Rifondazione: No ai campi di deportazione. Il 17 maggio tutte/i a Gradisca d’Isonzo

Rifondazione: No ai campi di deportazione. Il 17 maggio tutte/i a Gradisca d’Isonzo

Il Partito della Rifondazione Comunista è dal 1998, che chiede la chiusura dei centri in cui vengono internate le persone migranti che non hanno i documenti per restare in Italia. In 27 anni hanno cambiato nome, ora si chiamano “Centri Permanenti per i Rimpatri” (CPR). 9 sono in funzione in Italia e uno in Albania. Servono a privare della libertà personale per un periodo che giunge oggi fino a 18 mesi, uomini e donne che non hanno commesso reato. Sabato 17 maggio siamo fra i co promotori e invitiamo a partecipare, anche dalle regioni vicine, al corteo che si terrà a Gradisca d’Isonzo (Gorizia), con ritrovo alle 13.00 e partenza alle 14.00, da Piazza dell’Unità, contro uno dei peggiori di questi campi, quella che alla sua inaugurazione definimmo “La Guantanamo italiana”. Dalla sua apertura, 19 anni fa, almeno 5 persone ci hanno lasciato la vita, tanti altri sono stati protagonisti di atti di autolesionismo, tentativi di suicidio, altri si sono ribellati per far sentire fuori la loro voce. Accade a Gradisca come nel resto d’Italia, pochi giorni fa un bracciante nigeriano è morto nel Cpr di Brindisi, durante l’ispezione di un parlamentare a cui è stata occultata la notizia. Non ci sono alternative. Il Cpr di Gradisca, come tutti gli altri vanno chiusi, servono solo a terrorizzare, a incrementare propaganda xenofoba ed a incrementare i profitti delle multinazionali che li gestiscono. Non sono spazi riformabili, come non lo è la legge Bossi – Fini, sono concetti e strutture da cancellare dal nostro diritto. La lotta contro i Cpr riprende, Rifondazione ci sarà sempre

In allegato il volantino per la manifestazione

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, Responsabile nazionale immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

GRADISCA10


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