I dissidenti grillini: ci sarà un caso a settimana

I dissidenti grillini: ci sarà un caso a settimana

di Desk 2 ::

Le crepe all’interno del Movimento 5 Stelle si allargano di ora in ora. Il giorno dopo il via libera dell’assemblea 5 stelle all’espulsione di Adele Gambaro (su cui la Rete deve ancora esprimersi per la ratifica definitiva), in M5s il clima si fa sempre più pesante e la spaccatura tra integralisti e dissidenti sempre più accentuata. E già si profila un nuovo caso, quello della deputata Paola Pinna, rea anche lei di aver espresso delle critiche in tv e di aver parlato di un “clima di psico-polizia”. Parole che, secondo quanto si apprende, la deputata sarda conferma per nulla intimorita.

Perché se vogliono anche questa nuova espulsione, “se ne assumeranno la responsabilità”. Di certo per ora c’è che, in linea con l’atteggiamento tenuto dalla Gambaro, la Pinna non ha alcuna intenzione di lasciare il gruppo grillino.

Il problema, viene evidenziato da alcuni dei più critici, è che “vogliono farci fuori, gli farebbe comodo. Per questo non ce ne andiamo. Ma – scommettono in tanti – ci sarà un caso Gambaro ogni settimana”. E, appunto, la prossima sarà Paola Pinna. E Roberta Lombardi conferma le voci su Facebook: “Paola Pinna…Chi?”. “Non abbiamo mai visto questa persona alle nostre assemblee. Molti di noi non sapevano neppure della sua esistenza. L’unica assemblea a cui ha presenziato sembrandoci molto coinvolta è stata quella sulla diaria”, dice di lei la ex capogruppo alla Camera che continua: “Chi continua a dare in pasto alla stampa chiacchiere da bar oscura il faticoso lavoro di tutto il movimento. Ci chiediamo se queste persone… ci sono o ci fanno?”.

La diretta interessata si limita a smentire qualsiasi passaggio ad altri gruppi: gira voce, infatti, che la deputata sarda sarebbe orientata a confluire in Sel. Ma, viene spiegato, è “un tentativo di delegittimazione: buttarla sempre sui soldi oppure dire che il deputato in questione andrà in un altro gruppo”.

Ma nonostante il clima molto teso, con gruppi di integralisti che non esitano ad attaccare i propri colleghi, specie dalle pagine dei social network, e sempre più spesso i giornalisti (colpevoli, secondo loro, di occuparsi di ciò che strenuamente definiscopno gossip), nonostante tutto i dissidenti non si preoccupano troppo. Uno di loro spiega perché nonostante tutto, rimanga nel gruppo: si rivendica l’appartenenza al Movimento e allo stesso tempo la libertà di critica.

Che poi sarebbe la critica che proviene dal territorio e a cui i deputati danno voce. Ma la critica, prosegue lo stesso deputato, non è consentita e se viene fuori, c’è l’espulsione. Per questo si ipotizza un caso alla settimana, “perché vogliono farci fuori tutti”. In realtà i dissidenti puntano – secondo quanto si apprende – ad allargare quest’area critica per portare una maggiore democrazia all’interno del Movimento.

I numeri di ieri sera (79 sì contro 42 no e 9 astenuti, oltre a 30 assenti) dimostrerebbero che la falange integralista si sta sfaldando. “E questo – spiega un deputato – noi lo constatiamo sul territorio ogni giorno”. Numeri che, secondo alcuni di loro, sono destinati a crescere.

DESK2

da Globalist.it


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