
Cancellieri: «Amnistia e indulto, Berlusconi è escluso»
Pubblicato il 11 ott 2013
di Dino Greco – liberazione.it -
La guardasigilli Cancellieri assicura di non aver avuto alcuna pressione dal Quirinale
“Penso proprio di no”. Così il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, intervistata da Giovanni Minoli a Mix24, su Radio24, rispondendo alla domanda se una sua eventuale proposta di amnistia e indulto riguarderà anche Silvio Berlusconi. Il ministro ha anche assicurato di non aver avuto “nessuna pressione dal Quirinale”. Dunque “Berlusconi è fuori?”, ha chiesto Minoli. “Sì, penso proprio di si”, ha risposto il ministro. Ma Napolitano ha troppo potere?, ha chiesto ancora Minoli. “No, Napolitano non ha troppo potere”, aggiunto Cancellieri, assicurando di non aver ricevuto pressioni dal Colle. “Il Presidente – ha detto il Guardasigilli – vuole la forza di ragionare insieme, come accadde per il terrorismo, di ritrovare unità di intenti”. Un intento di pacificazione che richiama l’amnistia che fece Togliatti. “Allora – ha osservato il Guardasigilli – il Paese doveva ripartire, la situazione era estremamente dolorosa. Ora è meno dolorosa”, ma se un provvedimento di clemenza “serve per il Paese, va fatto. Quella di Togliatti è una linea: ho una sua foto nel mio ufficio”, ha detto inoltre il Guardasigilli. Con l’amnistia di Togliatti, però, uscirono dal carcere anche assassini, stupratori, ladri. “No – ha assicurato Cancellieri – assassini, stupratori, ladri non lasceranno mai il carcere”.
Francamente paradossale sia questo inopportuno uso di Togliatti – del quale Cancellieri farebbe bene a leggere le opere, oltre che conservarne la fotografia – sia l’allusione alla pacificazione, come se ci trovassimo all’indomani di una guerra e di una rivoluzione che ha mutato la forma dello Stato, i caratteri della democrazia e i rapporti fra le classi. Mentre, con ogni evidenza, gli schieramenti che si pretendono contrapposti e in competizione fra loro in realtà governano insieme, appartengono allo stesso ceppo della cultura liberale e di comune accordo stanno lavorando allo smantellamento della Costituzione.
Chi non è affatto convinto, né dell’efficacia delle misure ipotizzate, nè del fatto che Berlusconi non ne sia coinvolto è Marco Travaglio: “Questo non è un indulto, è un insulto”, ha detto ieri sera intervenendo nella trasmissione di Servizio pubblico. L’ultimo provvedimento di questo tipo, quello firmato da Clemente Mastella e sulle cui tracce si sta muovendo la nuova versione, autorizza i più fondati sospetti. Secondo Il vicedirettore de Il Fatto Quotidiano “l’amnistia cancella il reato e il processo non si fa. L’indulto comporta uno sconto di pena e il processo si fa. Con una condanna finta. Napolitano li vuole tutti e due”. Il risultato è che è che le carceri si si svuotano per subito riempirsi delle vittime della “Fini-Giovanardi” e della “ex-Cirielli”, mentre i potenti che hanno lucrato sulla cosa pubblica, rubato e concusso in carcere non ci entreranno mai. Secondo Travaglio il numero di persone detenute nelle carceri italiane è inferiore a quello degli altri paesi europei. Ma da noi si chiudono le carceri e si creano a bella posta il sovraffollamento e le condizioni prive di dignità in cui i detenuti sono costretti a vivere. Insomma, si crea l’emergenza per poi adottare provvedimenti di cui beneficia soltanto chi abita i palazzi del potere. Quanto a Berlusconi, non sarebbe affatto esente dal provvedimento, visto che i reati che lo coinvolgono sono tutti inclusi nell’indulto voluto da Napolitano, fatta eccezione per il reato di induzione alla prostituzione. Ma non c’è solo Berlusconi a beneficiare dell’indulto: ci sono anche Fiorito, l’Mps, l’Ilva, Dolce e Gabbana…
E si alza il livello dello scontro all’interno della maggioranza con il Pd che si mostra cauto all’idea di un provvedimento di clemenza non accompagnato da riforme più sostanziali quali l’abolizione della “Bossi-Fini” e della “Fini-Giovanardi”, vere responsabili del sovraffollamento carcerario. Quanto all’ex premier, il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, aveva nei giorni scorsi escluso che un provvedimento di clemenza potesse riguardare anche Silvio Berlusconi.
La Lega intanto impazza. Il Carroccio le carceri le vuole piene, nel nome della sicurezza dei nativi. Piene di immigrati, ovviamente. E pazienza se le condizioni di vita sono lì impossibili e lesive della dignità umana. Così gli stranieri impareranno a starsene a casa loro.
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