SUL CONTRATTO DEI SETTORI DELLA PULIZIA E DEI MULTISERVIZI

SUL CONTRATTO DEI SETTORI DELLA PULIZIA E DEI MULTISERVIZI

Pubblichiamo questo testo scritto da Giorgia D’Andrea giuslavorista e dirigente regionale del Partito della Rifondazione Comunista Veneto.
Ha sostenuto,nel tribunale di Milano, la causa promossa da Adl Cobas contro i salari, veramente da fame, nel settore della vigilanza privata. Il tribunale ha riconosciuto nell’art 36 della costituzione, il diritto per le lavoratrici e i lavoratori a un salario dignitoso a prescindere dagli accordi stipulati dalle stesse organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Oggi un salario dignitoso parte dal salario minimo di almeno 10 euro all’ora indicizzate, così come previsto dalla proposta di legge di iniziativa popolare che abbiamo presentato più di un anno e mezzo fa in parlamento come Unione popolare con 70.000 firme, legge mai discussa, alla faccia della democrazia. Proposta di legge che Giorgia ha contribuito a scrivere. Le condizioni delle lavoratrici del settore dei Multiservizi sono note a tutte/i. La battaglia per un salario minimo di dieci euro all’ora indicizzate è ancora aperta. Ci impegniamo a mantenerla viva.

Paolo Benvegnù segreteria regionale PRC veneto

È stato siglato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicabile al personale dipendente delle imprese operanti nei settori della pulizia e dei servizi integrati/multiservizi, che interessa oltre 600.000 lavoratrici e lavoratori su tutto il territorio nazionale.
L’intesa, che rinnova il contratto collettivo scaduto il 31 dicembre 2024, è stata raggiunta venerdì 13 giugno 2025 a seguito del confronto tra le principali organizzazioni datoriali e sindacali del comparto: Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti. Si segnala che Anip-Confindustria, una delle Associazioni datoriali di categoria maggiormente rappresentativa, non ha sottoscritto il rinnovo, abbandonando di fatto il tavolo delle trattative nelle fasi finali del confronto.

Sul piano economico, il rinnovo del contratto collettivo prevede un aumento complessivo a regime pari a 215 euro, riferito al parametro del 2° livello di inquadramento, quello maggiormente utilizzato. L’incremento retributivo sarà erogato in più tranche nell’arco dei quattro anni di validità contrattuale con decorrenza a partire dal 1° luglio 2025 e con ultima tranche nel marzo 2029, quindi, in realtà, a contratto già scaduto. Sempre a luglio, contestualmente all’erogazione della prima tranche, verranno riconosciuti i 10 euro già previsti dal precedente rinnovo contrattuale.

La prima tranche di aumento porterà la retribuzione oraria per il livello indicato a 7,76 euro all’ora che, se si contano i ratei di tredicesima e quattordicesima, diventano 9,06 euro all’ora.
Può essere considerato un aumento dignitoso? No, basti solo pensare al fatto che è stabilito in 8,60 euro il minimale di retribuzione orario per il calcolo dei contributi di previdenza e di assistenza sociale.
Ciò significa che, pur a fronte di un tanto declamato rinnovo contrattuale, la retribuzione è rimasta povera o quasi povera, in contrasto quindi con l’art. 36 Cost. e con le indicazioni date dalla Direttiva europea sui salari minimi del 2022.
Ciò significa che 600.000 lavoratori, per lo più donne e in condizione di part time involontario, fenomeno rispetto al quale irrisorio è l’aumento a 15 ore minime settimanali, si troveranno ancora una volta ad essere poveri pur lavorando.

Lavoratori e lavoratrici sottoposti a ritmi di lavoro elevatissimi, si pensi alle/agli addette/i alle pulizie di case di riposo e ospedali cui soni concessi solo pochi minuti per pulire una stanza a fronte del numero elevatissimo di ambienti ai quali attendere, con tutte le conseguenze del caso in termini di infortuni e malattie professionali.
Un lavoro povero che fa ammalare.

Giorgia D’ Andrea

pulizia-uffici-milano


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY






IT25W0538703202000035040300 presso BPER Banca o IT16C0760103200000039326004 presso PosteItaliane S.p.A.