
Domani, con i Radicali alla VI marcia per l’amnistia
Pubblicato il 11 apr 2020
Si chiamano Vincenzo Sucato e Antonio Ribecco e sono i due morti di Covid-19 nelle strutture carcerarie rispettivamente a Bologna e Voghera. Altri due sono i decessi certi di agenti di polizia penitenziaria: uno operante nel penitenziario di Opera e uno in quello di Brescia. Se l’impressione di una sottovalutazione del novero di malati e morti tra le persone libere è chiara, la sottovalutazione dei numeri in carcere è una certezza.
Per questo avevamo lanciato una proposta di trasformazione della detenzione extramuraria per un minimo di 10.000 detenuti da mettere ai domiciliari per ridurre il rischio igienico sanitario delle ‘patrie galere’ almeno dovuta al sovraffollamento. Non siamo stati ascoltati e con il decreto ‘Cura Italia’ ne sono uscite pochissime centinaia.
Il risultato è una situazione esplosiva sulla quale troppi chiudono gli occhi, salvo il Papa che ha affidato le meditazioni del venerdì santo a un ergastolano che si trova in detenzione al Due Palazzi di Padova.
Rifondazione, però, non ha mai chiuso gli occhi sulle carceri di Santa Maria Capua Vetere, Verona, Rebibbia, su quelle lombarde e nel resto d’Italia, volendo difendere i detenuti, le detenute e i loro figli, tanto quanto i lavoratori, trattati come carne da cannone da troppi dirigenti del Ministero della Giustizia.
Per questo, come da tradizione, i comunisti aderiscono alla marcia per l’amnistia dei Radicali, per quest’anno virtuale domani in diretta dalle 11 su Radio radicale.
Per il PRC-S.E.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Eleonora Forenza, Direzione nazionale
Giovanni Russo Spena, resp area democrazia e diritti
Gianluca Schiavon, resp. giustizia
Sostieni il Partito con una
Appuntamenti