Rifondazione Comunista: Afghanistan venti anni fa iniziava la guerra infinita

Rifondazione Comunista: Afghanistan venti anni fa iniziava la guerra infinita

Sono passati venti anni esatti dall’attacco lanciato dagli Usa in Afghanistan.

Iniziava un bombardamento che, come ormai di prassi nei conflitti armati, colpiva soprattutto le popolazioni civili e le infrastrutture di base del paese. Bin Laden, verrà poi individuato e ucciso in Pakistan, le responsabilità degli “amici sauditi” nella costruzione di Al Qaeda e nel sostegno alla strategia stragista sarà secretato. L’obiettivo era quello di occupare un paese e di ridefinire l’assetto geopolitico dell’area spacciando l’operazione come intervento umanitario per liberare le donne dall’oppressione patriarcale talebana. A venti anni sappiamo come è andata. Gli Usa prima e poi la Nato hanno impegnato ingenti risorse e uomini per distruggere il paese per poi repentinamente abbandonarlo senza aver ottenuto alcun obiettivo tra quelli annunciati. L’Afghanistan oggi è tornato saldamente nelle mani dei talebani. Gli accordi di Doha implicavano la consegna agli ‘studenti coranici’ del paese e di poter reimporre la loro oppressione reazionaria sulle donne e sulla società, simile a quella di alleati fondamentalisti dell’Occidente come l’Arabia Saudita. Rifondazione Comunista ricorda la data di oggi come il punto di svolta di una tragedia di cui non si vede la fine e si schiera con le organizzazioni delle donne afghane e le loro reti di resistenza, con le forze laiche che vivono oggi in clandestinità e solidarizza con un popolo che dall’occidente ha avuto solo fame, guerre e violenza

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Gregorio Piccin, Responsabile pace – Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


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