
Rifondazione Comunista: no alle ipocrisie nella Giornata del Rifugiato
Pubblicato il 20 giu 2020
di Maurizio Acerbo, Stefano Galieni -
Sedi istituzionali, emittenti televisive, si fermeranno anche quest’anno a ricordare con retorica il 20 giugno come giornata mondiale del rifugiato. Ma sono le stesse istituzioni, italiane ed europee che con le loro politiche di morte sono all’origine della necessità di fuggire da paesi teatri di guerre, crisi ambientali ed economiche, dittature sanguinarie. Guerre e disastri che hanno alla loro base le politiche liberiste e imperialiste. Contemporaneamente, gli stessi governi che celebrano, impongono politiche che, in nome della difesa dei “sacri confini”, hanno fatto dell’Europa una fortezza in cui pochi riescono ad entrare magari per divenire schiavi mentre molte e molti muoiono nel disperato tentativo di oltrepassare i muri. Due giorni fa non ha quasi fatto notizia il ritrovamento del corpo di una bambina di 5 mesi, affogata al largo di quella Libia dove illegalmente si continuano a respingere quelli che tentano di scappare. Leggi continentali per garantire protezione, abrogazione del Regolamento Dublino e della “Direttiva Rimpatri, nuove politiche migratorie improntate sui diritti delle persone e non delle imprese, sono la sola soluzione possibile. Oggi è possibile segnare un passo con una regolarizzazione generalizzata degli uomini e delle donne migranti in cui ci si sta mobilitando in tutta Europa e che Rifondazione Comunista. sostiene. I governi che non sostengono simili proposte o che cercano soltanto braccia da sfruttare, saranno unicamente nostri avversari. Noi ricorderemo il 20 giugno unicamente con chi lotta.
Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale PRC-S.E.
Stefano Galieni, responsabile immigrazione PRC-S.E.
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