
1000 NUOVI ESUBERI A STELLANTIS: QUESTO IL “PIANO ITALIA” DI ELKANN
Pubblicato il 9 mag 2025
Adesso sappiamo qual è il piano Stellantis per l’Italia: la continuazione della politica di progressivo smantellamento del settore auto nel nostro paese
Una lenta e programmata agonia che ha lentamente svuotato gli stabilimenti e progressivamente ridotto i volumi prodotti in Italia. Gli annunci dei nuovi esuberi – concordati da Fim CISL, da UILM, da Ugl e Fismic – confermano ciò che era chiaro da tempo. Nei progetti di Stellantis la produzione di auto nel nostro paese, nonostante le rassicurazioni di John Elkann, non ha alcuna centralità. Bene ha fatto la Fiom a non firmare l’accordo che taglia un ulteriore migliaio di occupati nel gruppo a Termoli a Pomigliano e Pratola Serra. È il risultato di un processo che si è dipanato negli anni accompagnato da delocalizzazioni e da un massiccio uso della cassa integrazione in tutti gli stabilimenti con gravi conseguenze per il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori. Mentre per gli azionisti non sono mancati i rendimenti dei loro titoli, più di 24 miliardi di euro negli ultimi due anni, le operaie e gli operai continuano a pagare il prezzo delle scelte dell’azienda e del governo. Il prezzo dei mancati investimenti in Italia e dell’assenza di una politica industriale in grado di affrontare il passaggio alla riconversione ecologica delle produzioni e i cambiamenti nel mercato dell’auto. Rifondazione comunista si schiera con la Fiom e i sindacati di base che si oppongono a un progetto che segna un’ulteriore passaggio nella deindustrializzazione del nostro paese di cui il calo costante della produzione industriale ormai da più di 2 anni è un segnale chiarissimo.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
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