“Non resteremo invisibili”: precari e studenti in piazza con la Fiom

“Non resteremo invisibili”: precari e studenti in piazza con la Fiom

di Lorenzo Zamponi – Campagna “Io voglio restare” -
Precarietà, disoccupazione ed emigrazione sono in costante aumento, mentre il “giovane” presidente del consiglio Letta festeggia il Primo Maggio scagliandosi contro le eccessive rigidità imposte dalla legge Fornero all’uso dei contratti atipici. Il distacco tra le esigenze della società reale e il discorso pubblico ha raggiunto un livello senza precedenti.

Di fronte a una disoccupazione giovanile ormai arrivata al 38,7%, con un milione e mezzo di posti di lavoro under 35 persi in meno di 5 anni, di fronte a tassi di emigrazione sempre più massicci nelle fasce giovanili della popolazione, di fronte a un sistema formativo e di ricerca di fatto in liquidazione, il parlamento approva un Documento di Economia e Finanza in cui si individuano come prioritari il pareggio di bilancio e il rispetto degli impegni per la riduzione del debito pubblico. Alla crisi economica si continua a rispondere con politiche di austerity che non fanno che peggiorare la situazione, in una spirale che ha effetti devastanti sulle nostre vite quotidiane.

Oggi più che mai, per noi, la risposta è una: organizzarci e mobilitarci. Non possiamo più delegare a nessun altro la soluzione dei nostri problemi e la conquista del nostro futuro. È arrivato il momento di riprendere la parola e riempire le piazze delle nostre idee e delle nostre energie.

Per questo la manifestazione promossa dalla FIOM per il prossimo 18 maggio per il diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute, al reddito, alla cittadinanza, per la giustizia sociale e la democrazia è un’occasione da non perdere. Per questo, dall’assemblea nazionale della campagna “Voglio restare”, il 21 aprile, abbiamo lanciato un appello a tutti quelli che condividono la nostra condizione di precarietà, nei luoghi di lavoro e in quelli della formazione, organizzati e non, per costruire uno spezzone sociale e generazionale della gioventù precaria, sotto ricatto e che vuole riprendersi il futuro.

Saremo in piazza in tanti tra i protagonisti delle battaglie sociali e civili che attraversano la società italiana: gli studenti in mobilitazione in difesa della scuola e dell’università pubbliche, i precari della ricerca che lottano per la dignità del proprio lavoro, i coordinamenti di giornalisti (Errori di stampa – Roma, Free Ccp – Emilia Romagna, Ya Basta giornalismo è dignità – Toscana, Articolo Zero – Coordinamento giornalisti precari siciliani, e tanti altri) che rivendicano un equo compenso, i tanti lavoratori atipici, parasubordinati, indipendenti dimenticati da un sistema di welfare datato ed incompleto, i disoccupati su cui sono scaricati i costi della crisi. Saremo in piazza perché, come sintetizza efficacemente lo slogan della FIOM, non possiamo più aspettare, e perché non vogliamo rimanere invisibili.

Non vogliamo essere la generazione senza futuro, vogliamo essere la generazione che non si arrende. Vogliamo mettere le nostre idee e le nostre energie al servizio di un cambiamento che ogni giorno è più urgente e necessario. Vogliamo conquistare in prima persona il futuro che ci meritiamo, a partire da una piena cittadinanza studentesca, dall’accesso alla casa e ai servizi educativi, dal sostegno universale a maternità e paternità, dal conquista di un reddito di base, di un equo compenso e dei diritti del lavoro, dalla pianificazione democratica e partecipata di una nuova occupazione basata sui saperi, sull’innovazione, sulla giustizia sociale e ambientale.

Chiamiamo tutti coloro che condividono le nostra condizione a scendere in piazza e a partecipare a uno spezzone che chieda diritti e reddito, che rifiuti la guerra tra poveri, che lanci una nuova stagione di protagonismo per tutti coloro che non possono più permettersi di rimandare l’ora del cambiamento.

da Micromega online


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