
Si scrive scuola, si legge futuro
Pubblicato il 11 ott 2013
liberazione.it – Più di 100.000 studenti oggi sono scesi in piazza per chiedere di essere ascoltati. Per chiedere investimenti seri e una riforma strutturale del sistema scolastico. Da Venezia a Siracusa, da Perugia a Macerata, gli studenti sono scesi in piazza in tutta Italia al grido di «si scrive scuola, si legge futuro», per chiedere che la scuola torni al centro delle politiche del Paese, con riforme vere e investimenti sostanziosi. Un corposo «anticipo» della giornata di protesta del 18 ottobre.
Spiega Daniele Lanni, Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi: «In questi giorni il Dl “l’istruzione riparte” è in discussione proprio alla Camera dei Deputati. Questo Dl è assolutamente insufficiente per dare risposte agli studenti e alle nostre scuole. Siamo convinti, infatti, che il futuro del nostro Paese debba necessariamente ripartire dagli investimenti in scuola pubblica e istruzione. Il mondo della Scuola necessita di investimenti seri e mirati, e di una riforma strutturale che, a partire da una legge nazionale per il diritto allo studio, vada nella direzione di rendere la scuola pubblica, laica e aperta a tutti». Tra le proposte avanzate dagli studenti: una legge nazionale per il diritto allo studio, un maggior investimento sull’edilizia scolastica, didattica innovativa, innalzamento obbligo scolastico a 18 anni, statuto delle studentesse e studenti in stage. «La scuola che ci piace, è quella pubblica e per tutti».
La giornata di mobilitazione studentesca, lanciata dalla Rete degli Studenti Medi già ad Agosto in occasione del Revolution Camp e alla quale ha aderito l’Unione degli Universitari, era iniziata stamattina presto con un blitz sotto Palazzo Chigi «per ricordare chiaramente che questo Dl è assolutamente insufficiente per dare risposte agli studenti e alle nostre scuole, e per chiedere maggiori risposte a questo governo». Oltre che per ricordare «che quando parlano di scuola, di università e di ricerca in realtà stanno parlando del futuro di migliaia di studenti e di tutto il Paese». Il corteo, partito da piazza della Repubblica, è terminato in viale Pietro Gobetti.
Milano. In centinaia si sono radunati in largo Cairoli per raggiungere la sede della Provincia di Milano e «denunciare lo stato spesso fatiscente di molti istituti scolastici». Lungo il tragitto hanno tentato di raggiungere la sede della Regione Lombardia: attimi di tensione con la polizia.
Venezia. Corteo da Santa Lucia: tantissimi studenti hanno invaso le calli tra lo stupore dei turisti.
Torino. Il corteo degli studenti insieme con quello degli universitari partiti da Palazzo Nuovo. In piazza anche un gruppo di cento rifugiati da alcuni mesi nelle palazzine ex Moi.
Genova. Lo slogan è «Non c’è più tempo» e i cortei sono due: uno partito da piazza Montano, a Samperidarena, l’altro da Caricamento. Più di mille gli studenti in piazza.
Bologna. Flash mob in commemorazione delle vittime di Lampedusa davanti alla prefettura.
Firenze. Corteo da piazza San Marco fino a piazza Santa Croce.
Napoli. A migliaia hanno attraversato il centro cittadino.
Cagliari. Momenti di tensione tra gli studenti che si sono divisi in due cortei. L’Unione degli studenti lamentava «infiltrazioni di fascisti».
Cortei anche a Bari, dove i ragazzi si sono radunati in piazza Moro, a Reggio Calabria, dove il corteo è partito da piazza De Nava, e Palermo.
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