
Rifondazione: no all’esenzione Iva sulle armi da guerra. Solidarietà alla senatrice Nugnes
Pubblicato il 6 apr 2022
La guerra in Ucraina è diventata il pretesto per approvare l’esenzione Iva sul commercio d’armi. Questa misura venne proposta in passato dall’allora ministra della difesa Pinotti come sostegno al riarmo europeo nel quadro Pesco e poi ripresa da Ursula Von Der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione come una delle priorità UE. La guerra in corso sta diventando la foglia di fico per una politica bellicista dei paesi occidentali in corso da anni. Secondo il Sipri di Stoccolma l’84% nella produzione di armi e sistemi d’arma a livello globale con annessa internazionalizzazione della filiera bellica è controllato da multinazionali del blocco euroatlantico e dai suoi impresentabili alleati (Turchia, Israele, Emirati Arabi). I 35 miliardi per la “difesa” messi a disposizione dall’Italia si sommano ai 100 miliardi recentemente stanziati dalla Germania. Facciamo presente che già ora il solo budget della Difesa francese è praticamente identico a quello russo e che la spesa Nato è 18 volte superiore.
Mentre esplode il carovita e le piccole imprese chiudono la lobby delle armi fa affari.
La compagna senatrice Paola Nugnes è stata riempita di insulti in commissione per aver criticato questa proposta indecente.
Esprimiamo alla senatrice Paola Nugnes la solidarietà di Rifondazione Comunista.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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