
Buio in sala: Fus tagliato di 20 milioni
Pubblicato il 8 feb 2013
di Arianna Di Genova -
La notizia è pessima. Il Fus – fondi pubblici per lo spettacolo – perde posizione e viene decurtato ancora. La cultura passa dalla lenta agonia alla morte fulminea per infarto. In un solo mese, il 2013 si mostra avarissimo e cieco: nonostante pochi giorni fa Monti avesse ribadito la necessità di adeguare ai livelli europei i finanziamenti, il premier fa marcia indietro e si rimangia la promessa, aggiungendo un’altra casella nera al suo governo tecnico. Le risorse a disposizione per quest’anno, secondo quanto annunciato alla Consulta dal ministro per i beni culturali Lorenzo Ornaghi, sono decisamente ridicole: 389,8 milioni. Nel 2012 erano 411, 414 nel 2010. L’unica cura – lenitiva ma non risolutiva – potrebbe arrivare in estate, in fase di assestamento di bilancio. Ma bisognerebbe crederci e soprattutto dovrebbe essere al timone del paese una classe politica in grado di comprendere che un’Italia sfiancata dall’austerity culturale non possiede i numeri per andare molto lontano. Casomai, è una candidata perfetta per la paralisi economica.
Apnea quindi fino a giugno, buio totale, all’ombra del quale tremano le molte istituzioni con partecipazione statale che sono in attesa per accendere la loro programmazione di eventi (concerti, mostre, rassegne). E’ senz’altro la stangata che mette in ginocchio l’intero sistema, dai musei ai teatri fino ai festival e al cinema. I nuovi tagli sono una conseguenza della spending review, mac’è anche lo zampino della recente sentenza della Consulta che ha ordinato il reintegro degli stipendi dei dirigenti, precedentemente ridimensionati.
Il risultato è che si perdono 20 milioni rispetto al già risicato “tesoretto” dello scorso anno e ci si ritrova con 7 in meno rispetto alle previsioni. Ornaghi si è detto rammaricato e, per nulla battagliero, ormai in dirittura d’arrivo del suo opaco mandato “tecnico”, ha lasciato la palla infuocata al suo successore: spetterà a lui (o lei) battere cassa per riavere indietro un budget che sia minimamente adeguato all’importanza del ricco patrimonio italiano. Quasi la metà del fondo (47%) andrà nel 2013 alle Fondazioni Liriche, che comunque scontano una emorragia di 10,1 milioni di euro. Immutate le percentuali per cinema (18,59%) e teatro (16,4%) che si vedono sottrarre rispettivamente 4 milioni e 3,4. Tra le più penalizzate, troviamo le attività musicali (il 14,10% del Fus, 3 milioni in meno in base al 2012). Stavolta, è pienamente condivisibile il Di Pietro-pensiero: «E’ inaccettabile – ha detto – che si utilizzino il welfare, la scuola pubblica, la sanità e la cultura come bancomat, mentre si lasciano impuniti evasori, corruttori e amici delle banche». Preoccupati anche i rappresentanti dell’Agis: «Con l’assenza di risorse si mette in discussione l’attività di molte imprese e dei loro lavoratori. Lo spettacolo, inascoltato, richiede da anni un serio rifinanziamento del Fus, indispensabile per riformare tutto il settore con leggi e regole incisive che possano finalmente semplificare i rapporti con la pubblica amministrazione e facilitino la capacità gestionale delle imprese». E chiedono: sull’argomento possono pronunciarsi i candidati alle elezioni, presentando un piano di finanziamenti (che poi venga naturalmente mantenuto)?
Intanto sul fronte del cinema arrivano bollettini disastrosi. L’affluenza degli italiani nelle sale, se nella seconda parte del 2012 aveva fornito qualche appiglio alla speranza, in gennaio è nuovamente precipitata, giungendo al suo minimo storico da cinque anni a questa parte. E il settore vedrà abbattersi una scure fatale quando nel febbraio 2014 si dovrà adeguare, per legge, ogni sala al digitale. Costo, 60mila euro. Prevista quindi un’ecatombe di chiusure anticipate. MILIONI DI EURO o qualcosa in meno, a tanto ammonta il Fondo Unico per lo spettacolo (Fus) 2013, ovvero circa 21 milioni in meno rispetto al Fus 2012 (che arrivò a 411 milioni). Alle le fondazioni liriche andrà il 47%, la fetta più grossa, circa 183 milioni (-10 milioni rispetto al 2012).
Il Manifesto – 08.02.13
Sostieni il Partito con una
Appuntamenti