
Al via la Conferenza sulla disabilità. Ferrero: governo non si presenti!
Pubblicato il 12 lug 2013
Oggi e domani, 12 e 13 luglio 2013, Bologna ospita nel Palazzo dei Congressi la IV Conferenza Nazionale sulle Politiche della disabilità. Il Governo, attraverso il Vice Ministro Maria Cecilia Guerra, presenterà il “Programma d’azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità”. Napolitano ha inviato il suo saluto affermando che “la Conferenza è una preziosa occasione di impegno per questioni di rilevanza sociale”. Già, in teoria dovrebbe essere proprio questo, un confronto tra soggetti, istituzionali e non, sulle politiche sociali finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone con disabilità. Peccato che la realtà sia un’altra e che le persone con disabilità siano state negli ultimi anni abbandonate al loro destino, private di risorse, di servizi e prestazioni sociali essenziali. In questi anni, dal governo Berlusconi fino all’attuale, si sono susseguite promesse, impegni, ma alla fine, tra i pianti e i “mi dispiace non ci sono i soldi”, i fondi destinati al sociale si sono svuotati, mentre si prestavano soldi alle banche e si finanziavano gli F35. Lo ricorda bene Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista ed ex ministro della Solidarietà sociale dal 2006 al 2008, che invita il governo a non presentarsi: «Alla IV Conferenza Nazionale sulle Politiche della disabilità, che si apre oggi a Bologna, il governo Letta non dovrebbe proprio presentarsi perché diretta espressione dei precedenti esecutivi, Berlusconi e Monti, principali responsabili del peggioramento delle condizioni di vita di milioni di persone con disabilità. Dal 2008 ad oggi, in nome dell’austerità e del pareggio di bilancio, hanno praticamente azzerato i fondi nazionali sul sociale e tagliato i trasferimenti a regioni e comuni per miliardi di euro, causando la chiusura di migliaia di servizi sociali territoriali, dall’assistenza ad anziani e disabili agli asili nido. Per il 2014 non è stato stanziato nemmeno un euro al fondo nazionale per le politiche sociali e nemmeno per quello sulla non autosufficienza, mentre per gli F35 si spendono miliardi! Una vergogna che ha raggiunto l’apice con la recente bocciatura dell’Italia da parte della Corte di giustizia Ue sull’inserimento delle persone con disabilità nel mondo del lavoro: non sono cittadini di serie B! In Italia serve una nuova politica sociale, basata su tre proposte chiare, da finanziarsi con una patrimoniale sulle grandi ricchezze e tagliando gli F35: definire subito i livelli essenziali di assistenza sociale per rendere esigibili diritti e prestazioni su tutto il territorio nazionale; definire e finanziare con almeno 2 miliardi di euro un piano nazionale per la non autosufficienza, attivando processi di deistituzionalizzazione e sostenendo l’assistenza domiciliare diretta e indiretta; adeguare le norme in materia di occupazione delle persone con disabilità, prevedendo forti sanzioni per le aziende che non le rispettano».
Sostieni il Partito con una
Appuntamenti