
Appello di ferrovieri per Rivoluzione Civile
Pubblicato il 10 feb 2013
La grave crisi economica mondiale che sta sconvolgendo in modo particolare l’Europa, e di cui portano la responsabilità le classi dominanti, padronali e finanziarie, ha assunto in Italia caratteristiche di vero e proprio bombardamento dei diritti sociali e del potere d’acquisto delle classi popolari. Il governo Berlusconi prima, quello Monti dopo, hanno volutamente usato la crisi e le difficoltà del sistema bancario per portare indietro di mezzo secolo le condizioni di vita e di lavoro del movimento operaio.
Nell’ultimo anno in particolare, dopo che con l’articolo 8 della finanziaria 2011 Berlusconi e la Lega avevano depotenziato il contratto collettivo, con la riforma Fornero del lavoro e delle pensioni si è di fatto eliminato l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e si è allungata in maniera disumana l’età per usufruire dei contributi che ciascun lavoratore versa nelle casse previdenziali.
Il recente rinnovo contrattuale dei ferrovieri si inserisce a pieno titolo nella recente fase politica che vede le classi dominanti utilizzare la crisi come una clava per abbattere i diritti dei lavoratori tutti.
In piena crisi economica, con la disoccupazione che arriva a livelli mai conosciuti prima e con due generazioni lasciate senza futuro, l’ossessione liberista di lasciar fare al mercato, che ha portato alla rovina l’economia mondiale, ha avuto come risultato in Italia la libertà di licenziamento, l’eliminazione di fatto delle pensioni ed il blocco del turn over.
Espressione dei mercati è stato il Governo Monti che, insieme a partiti che l’hanno sostenuto, porta la grave responsabilità di aver condotto il paese sull’orlo della disperazione e della fame.
Occorre mobilitarsi per fermare questi irresponsabili attraverso la ripresa e l’unificazione dei conflitti che ci sono stati e ci saranno nel nostro paese.
In particolar modo, come si è visto l’anno scorso con il referendum contro la privatizzazione dell’acqua, esiste nel paese una maggioranza di cittadini che ha ben compreso come i servizi essenziali (acqua, energia, salute, istruzione, trasporti) devono rimanere pubblici.
Così come occorre rivendicare un intervento pubblico e di programmazione economica per difendere l’apparato industriale del paese.
Chi oggi fa appello al voto utile per battere la destra, non solo ha votato tutti i provvedimenti antipopolari del governo Monti (con il quale si appresta a governare insieme), ma ha, in passato, favorito tutti i processi di privatizzazione, quelli del trasporto in particolare.
Come ferrovieri che sono impegnati a difendere la qualità e la sicurezza del servizio, in particolare quello dei viaggiatori pendolari, sosteniamo la necessità di una politica completamente alternativa a quella che ci viene proposta dalle forze maggiori e ci riconosciamo nel programma e nel progetto politico della lista Rivoluzione Civile.
Siamo convinti che una figura pulita come quella di Antonio Ingroia, non a caso oggi sottoposto a un continuo attacco personale, e quelle dei tanti candidati che compongono la lista, potranno, nel nuovo parlamento, sostenere le vertenze che ci vedranno sicuramente protagonisti.
L’appoggio alla lista di Rivoluzione Civile del professor Giovanni Alleva, uno dei più stimati giuristi del lavoro italiani nonché difensore di molti ferrovieri licenziati o ingiustamente puniti, conferma il nostro giudizio.
Invitiamo pertanto i ferrovieri a sostenere questo appello e a votare Rivoluzione Civile nelle prossime elezioni politiche del 24/25 febbraio.
Primi firmatari: Ezio Gallori, Dante De Angelis, Sandro Giuliani, Roberto Grosso, Nicola De Pasquale, Giuseppe Carroccia
Per adesioni Roberto Grosso@alice.it ; giuseppecarroccia24@gmail.com
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