
Regione Lazio: artisti tetrali occupano Fondazione Piccolomini
Pubblicato il 22 mag 2018
“Alle 9 di stamattina, gli artisti teatrali italiani, riuniti nel Comitato Gianpiero Bianchi per la Fondazione Piccolomini, hanno occupato gli uffici della Ipab Fondazione Nicolò Piccolomini e parte della Villa omonima, a Roma, in via Aurelia antica 164.
Già nel maggio del 2009, gli artisti occuparono l’intera Villa Piccolomini ottenendo l’interruzione del commissariamento straordinario allora deliberato dalla Presidenza Marrazzo. La Villa era diventata sede di rappresentanza della Regione Lazio, la quale aveva interrotto lo scopo statutario di aiuto economico agli artisti anziani e indigenti.
L’attuale delibera di commissariamento del Presidente Zingaretti è giunta solo dopo due mesi dalla scadenza del Cda ed è stata giustificata con la mancata designazione, da parte del Sindaco di Roma e del Presidente dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, di due dei cinque membri del nuovo Cda (la presenza di tre Consiglieri su cinque non osta al funzionamento del Cda) e con presunte irregolarità amministrative, mai comunicate alla Fondazione. La realtà è ben diversa: negli ultimi 8 anni, i due Cda che si sono susseguiti hanno riordinato l’ente e le sue proprietà. I bilanci pubblicati negli anni hanno registrato l’aumento progressivo delle entrate e quindi degli aiuti economici agli artisti anziani e indigenti. E ciò nonostante i ripetuti attacchi e i gravi danni economici causati:
1. dal blocco del bando di affitto di parte della Villa Piccolomini, incautamente imposto dalla Regione Lazio e senza alcuna verifica, a seguito dell’ errata segnalazione di un sedicente comitato di quartiere (con un danno economico di euro 295.000, da ottobre 2016 a ottobre 2017).
2. dall’occupazione abusiva (sentenza del Tribunale di Roma n.24311 del 2015) e gratuita della prestigiosa area-parcheggio di Largo Micara-San Pietro, di proprietà della Fondazione, da parte del Comune di Roma. Gli artisti, nel corso di una mobilitazione che dura ormai da anni, hanno più volte chiesto alla Sindaca Raggi e all’Assessora Castiglione (con petizioni firmate da migliaia di cittadini, presidi, mail bombing e sensibilizzazione dei media) l’interruzione dello stato di illegalità e la stipula di un regolare contratto di locazione. Non c’è stata alcuna risposta e, al muro di gomma eretto dal Comune di Roma, si è aggiunta la strategica latitanza della Regione Lazio;
3. dall’ininterrotta azione persecutoria del minuscolo comitato di quartiere “Salviamo il parco Piccolomini” che, evidentemente ben indirizzato, ha ricevuto immediata udienza e credito presso tutte le Istituzioni (esposti e denunce alla Corte dei Conti, al Tribunale civile e penale, al Tar, alle Soprintendenze, agli Enti locali: tutti poi archiviati per insussistenza)
4. dalla reiterata paralisi dell’attività amministrativa dell’ente per la ritardata nomina dei Consigli di amministrazione da parte della Regione Lazio, con tutti i danni economici conseguenti. Già nel 2013, il Presidente Zingaretti attese ben nove mesi per nominare il nuovo Cda. E la nomina si ottenne solo a seguito dell’ennesima mobilitazione degli artisti.
Con l’occupazione di oggi, gli artisti teatrali chiedono:
1) che la Regione Lazio ponga fine alla paralisi amministrativa dell’Ente e nomini al più presto un regolare Consiglio di amministrazione invece del Commissario straordinario;
2) che il nuovo Consiglio di amministrazione sia composto da esponenti del mondo della Cultura e dello Spettacolo, i quali abbiano effettivamente a cuore le sorti della Fondazione Nicolò Piccolomini, unica realtà italiana a tutela degli artisti anziani e indigenti, una categoria di lavoratori particolarmente fragile e colpevolmente indifesa dalle Istituzioni.
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