
Unione popolare sostiene la lotta dei territori contro l’inceneritore del Sindaco di Roma
Pubblicato il 24 mar 2023
SABATO 25 MARZO DALLE ORE 15:30 -
PIAZZA MAZZINI ALBANO- PIAZZA DI CORTE ARICCIA -
CORTEO CONTRO L’INCENERITORE DI GUALTIERI -
Il mega inceneritore che Gualtieri vuole costruire nella zona dei Castelli Romani, già devastata da una discarica causa nel tempo di tanti disagi ai suoi abitanti, apre nuove e vecchie ferite, ancora non del tutto rimarginate, inferte al territorio negli ultimi decenni. La nostra totale contrarietà al progetto non è però dovuta ad un atteggiamento NIMBY (non nel mio giardino) ma al fatto che questa pessima scelta ci riporta indietro nel tempo e cancella tutti gli sforzi affrontati negli anni per cercare soluzioni al problema della produzione e dello smaltimento dei rifiuti in modo responsabile, ambientalmente e socialmente accettabile.
Il mega impianto di Gualtieri deve infatti bruciare 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno, per almeno venti anni. Ha un costo previsto di 700 milioni di euro e richiede tempi di realizzazione lunghi, di almeno 5 anni, ma la cosa peggiore è che bloccherà la raccolta differenziata, il recupero di materiali da riutilizzare e la riduzione a monte della produzione di plastiche e imballaggi monouso, che dovrebbe essere finanziata e realizzata con politiche nazionali di forte indirizzo della produzione e del consumo dei prodotti ambientalmente più nocivi. Quindi, a fronte di una quantità costante da bruciare nei prossimi 20 anni, la percentuale di raccolta differenziata (con l’obiettivo oggi fissato al 65%, ma in futuro sicuramente più ambizioso) sarà sempre più lontano, considerando la prevedibile e attesa riduzione di produzione totale di rifiuti.
Gli inceneritori, anche di ultima generazione, generano inquinamento dell’aria, emissioni nocive, polveri tossiche, nuove discariche di servizio, consumi abominevoli di acqua e di vapori a centinaia di gradi, che provocano danni gravi e irreversibili.
Nonostante gli inquietanti rapporti della scienza (è appena uscito il nuovo report IPCC) sullo stato di salute del pianeta e le tante belle e vacue parole sulla necessità della transizione ecologica, si fanno scelte anacronistiche e contraddittorie. Nonostante il rischio di sanzioni da parte della UE, che chiede piani di recupero dei rifiuti e incentivazione di economie circolari, non inceneritori che incentivano la produzione di rifiuti e producono sostanze tossiche, il sindaco di Roma propone l’insensato inceneritore da 600 mila tonnellate l’anno!
Ci opponiamo a questo scempio e affianchiamo i comitati cittadini nella lotta!
Tavolo di Unione Popolare – Conversione Ecosocialista
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