Acerbo (Prc): Contro Orban, ma anche contro la guerra e l’ipocrisia della UE

Acerbo (Prc): Contro Orban, ma anche contro la guerra e l’ipocrisia della UE

Abbiamo contestato da sempre Orban per le sue politiche autocratiche. Siamo su posizioni opposte a chi invece lo ha ospitato a lungo nel proprio gruppo e nelle maggioranze parlamentari ed ora lo attacca perché cerca soluzioni diplomatiche alla guerra.
La nostra contestazione di Orban e del governo ungherese viene da lontano. Da quando i suoi eletti erano nel gruppo popolare e contribuivano alle larghe intese che governavano la UE. Lo abbiamo combattuto per le politiche autocratiche, contro i migranti e socialmente di destra. Per la riabilitazione del regime di Horty e del collaborazionismo con i nazisti, per le campagne anticomuniste e la rimozione delle statue di Nagy e Lukacs di cui chiuse l’archivio. Fa specie che chi lo ha a lungo ospitato ora lo contesti in primo luogo perché non è allineato alle politiche guerrafondaie della UE. L’accusa di essere antieuropeista e di frenare l’azione della UE sembra rivolta soprattutto agli ostacoli che frappone a nuove escalation sulle armi e non certo alle pessime politiche sui migranti che ormai vengono copiate da tanti Paesi e dalla stessa UE. Noi siamo contro Orban, contro la guerra e contro l’ipocrisia della UE. E lo diciamo con nettezza: Ursula è peggio di Orban e tornerebbe a stendergli tappeti rossi se si schierasse per la guerra.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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