Il fiasco del fisco. In 13 anni persi 500 miliardi

Il fiasco del fisco. In 13 anni persi 500 miliardi

di Liberazione.it –

Sgravi totali, sospensioni, fallimenti e ruoli inesigibili tradiscono le attese

Oltre 8oo miliardi di euro, una cifra da capogiro quella risultante dalle iscrizioni a ruolo nella campagna antievasione in atto dal 2002 in Italia. Una cifra che avrebbe consentito parecchie manovre ai governi che si sono alternati tra il 2002 e il 2012 e che avrebbe risparmiato ai contribuenti italiani parecchi bocconi amari. Il ministero dell’Economia ha comunicato i risultati relativi ottenuti in questi ultimi 13 anni di lotta all’evasione alla Commissione Finanze della Camera impegnata sul fronte della riforma fiscale. Grazie alla lotta all’evasione gli uffici delle Entrate hanno emesso ruoli per 807,7 miliardi di euro, ma la somma effettivamente riscossa dall’Erario in questi 13 anni è di (soli) 69,1 miliardi di euro. Il carico dei ruoli ancora da riscuotere ammonta teoricamente a 545,5 miliardi di euro, ma di questi 107,2 miliardi riguardano soggetti in stato di fallimento.

Analizzando le tabelle depositate dal Mef, emerge con chiarezza come ben poco delle somme complessivamente accertate e quindi sottratte alle evasione può essere effettivamente riscosso e quindi trasformarsi in nuove risorse per lo Stato. L’Agenzia delle Entrate, ha spiegato oggi il vice ministro all’Economia Luigi Casero in risposta all’interrogazione del presidente della commissione Daniele Capezzone (Pdl) e di Enrico Zanetti (Sc), «con riferimento ai residui attivi al 31 dicembre 2012 inoltrati dalla Ragioneria Generale, ha comunicato una percentuale di abbattimento pari all’82%».

Dalla relazione del ministero emerge che il carico dei ruoli da riscuotere ammonta teoricamente a 545,5 miliardi di euro (193,1 sono infatti oggetto di “sgravio totale”), ma di questa somma ben 107,2 miliardi riguardano soggetti in fallimento. Sono perciò difficilmente recuperabili. Nel totale del carico residuo, inoltre, 20,8 miliardi sono “sospesi”.

Il problema è infatti che non tutto il carico dei ruoli, cioè le somme ricavate dalla lotta all’evasione, può essere effettivamente riscosso.

Per quanto riguarda i carichi previdenziali, “l’Inps ha comunicato di considerare quale quota di presunti crediti inesigibili, rispetto al totale dei crediti da riscuotere, una percentuale pari al 44%”.

Sempre Casero ha spiegato che il carico residuo dei ruoli fiscali da riscuotere riguarda in gran parte debitori per oltre mezzo milione di euro. “Al 31 dicembre 2012, oltre l’80% del residuo era riferibile a debitori a ruolo per importi complessivamente pari o superiori a 500.000 euro: 121.409 soggetti per un carico netto residuo da riscuotere pari a 452 miliardi di euro”, ha aggiunto.

Nella relazione del Mef si scrive ancora che i ruoli che Equitalia deve riscuotere, ma che sono stati rateizzati in quanto relativi a contribuenti in situazione di obiettiva difficoltà, ammontano a 18,6 miliardi di euro. Casero ha spiegato che “a seguito del decorso di un decennio dall’affidamento del carico all’agente di riscossione, il dato del riscosso tende strutturalmente ad attestarsi intorno al 20%”. Ne consegue – ha aggiunto Casero – che “anche l’andamento delle riscossioni relative agli anni di più recente affidamento, ulteriormente influenzato dal peggioramento del quadro economico di riferimento, potrà essere valutato nella sua effettività solo quando, nei prossimi anni, si sarà ormai consolidato”.


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