un personale politico che risponde battendo i tacchi ai poteri costituiti, alle classi dominanti, ai loro interessi del tutto immuni da scrupoli e ubbie “moralistiche”. Questa – parafrasando ancora il presidente emerito della Corte costituzionale – non è gente “sana”. Unire le forze per liberarcene è diventato ormai un imperativo da cui non è possibile prescindere. La “via maestra”, appunto.
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