
Rifondazione: Al governo esiste anche il ministero del dossieraggio?
Pubblicato il 6 ott 2023
Che il ministro delle infrastrutture, ancora sotto processo in quanto accusato di sequestro di persona e abuso d’ufficio quando dirigeva il Viminale, oggi esponga i video della polizia che riprendono un magistrato, rappresentano un vulnus democratico inqualificabile. In qualsiasi altro Paese civile il ministro sarebbe stato costretto a rassegnare le proprie dimissioni e coloro che gli hanno fornito le riprese video avrebbero subito provvedimenti disciplinari. Ma siamo nel Paese governato dai nostalgici di Mussolini, in cui ci si può permettere il lusso di farneticare deliranti teorie razziste sulla presunta sostituzione etnica, esibirsi con al braccio la svastica nazista, ignorare la separazione dei poteri quando a presenziare a parate reazionarie sono magistrati di regime e poi urlare allo scandalo quando una magistrata fa semplicemente il dovere che la Costituzione le impone. Il silenzio assordante del garante della Costituzione, il Presidente della repubblica, quale Capo del CSM, la miseria di forze politiche che per uno 0,1 in più di consenso plaudono all’attacco eversivo della destra, danno il segno di come oggi, le principali istituzioni elettive, finite nelle mani di veri e propri eversori. Non bastano le dichiarazioni di facciata, le interpellanze parlamentari, gli appelli cerchiobottisti. Quest’ennesimo atto di prevaricazione fascistoide, che avviene con la complicità di alti funzionari di polizia, deve incontrare una reale opposizione sociale e politica. Le libertà democratiche devono ritrovare piena agibilità. C’è un filo nero che lega le manganellate agli studenti di Torino al tentativo di bloccare la magistratura a Catania. Rifondazione Comunista, riconoscendosi in un testo come la Carta costituzionale nata dalla Resistenza e che fa del garantismo, della separazione dei poteri, della libertà di dissenso, nel rispetto dei valori democratici, i propri pilastri fondamentali, chiama a raccolta le tante e i tanti che non vogliono avviarsi verso un governo autoritario, reazionario e fondato sull’esercizio violento del potere delle classi dominanti.
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Giovanni Russo Spena, Resp, area democrazia e diritti
Gianluca Schiavon, Resp. Giustizia, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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