
Violenza contro le donne, la forza del V Day
Pubblicato il 17 apr 2013
di Cinzia Gubbini -
E’ un riconoscimento ce arriva da lontano quello tributato due settimane fa all’Italia: il nostro paese entra a far parte ufficialmente del “board” internazionale del V-Day. Grillo non c’entra nulla: non si parla del Vaffanculo Day, ma della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, una esperienza internazionale cominciata quindici anni fa e cresciuta sulla forza dello spettacolo teatrale “I dialoghi della vagina”, di Eva Ensler, scrittrice e performer americana. L’obiettivo? Dire basta alla violenza di genere. Da allora i monologhi della vagina sono diventati una occasione di presa di parola per migliaia di donne in tutto il mondo, giovani e anziane, di qualsiasi estrazione sociale. Parole che sono state ascoltate anche da migliaia di uomini e altre donne. Il ‘V-Day’ è stato definito: “Una delle più efficaci campagne di sensibilizzazione contro la violenza dell’ultimo decennio. Un affresco di femminilità, coraggio e umorismo che ha fatto arrossire, ridere e commuovere le platee internazionali”. Ad oggi l’Associazione ‘V-Day’ allestisce nel mondo più di 1.500 eventi creativi l’anno, fra rappresentazioni teatrali, incontri e workshop.
In Italia una delle città che ha più lavorato intorno al V Day è stata Modena. E quest’anno è arrivato il riconoscimento dell’organizzazione “centrale” di New York. L’incarico di uniche referenti riconosciute in Italia è stato affidato alle modenesi Nicoletta Corradini ed Elena Montorsi del Comitato ‘V-Day’ Modena e a Nicoletta Billi, portavoce italiana di Eve Ensler.
Ha contribuito al raggiungimento di questo importante passo per l’Italia, il successo di partecipazione ottenuto da ‘One Billion Rising’, la campagna di mobilitazione internazionale per celebrare il 15° anniversario del ‘V-Day’, svoltasi lo scorso 14 febbraio, che ha portato nelle piazze nel nostro Paese oltre 300mila persone, con 250 eventi e la presenza di oltre 400 associazioni.
«Il riconoscimento che ci è stato dato negli Stati Uniti – dice Nicoletta Corradini – ci ha riempito di grande soddisfazione e ci motiva ad andare avanti per coinvolgere attraverso il ‘V-Day’ sempre più persone verso un importante cambiamento culturale sulla prevenzione e sul contrasto alla violenza, utilizzando nuovi approcci comunicativi per agire la politica attraverso l’uso della creatività e delle arti. Con la prossima campagna il ‘V-Day’ intende anche in Italia farsi parte attiva sul tema della giustizia e chiedere alla politica interventi urgenti. In primo piano, la ratifica della Convenzione di Istanbul, come primo passo per tutelare le donne da discriminazione, femminicidi, violenza. Sarà quindi necessario chiamare tutti i parlamentari, uomini e donne, ad uno sforzo congiunto, ad un impegno trasversale anche all’interno delle diverse forze politiche, per vincere questa lotta di civiltà e arrivare finalmente al pronunciamento di una legge sulla violenza contro le donne».
La violenza contro le donne, i femminicidi, sono una vera e propria emergenza in Italia: i dati ci dicono che nel 2012 le donne uccise sono state 150, erano 137 l’anno precedente. In questi primi mesi del 2013 sono già 15 le donne che hanno perso la vita in modo violento e con un intento di repressione.
da Popoff.globalist.it
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