La pagliuzza e la trave

La pagliuzza e la trave

di Silvio Vanacore -
Piero Ricca “ha studiato” RIVOLUZIONE CIVILE e, pur “stimando Antonio Ingroia” e pur “condividendo molti punti del suo manifesto”, conclude il suo “studio” con un inappellabile “non mi convince”.

Nel suo post disponibile sul sito www.beppegrillo.it del 22 gennaio elenca una serie di punti a suo avviso talmente scandalosi da cancellare ogni traccia di stima per Ingroia e condivisione del manifesto programmatico.

IL LEADERISMO -  INGROIA è indiscutibilmente leader, maturata nel tempo con la lotta ai poteri forti, criminali, mafiosi e deviati della politica. Tutti condotti nei limiti delle Leggi e osservando la Costituzione Italiana. Non è leader per grazia ricevuta, né per investiture massoniche, né perché in possesso di  ingenti risorse economiche, né per essere famoso solo per aver fatto ridere l’Italia ironizzando su una classe politica fonte di ispirazione quotidiana per i comici.
AMBIGUITA’ -  il rapporto ambiguo magistratura-politica e la sua esposizione mediatica, a dire di Ricca, avrebbero dovuto consigliare al Magistrato una rinuncia a vestire il ruolo di cittadino che sceglie di occuparsi della cosa pubblica in politica. E’ come dire che l’esposizione di un guitto o di un giornalista che, negli anni si sono interessati di politica (e magari per questo anche legittimamente arricchiti grazie alle risate amare della gente), sconsigli loro di candidarsi perché si potrebbe pensare che si è cominciati questo mestiere con l’intento di candidarsi prima o poi.
LISTA SALVA ESTINTI -  Rivoluzione Civile è una lista alla cui costruzione hanno contribuito in tanti, provenienti sia dalla militanza politica e partitica sia dalla società nel senso più ampio. E’  giusto che questa tenga conto di tutte le parti in campo che hanno in comune un passato contro le scelte dei governi Berlusconi e Monti e un futuro fatto dalle scelte che insieme abbiamo condiviso.
POLLAIO e GALLETTI -  il pollaio è la lista e i galletti sono i politici, e non, candidati nella stessa, definiti così perché, a suo dire, perché destinati al litigio continuo. Beh, indubbiamente vecchi e nuovi leader ci stanno abituando a proclami insindacabili, liste di proscrizione e ultimatum a dissidenti e il fatto che in un contesto si discuta prima di scegliere può apparire una perdita di tempo. A noi piace così e difenderemo con le unghie il diritto, in tutti i luoghi, al confronto e al dissenso. Perché, come si è visto nel caso del programma di Rivoluzione Civile, dalle discussioni è nato un programma in grado di  governare o di opporsi costruttivamente nel merito delle questioni e non slogan da dare in pasto alla pancia dei cittadini incazzati.
IL PD -  Rivoluzione Civile non si propone al PD, come i fatti di questi giorni dimostrano. Piuttosto è il PD che vorrebbe, come RICCA, che Rivoluzione Civile sparisse dalle schede elettorali per non trovarsi domani in Parlamento uno scomodo protagonista sui temi quali il lavoro, i diritti, la lotta alle lobby ecce cc. Ma principalmente nel campo della lotta e per ottenere una Giustizia Giusta che non guardi in faccia a nessuno, sia esso ex Presidente,  ex Ministro o ultimo dei Cittadini.
CANDIDATURE -  si critica la poca trasparenza nella scelta dei posti in lista ad un movimento che nasce in un mese e che certamente ha commesso errori. E chi invece inveisce da anni contro i dispotismi e poi le liste le ha fatte senza chiarire le regole e spacciandole per democratiche e partecipate? MA MI FACCIA IL PIACERE!!!!!
DE MAGISTRIS -  si dice che dovrebbe fare il Sindaco, o per meglio dire “solo” il Sindaco. Perché De Magistris che fa? Ma si rende conto il RICCA che governare la III città d’Italia avendo contro il PD il PDL e Monti non è come scrivere un post sul sito del grande Beppe Grillo? De Magistris onorando il suo mandato non si candida, ma ha tutto il diritto-dovere di intervenire in politica, di avanzare proposte e di scegliere da che parte stare. E ha scelto la parte giusta, quella che non solo urla nelle piazze, ma che avanza proposte che poi realizza governando nel corso del proprio mandato elettorale.

C’è un solo dato che unisce tutti i protagonisti di questa competizione elettorale che a parole si sono opposti alle scelte e indignati allo stile di Berlusconi e dei suoi pretoriani: FARE IN MODO CHE LA RIVOLUZIONE CIVILE FALLISCA. Tutti uniti, forse per motivi diversi, da Bersani a Grillo, da Vendola alla Fornero.

Senza RIVOLUZIONE CIVILE tutto cambierà per non cambiare nulla e Grillo continuerà a far………ridere col copione scritto dai soliti noti con la new entry colta e raffinata.

Un modo nuovo per prendere ancora per i fondelli gli altri….soliti noti!


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