
“Noi perdiamo consensi? Gli altri partiti di più”
Pubblicato il 6 apr 2013
di Pietro Salvatori ::
Beppe Grillo – assente Gianroberto Casaleggio – riunisce i suoi parlamentari in un agriturismo alle porte di Roma. Un pranzo a base di orecchiette al guanciale e funghi porcini (20 euro a testa il costo del pranzo, anche per la ventina di agenti che presidiavano l’area). E politica, ovviamente. Il leader del Movimento 5 stelle ammette: “Non mi aspettavo totale condivisione della nostra linea da parte dei nostri elettori. Ma gli altri stanno perdendo più consensi di noi”. Si è poi lamentato: “Stanno facendo continui dossier contro di me per farci perdere continuamente consensi, ma noi dobbiamo rimanere sereni in vista delle elezioni del presidente della Repubblica”.
Il candidato per il Quirinale verrà scelto come è noto l’11 aprile da un voto online. Ma rimane la questione del governo, sulla quale almeno una trentina di deputati hanno posto obiezioni all’intransigenza sul dialogo. “Ho chiesto a Napolitano di darci l’incarico, non a un nome, che gli avremmo portato in un giorno, ma al movimento”, ha ribadito ancora una volta l’ex comico. Le obiezioni sono arrivate puntuali. Rispondendo ad una delle quali il comico ha precisato la posizione del M5s: “Non siamo noi a dare il pretesto affinché un governo non si faccia. Il governissimo tra Pd e Pdl c’è di fatto già da un mese”. Una chiusura netta, accolta da qualche borbottio.
Discussione accesa anche sul tema dei tagli agli stipendi dei parlamentari e alla questione delle indennità. Troppo oneroso il taglio della metà delle indennità, ha sottolineato qualcuno dei presenti: “Anche se vi tagliate tutto la campagna contro di noi continuerà comunque – è stata la risposta di Grillo – Non vi ho mai detto quanto dovete prendere, trovatemi dove l’ho scritto. Non me ne frega proprio nulla. Qualunque cosa decidiate, ricordatevi che l’importante è tenere sempre un documento contabile che certifichi tutto”. Qualche voce si è levata per chiedere di votare la somma: “Ma l’avete già fatto”, ha provato a soprassedere il leader, sovrastato da un coro di “No, non l’abbiamo mai fatto”. Una situazione riassunta paradigmaticamente da una deputata emiliana: “Serve più condivisione con tutto il gruppo, dobbiamo parlarci di più”. L’impressione è che Grillo credesse di avere un potere di moral suasion sulla propria squadra assai maggiore di quello di cui effettivamente gode.
Alla fine dell’incontro Roberta Lombardi ha commentato: “È stato un momento bello si è parlato di tutto. È normale che molti avessero incertezze dopo essere stati buttati nel palazzo e abbiano posto domande sulla linea politica. Faremo una riunione del genere almeno una volta al mese e Grillo verrà a vedere come funziona il Parlamento. Beppe e Casaleggio – ha spiegato la Lombardi – sono due terminali della nostra linea”.
Non ancora tramontata, poi, l’ipotesi di un governo a 5 stelle, ma resta il massimo riserbo sulle personalità che potrebbero essere coinvolte. “Nomi non ne faremo, almeno finché non ce lo chiedono. Ci sarà occasione di dialogo solo se ci daranno incarico”. “Grillo ha ribadito che lui è importante solamente il rispetto del nostro programma”. Quindi un breve accenno sul Quirinale. “Per la presidenza della Repubblica non si ripeterà la questione emotiva che si è verificata per il Senato con Grasso: chi voterà con il Pd tradirà i nostri elettori e si porrà da solo fuori dal Movimento”. Infine in merito a Tommaso Currò,il deputato che due giorni fa aveva espresso critiche sulla linea di chiusura al dialogo, ha chiosato: “Perché non c’era? Dovete chiederlo a lui visto che ha tutto questo feeling con la stampa”.
La giornata. La mattina era iniziata con un rocambolesco inseguimento. Una trentina di macchine di giornalisti dietro a tre pullman. A metà strada il panico: i pullman facendo due strade diverse. La quiete è tornata solo quando si è venuto a sapere che un autista aveva sbagliato strada. E La Quiete si chiama anche il ristorante dove i parlamentari del Movimento 5 stelle si sono dati appuntamento con Beppe Grillo a Tragliata, non lontano da Fiumicino. Perchè proprio lì? “Non li conosco – racconta il proprietario – M’hanno chiamato ieri all’una, è tutta la notte che sgobbo. Saranno venuti a sape’ che so’ er Mourinho della pasta. L’ex comico, che li aspettava già sul posto, li ha accolti a braccia aperte al loro arrivo, che li ha visti un po’ stazzonati. Dopo una settimana di lavoro, si erano dati appuntamento alle 9.30 a piazzale Flaminio, a Roma. Un’ora di attesa sotto la pioggia: tanto è bastato per far sbottare alcuni di loro: “È una buffonata, se veniva lui alla Camera con la sicurezza dei commessi e di quelle strutture non era meglio?”. Poi via, verso la campagna a nord della Capitale, giusto il tempo per qualcuno di perdere il pullman dopo la sosta all’autogrill. “Sali in macchina, ti do un passaggio”. “No grazie, prendo quello dopo”. In realtà più d’uno se l’è perso. Forse una quarantina sono mancati all’appello. Impegni familiari, appuntamenti già presi con gli attivisti. Non c’era, come ha ricordato la Lombardi, il ‘dissidente’ Tommaso Currò, convitato di pietra di lusso. Viste come sono andate le cose, per lui avrebbe tirato brutta aria.
PIETRO SALVATORI
da L’Huffington post
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