
Sfratti Zero – No Service Tax. Grande successo della manifestazione
Pubblicato il 11 ott 2013
controlacrisi.org -
Piuttosto intensa la giornata SFRATTI ZERO che si è svolta in Italia oggi e in più di 70 città. Messina, Cuneo, Benevento, Ferrara, sono queste alcune delle realtà scese in piazza aggiungendosi a quelle dello scorso anno.
Ancora un’occasione, questa giornata mondiale contro gli sfratti, per ribadire la verità sugli sfratti: sono 70.000 quelli dello scorso anno, ma quest’anno si è voluto anche sottolineare l’avversità all’introduzione della Service Tax, la tassazione introdotta dopo l’Imu e che ricadrà sugli inquilini per più di 1000 euro l’anno.
E’ stato dunque il secondo appuntamento quello di oggi dopo il primo che si è realizzato lo scorso anno e, secondo i resoconti dei territori, anche quest’anno con una piazza più che partecipata. “Un grande successo – dichiara Walter De Cesaris, Segretario Nazionale dell’Unione Inquilini - Dall’Unicef a De Magistris oggi ci sono stati segnali di attenzione e proposte”. Suradio onda d’urto è possibile seguire l’intervista al segretario.
Tra le varie realtà non è mancata la presenza di Rifondazione Comunista.
Dopo l’intervista che abbiamo realizzato due giorni fa a Walter De Cesaris, Segretario Nazionale dell’Unione Inquilini, è stato lui infatti proprio oggi a recarsi a Napoli, presso Palazzo San Giacomo dove era atteso un incontro del sindaco Luigi De Magistris e dell’assessore al patrimonio Fucito insieme a una delegazione della campagna nazionale Sfratti zero.
Oltre a De Cesaris ha partecipato Rita Canalino, la coordinatrice cittadina di Link Napoli.
Un incontro importante perché non solo ha messo l’accento sui contenuti della campagna, dunque sulla dalla necessità che la questione degli sfratti, senza escludere quelli per morosità incolpevole, debba essere una questione nazionale, ma perché è stato proprio il sindaco Luigi De Magistris in persona a voler aderire.
“Occorre da parte del governo, una risposta di carattere generale – ha dichiarato. – Io stesso, in prima persona, mi impegnerò a sollecitare, per fare di Napoli una città capofila all’interno di una vertenza nazionale che abbia il suo fondamento nella garanzia del diritto all’abitare e che, nel dettaglio, realizzi per esempio una politica effettiva di contrasto ai canoni irregolari”.
Il sindaco, con il coinvolgimento dell’ Anci, si è impegnato a chiedere il blocco degli sfratti per morosità incolpevole e anche un piano di edilizia sociale come investimento pubblico grande e importante. “Voglio chiedere – ha aggiunto – la convocazione di un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, essendo la questione non una semplice tematica di ordine pubblico ma una ferita sociale aperta e profonda a cui tutte le istituzioni, in modo coordinato, devono dare risposta”.
L’amministrazione crede necessario mettere al centro dell’attenzione del governo il contrasto alla speculazione abitativa. Il governo, dunque, dovrebbe farsi promotore di un pacchetto di misure per favorire le fasce sociali deboli e lavorare, inoltre, alla creazione di nuove unità abitative utilizzando di nuovo e rafforzando il patrimonio pubblico costruito già e duqnue disponibile.
Per la realtà degli studenti fuorisede, Link ha specificato la preoccupazione circa la prossima service tax del governo, che rischia di determinare conseguenze economiche molto pesanti sugli studenti fuorisede. “Mancano gli studentati in città – ha dichiarato – sono dislocati in quartieri periferici rispetto alle sedi universitarie”.
“Sono disponibile – ha dichiarato De Magistris – a lavorare a soluzioni che possano rispondere alla crescente domanda abitativa degli studenti fuorisede, attraverso per esempio l’utilizzo di aree e strutture dismesse a fini sociali”.
L’Unione Inquilini su questa giornata napoletana ha espresso un apprezzamento sia per le misure e gli impegni indicati dall’amministrazione, ma ha anche riconosciuto come positiva la decisione di pubblicizzare ancora la gestione del patrimonio immobiliare del Comune. E’ importante un percorso politico e amministrativo, a livello nazionale, che ponga l’attenzione sul riconoscimento della casa come bene comune, e che dunque sia un diritto irrinunciabile.
A Roma l’Unione Inquilini si è recata davanti alla sede dell’Unice per consegnare un dossier. “Abbiamo denunciato – dichiara Massimo Pasquini, Unione Inquilini Roma – da parte dell’Italia la violazione della convenzione internazionale sui diritti dei minori e dell’art.1 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, in quanto l’Italia non garantisce il passaggio da casa a casa per gli sfrattati e in particolare per gli sfratti in presenza di minori. Abbiamo chiesto ufficialmente all’Unicef e all’ONU – aggiunge – di sanzionare l’Italia per le sistematiche violazioni dei diritti nelle esecuzioni degli sfratti. Invitiamo quindi a tutte e tutti a partecipare al presidio nel corso del quale si svolgerà una conferenza stampa”. l’Unicef ha risposto con grande attenzione e interesse al dossier ricevuto non conoscendo infatti, prima, le condizioni dei minori che sotto sfratto vengono tolti dalle famiglie, senza permettere a nessuno, inoltre, il passaggio da casa a casa.
Gli studenti e le studentesse di Link Roma, il sindacato universitario, questa mattina invece hanno occupato la sede dell’assessorato alla casa del Comune di Roma. Una condizione di difficoltà estrema quelle degli studenti, da non poter trascurare.
I fuori sede infatti sono oltre 80.000. Il 40% del totale, sono soprattutto concentrati a La Sapienza. A fronte della loroPochi, inoltre, i posti alloggio all’interno degli studentati pubblici. Un numero davvero esimio: nel 2012 sono stati poco più di 1500, a fronte invece di una richiesta pressante. La maggior parte di loro è dunque costretto rivolgersi al mercato privato degli affitti, dove a dominare è il mercato nero.
“La condizione di chi ha scelto di venire a studiare a Roma sta diventando insostenibile – dichiarano gli studenti – Non esiste nessun tipo di politica pubblica che tenga conto della condizione di chi deve affrontare tutti i costi che questa città impone, in termini di alloggio, trasporti e servizi, ma tutto è affidato al mercato privato. Si parla di studenti fuori sede solo in relazione all’enorme piaga degli affitti in nero, ma non è più sufficiente. Il problema più grave – aggiungono – sono i costi che gli affitti privati hanno raggiunto, a cui il pubblico non riesce ad offrire un’alternativa per inadeguatezza delle risorse e delle politiche messe in atto: se i posti alloggio negli studentati riescono a coprire a malapena il 2 per cento del fabbisogno – concludono – a uno studente non rimane altra soluzione che mettersi nelle mani del mercato privato”.
E il mercato nero mette a disposizione stanze da 400-500 euro al mese.
“L’introduzione della Service Tax – dichiara Diana Armento, Coordinatrice di Link – andrà a gravare ancora di più su chi oggi è costretto a ricorrere al mercato degli affitti, visto che una parte della nuova tassa sarà a carico degli inquilini. Un provvedimento totalmente iniquo – aggiunge – che peserà ancora di più su chi una casa di proprietà non ce l’ha e vive in affitto. Gli studenti fuori sede saranno i primi ad essere coinvolti, con un aumento delle spese da sostenere in una situazione che è già difficilissima”.
Neanche gli studenti dunque davanti alla service Tax restano muti. Tutt’altro.
“Chiediamo alle istituzioni di questa città di opporsi all’introduzione della nuova tassa – continua la Armenti – e di iniziare a mettere in atto una politica pubblica sull’abitare che tenga conto del numero e delle esigenze degli studenti fuori sede, troppo spesso ignorate negli anni passati: recuperare gli immobili pubblici e privati dismessi per realizzare nuovi studentati – conclude – intervenire sull’altissimo numero di appartamenti sfitti o invenduti che esistono nella città, combattere il nero e la speculazione che esiste nel mercato privato”.
Firenze è scesa in piazza ed è riuscita a bloccare l’esecuzione di uno sfratto che doveva avvenire in Via Mariti, Qui a vivere dentro un monolocale è una famiglia egiziana con tre bambini, esclusi da tutti i bandi per l’edilizia sociale. La famiglia questa mattina è stata difesa da un centinaio di donne e uomini. E’ stato così che poliziotti e avvocati hanno deciso di rinunciare allo sfratto per “motivi di ordine pubblico” ed è stato rinviato al mese di dicembre.
A Viareggio l’Unione Inquilini e Brigata Sociale Anti Sfratto per la giornata nazionale “SFRATTI ZERO NO SERVICE TAX” hanno occupato una casa del Demanio per consegnarla a una famiglia sotto fratto esecutivo per morosità incolpevole.
E’ stato fatto anche un presidio sotto il Comune con più di 60 persone. “Abbiamo lavorato anche per una raccolta firme – dichiara Michelangelo Di Beo – per chiedere un consiglio comunale d’urgenza, che verta solo sull’emergenza abitativa”.
Grande successo pe rla mobilitaizone di oggi. Il primo passo verso quelle dei prossimi giorni.
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