
Fiom: “Così la crisi colpisce il settore metalmeccanico”
Pubblicato il 10 apr 2013
di Rassegna.it -
La cassa integrazione nel metalmeccanico lombardo continua a crescere. Dai dati resi noti dall’Inps, considerando il periodo di marzo, emerge che lo scorso mese le ore di cassa integrazione nel settore metalmeccanico sono state 10 milioni circa contro le quasi 9 milioni e 660 mila del marzo 2012, con un aumento del 3,3 per cento.
In grande aumento, rispetto al mese dell’anno scorso, le ore di cassa per gli impiegati che sono state, nel marzo 2013, quasi 3 milioni, mentre nello stesso mese del 2012 sono state 2 milioni e 400 mila circa. L’aumento è stato del 25 per cento.
Per gli operai, invece, si è passati dai 7 milioni e 300 mila del marzo 2012 ai 7 milioni del marzo 2013, con una diminuzione del 4,3 per cento.
Le province più colpite per l’aumento della cassa sono state quelle di Bergamo (38 per cento), Como (16,5), Lecco (21), Milano (14,5), Varese (98). L’incremento per cassa integrazione ordinaria è stato del 205 per cento a Bergamo, del 135 a Cremona, del 73,6 a Lecco, del 173 a Mantova, del 95 a Varese.
In alcuni territori si è impennata la cassa integrazione speciale: +123 per cento a Milano, +248 a Pavia e +207 a Varese.
Considerando invece il periodo compreso tra aprile 2012 e marzo 2013 e lo stesso periodo dell’anno precedente si nota un aumento complessivo di ore pari al 6,15 per cento, visto che si è arrivati a quasi 98 milioni e 600 mila dai quasi 92 milioni e 900 mila ore. Percentuale che sale per gli impiegati, con un aumento del 12,2 rispetto al 5,5 degli operai.
Da considerare che ci sono province che soffrono più di altre rispetto all’anno precedente. È il caso di Bergamo (35 per cento), Lecco (29), Mantova (11), Pavia (86), Varese (30), Sondrio (168).
Per quanto riguarda Bergamo, Mantova, Pavia si registra un forte aumento anche della cassa ordinaria, rispettivamente del 189,5 per cento, del 148 e del 103. A Pavia si registra il 112,09 per cento in più per la straordinaria. A Sondrio la straordinaria arriva al 2.158, il che significa che sono in corso dinamiche di ristrutturazione aziendale che prevedono riduzioni aziendali e occupazionali.
“Mese dopo mese la situazione diventa sempre più preoccupante – spiega Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia –. Non c’è solo il problema del rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, ma anche il fatto che aumenta in diverse situazioni l’uso della cassa ordinaria e straordinaria. Servono provvedimenti immediati ed efficaci per intervenire con urgenza”.
Secondo la Fiom, il recente provvedimento ministeriale che conferma la detassazione del lavoro straordinario è davvero inutile e dannoso e dimostra la non volontà di intervenire rispetto alla crisi e ai suoi effetti. “Invece di detassare lo straordinario per pochi lavoratori – afferma ancora Rota – si deve distribuire il lavoro attraverso i contratti di solidarietà per i tanti lavoratori travolti dalla crisi. La ripresa sembra lontana visto che i segnali che ci arrivano da alcuni settori come l’indotto dell’auto, l’elettrodomestico e la siderurgia ci inducono a pensare che nei prossimi mesi ci saranno ancora problemi occupazionali”.
Negli incontri in corso con le forze politiche in Regione Lombardia la Fiom chiede di intervenire per il rilancio di questi settori, con un provvedimento per quanto riguarda il sostegno anche economico dei contratti di solidarietà.
La Fiom chiede poi che nella regione più ricca e industrializzata del paese si inizi a sperimentare il reddito di cittadinanza per dare risposte ai giovani, ai precari e a chi è costretto a ricorrere al lavoro nero.
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