
Atene presenta il conto a Berlino: i debiti di guerra tedeschi salveranno la Grecia?
Pubblicato il 12 apr 2013
di Franco Frediani -
La Grecia non demorde. La posizione di forza della Germania, nonché l’intransigenza di Frau Merkel, hanno sicuramente incentivato la ricerca di ogni possibile tentativo per risalire una china davvero impossibile. Non c’è da meravigliarsi dunque, se è stato di nuovo sollevato il coperchio di una pentola contenente materiale davvero “incandescente” (altro che “bollente”!). Si tratta di una questione mai risolta, che si trascina da ben 67 anni: i debiti di guerra che la Germania non ha ancora saldato nei confronti della stessa Grecia. Il passato ritorna, ma non è una novità e neppure uno scoop. Né tanto meno si può considerare un gesto estremo che il paese ellenico cerca di fare dopo le drammatiche vicende di questi ultimi anni. Già nel febbraio del 2012 si parlava di questo debito, peraltro all’epoca, solo parzialmente pagato dai tedeschi, tanto che è lo stesso Lampos Savilidis, della comunità greca di Berlino, ad ammettere che comunque vi fu un parziale rimborso: “E’ vero, i danni furono ufficialmente rimborsati dalla Germania di Adenauer negli Anni Cinquanta. Furono pagati circa 120 milioni di Deutsche Mark, e il nostro primo ministro dell’epoca, Karamanlis, si dichiarò soddisfatto. Ma era sì e no il tre per cento della somma dovuta”. Senza dimenticare la triste “prassi” dei nazisti, ricordata nel libro “Lo stato sociale di Hitler”, dove il suo autore, lo storico Goetz Aly, ne descrive la dinamica: “I nazisti facevano pagare ai paesi occupati le spese di occupazione. Le pagammo noi e la Francia, e la somma pagata dalla Grecia ammontava nel ‘46 a due miliardi e mezzo di Reichsmark. Quanto varrebbero in euro”? Come riporta il quotidiano ellenico To Vima, sembra che da tempo non sia stato interrotto il lavoro di ricostruzione per risalire ad una cifra più vicina possibile a quella reale. Decine di migliaia di pagine, materiale scovato nei luoghi più impensati, costituiscono il frutto di un certosino lavoro portato avanti da un pool di esperti e dirigenti del ministero e dell’archivio generale di Stato. In sintesi, il risarcimento che la Germania dovrebbe corrispondere alla Grecia per i danni della Seconda guerra mondiale, sarebbe stato quantificato nella “modica” cifra di ben centosessantadue miliardi di euro! Si tratterebbe di una cifra che corrisponde al’80% del PIL attuale del paese ellenico e coprirebbe gran parte del debito nei confronti dei “creditori” europei. La guerra delle cifre è dunque scattata. Causali, interessi, fattori indicatori e indicizzanti, sono ovviamente in discussione e sotto la lente d’ingrandimento di tutti, in primis la Germania di Frau Merkel. La stampa tedesca si è subito attivata, e della questione hanno parlato oltre allo Spiegel, anche il giornale Tassespiegel. Il mondo dell’informazione tedesca non si è sottratto ad ulteriori approfondimenti, anche se la posizione del premier greco Antonis Samaras viene vista comunque difficile e palesemente in condizioni di “implicita subalternità” nei confronti della Merkel. Le domande nascono spontanee: saranno i cittadini greci a “impugnare” questa possibilità (e/od opportunità..) che sembra profilarsi, o ancora una volta la “Signora di ferro” dei giorni nostri, al secolo Angela Merkel, imporrà il suo militaresco atteggiamento per condizionare e riportare alla ragione lo stesso premier greco, che secondo quanto afferma il sito web Deutsche Welle, non vorrebbe compromettere un rapporto tanto faticosamente ricostruito di recente? Azzardare previsioni sarebbe veramente da sprovveduti, ma la situazione del popolo greco è tale che, non pensare a questo scenario come ad una occasione che potrebbe riaprire la porta della speranza, è sicuramente impossibile.
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