Scheda Scuola di Cesare Manachino

Scuola: Punti da sviluppare per conferenza sul lavoro.

La scuola prefigura, prepara e rispecchia il tipo di società in cui è inserita.
Ribaltare le politiche scolastiche funzionali al liberismo, ad es. Buona scuola
Rifiutare la valutazione dei risultati (INVALSI, ecc…) funzionali a criteri gerarchici, “meritocratici”, competitivi e l’Autonomia differenziata
Rifiuto della didattica integrata come strumento di emarginazione per studenti difficili, portatori di handicap…
Rifiutare le differenze stipendiali per lo stesso ruolo, parificare le retribuzioni dei vari ordini scolastici e tendere all’adeguamento con lo standard di quelle europee.
Legare il reclutamento docenti alle lauree abilitanti e al tirocinio
Formazione professionale non “in altri contesti formativi” cioè privata e solo dopo l’obbligo scolastico (a18 anni)
Istituti Tecnici Superiori, corsi post laurea con borse di studio
Ricerca e dottorati retribuiti almeno come la docenza e non vincolati alle richieste del mercato.
Edilizia scolastica e residenziale per studenti

Spunti di riflessione:

Quale scuola in quale società. – Il concetto di “pari opportunità” è quanto meno ambiguo e poco significativo, piuttosto occorre valorizzare le inclinazioni e caratteristiche di ognuno, fare della diversità una ricchezza, un valore aggiunto per tutti. – Lo scopo della scuola è politico, “come va il mondo” mi riguarda: il mio benessere è strettamente legato a quello degli altri e della natura nella sua interezza, il mio contributo alla gestione comune della società è un diritto/dovere essenziale, […]; è affettivo: arte, cultura, profondità di pensiero e di sentimenti, consapevolezza e cura di me stesso e degli altri, non sono solo contenuti e competenze da acquisire ma un prezioso bagaglio per dare un senso e pregnanza alla vita, quella futura e quella nella scuola, che non deve più essere solo una medicina amara da ingurgitare con le buone o più spesso con le cattive […]; è formativo: il lavoro non deve essere una merce in vendita ma conoscenze, abilità, competenze acquisite nel percorso scolastico devono servire a mettere in relazione aspirazioni, inclinazioni nell’ambito lavorativo a opportunità ed esigenze di un’economia finalizzata a criteri di sostenibilità ambientale, giustizia, equità sociale e controllata dalla collettività.
Come stare, cosa fare a scuola. – Il gruppo classe non deve essere numeroso, 15-20 alunne/i max. – Non competizione, fasce di merito, ma collaborazione, aiuto reciproco, lavoro d’équipe; ogni ragazza/o è esperta/o in qualche cosa e può aiutare gli altri, la disomogeneità è un valore, la presenza in classe di alunne/i diversamente abili o originari di altre parti del mondo è una ricchezza, un’opportunità di crescita relazionale, culturale, di apprendimento e approfondimento anche nei contenuti propri delle singole discipline. – Le lezioni devono, in modi adeguati ai diversi ordini di scuola, armonizzare in parti tendenzialmente uguali momenti informativi, esecutivi/creativi, di verifica-dibattito, (regola del 20-20-20); le strategie didattiche diverse dal passivizzante alternarsi di ascolto di contenuti, studio individuale, verifica/interrogazione con valutazione vissuta come premio o castigo, devono assumere un posto centrale nella programmazione ribaltando una prassi didattica spesso mortificante e funzionale a una società distruttiva, ingiusta e infelice.
Alunne/i, docenti, genitori. – Studenti: collaboratività, solidarietà tra pari, rispetto verso sé stessi e gli altri, interazione arricchente con le diversità anche generazionali; impegno non solo nello studio ma anche nel rivendicare i propri diritti e rispetto per la specificità della propria età; partecipazione attiva alla vita e alla gestione della scuola, voce in capitolo negli organi collegiali; considerare la scuola un proprio spazio da curare, in cui stare bene, aprire al territorio e al mondo. – Docenti: laurea abilitante con tirocinio in compresenza in classe con le/gli insegnanti curriculari e partecipazione alla programmazione, ai consigli di classe e agli altri momenti significativi della vita scolastica; docenza come effettivo lavoro d’équipe non limitato alle canoniche scadenze dei consigli di classe, dipartimenti, ecc.. , interazione costante anche con insegnanti di sostegno, educatrici/ori, esperti, tirocinanti, effettiva condivisione della programmazione e della sua realizzazione; monitoraggio del percorso didattico al fine di migliorarne l’efficacia in sinergia con le altre scuole rifiutando il distorsivo e deleterio concetto di merito legato a competitività/rivalità tra docenti, istituti scolastici, a caccia di bonus, fondi e incentivi stipendiali. – Genitori: – la scarsa affluenza alle elezioni degli organi collegiali denota un ruolo spesso puramente formale e passivo dei genitori alla gestione della scuola. Quando non è passivo molte volte si riduce a un interessamento o, peggio, contrattazione unicamente rivolti ai voti o ai provvedimenti disciplinari dei propri figli. – Affiancare agli organi collegiali momenti di partecipazione alla vita e cura della scuola, nella gestione di spazi, organizzazione di attività extracurriculari, condivisione di esperienze, competenze… […]
Scuola e territorio. – Strutture: il numero limitato di alunne/i per classe oltre che essere un importante prerequisito per lavorare efficacemente, mette in gioco la necessità di dotare gli istituti di un numero adeguato di aule che rispettino i parametri di legge e che permettano alle ragazze/i di non rimanere per ore inchiodati a un banco, con rotelle o meno, ma di partecipare ad attività didattiche che non siano solo legate alla lezione frontale informativa o valutativa; – in tutte le scuole devono essere previsti spazi adeguati per consumare pasti, stare all’aperto, un’infermeria e una stanza per sostegno e consulenza psicologica con la presenza di personale specializzato, biblioteca, laboratori, spazi gioco e tutti quei luoghi che possono permettere la realizzazione di attività didattiche innovative. – Territorio: il legame con la vita della comunità in cui la scuola è inserita deve permettere alle alunne/i di fruire dei luoghi significativi della propria città senza aver bisogno di organizzare complicati e costosi spostamenti con i mezzi: altre scuole, cinema, teatri, musei, giardini, mercati, redazioni di giornali, luoghi di lavoro quando è possibile dovrebbero essere a portata di passeggiata; l’ampliamento e adeguamento degli edifici scolastici può avvenire sfruttando gli enormi spazi inutilizzati ad esempio delle caserme e strutture militari evitando di costruire nuove strutture in siti isolati e mal collegati col resto della città. – PCTO (ex alternanza): nei percorsi per l’orientamento privilegiare le attività di volontariato, di assistenza e cura, sicurezza e diritti sul lavoro, ecologia e cura del territorio… facendo così sperimentare un modo di concepire l’interazione sociale, il lavoro e l’economia alternativi a quelli basati sullo sfruttamento dei lavoratori e della natura.

Cesare Manachino

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