Nessuno lo vuole ma Fassino privatizza i trasporti

Nessuno lo vuole ma Fassino privatizza i trasporti

di Ezio Locatelli -
Non poteva esserci bocciatura più netta. La stragrande maggioranza degli utenti e dei lavoratori Gtt, interpellati tramite un questionario diffuso da Rifondazione Comunista, esprimono un giudizio tranciante, negativo sulle scelte dell’Amministrazione Comunale di Torino in materia di traporto pubblico locale. I questionari, distribuiti in più punti della città (Porta Susa, fermate linea 4, piazza Castello, mercato corso Racconigi, deposito Venaria Gtt) sono stati sottoposti a un campione significativo di persone, sulla base di un rigoroso criterio oggettivo, svincolato da qualsivoglia appartenenza politica. Hanno risposto 400 cittadini utenti e 157 lavoratori Gtt.

In estrema sintesi il 71% dei cittadini utenti interpellati ritiene che la qualità del servizio dopo la recente riorganizzazione intervenuta sia peggiorata (il 14% ritiene sia migliorata, il 12% la ritiene immutata, il 3% non risponde). Il 91% degli interpellati ritiene che il servizio non sia affatto migliorato dopo il rincaro dei biglietti intervenuto nei mesi scorsi (solo il 4% lo ritiene migliorato, il 5% lo considera invariato). La privatizzazione è invece bocciata dall’81% degli interpellati (sono favorevoli l’11%, non risponde l’8%). I lavoratori Gtt interpellati danno risposte ancora più negative (il 94% ritiene che con la riorganizzazione intervenuta il servizio sia peggiorato, il 96% ritiene che l’aumento del biglietto non l’abbia migliorato, contrari alla privatizzazione il 96%). Ulteriori dati sono pubblicati sul sito del Prc di Torino www.prctorino.org dove è anche possibile rispondere on line (quest’ultime risposte saranno vagliati a parte) al questionario in questione.

I risultati dell’inchiesta sono stati presentati in occasione di un presidio conferenza stampa che si è tenuto oggi davanti al Comune di Torino.

Fassino e la sua maggioranza consiliare – Pd, Sel e soci – come già avvenuto per altre privatizzazioni di servizi pubblici, hanno scelto di rimangiarsi le promesse elettorali. A fronte del 95% dei lavoratori Gtt (ma con la remissività di Cgil-Cisl-Uil) che dichiara la propria contrarietà ai processi di privatizzazione le maggiori organizzazioni sindacali convengono sulla cessione del 49% delle azioni dell’azienda pubblica ben sapendo che siamo soltanto all’inizio della fine di un’azienda pubblica.

La privatizzazione viene perseguita per fare cassa, per coprire i buchi di bilancio frutto di scelte irresponsabili, gli sperperi di denaro pubblico contratti all’epoca delle grandi opere olimpiche.

da popoff.globalist.it


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