L’Europa della sofferenza

L’Europa della sofferenza

di Loredana Fraleone

 Gli attentati di Bruxelles sono destinati ad oscurare l’incidente, in cui hanno perso la vita 13 studentesse Erasmus e tra queste sette italiane. L’informazione ormai macina le notizie, rendendo difficile la riflessione su fatti, diversi tra loro, ma che hanno in comune la sofferenza che attanaglia l’Europa odierna, sempre più distante da quell’area del mondo, che sembrava campione dei diritti e dell’accoglienza.

Sembrerebbe priva di nessi la vicenda dell’incidente in Spagna, che ha coinvolto gli studenti Erasmus e gli attentati di Bruxelles, eppure il rapporto tra le due vicende si può cogliere proprio nell’insicurezza e nel degrado in cui i popoli europei sono stati gettati dalle sciagurate politiche della troika, basate su austerità,  liberismo   e un neocolonialismo che ha provocato la destabilizzazione di un’enorme area geografica a noi contigua.

L’incidente di Taragona sembra una metafora dell’Europa dei nostri giorni, distanti anni luce non solo dal programma di Ventotene, ma persino da quel 1987 in cui nacque l’Erasmus, acronimo che indica lo scambio e la libera circolazione degli studenti tra le Università europee e rievocativo del grande filosofo olandese del 1500, Erasmo da Rotterdam. Eravamo nel 1987 alla vigilia dell’affermazione di politiche, che hanno via via vanificato le conquiste più avanzate nei paesi dell’Unione, ma ancora lontane dal quel rovesciamento, che ha visto l’accentuazione delle disuguaglianze, della negazione di diritti fondamentali, dello scatenamento di guerre destinate a riversare sull’Europa non solo masse di disperati, della cui condizione l’Unione si dovrebbe vergognare, ma anche un terrorismo che sembra destinato a crescere e che la guerra può solo alimentare.

Eppure i giovani Erasmus, che seguono corsi di studi in università straniere, alludono ancora ad “un’altra Europa”, quella dello scambio tra culture diverse, della libera circolazione, della valorizzazione dei giovani come risorsa per il futuro.

At least 14 Erasmus students die in a coach crash in TarragonaL’incidente di Taragona, che ha distrutto tredici vite, non è stato frutto di un destino malvagio, ma della condizione di lavoro di un autista di 63 anni (che  dovrebbe essere in pensione), senza secondo autista che lo potesse sostituire in caso di stanchezza durante un viaggio notturno. L’incidente perciò andrebbe catalogato come incidente sul lavoro, che ha compromesso la vita e l’incolumità di giovani felici di vivere un’esperienza di studio, per la quale ricevono retribuzione e copertura delle spese. Gli studenti italiani fruiscono volentieri di questa opportunità, sono quantitativamente al di sopra della media europea e hanno come destinazione preferita proprio la Spagna. Il numero delle ragazze è superiore a quello dei ragazzi, non a caso le tredici vittime sono tutte giovani donne.

Per i tagli sull’Università e il diritto allo studio, da parte degli ultimi governi italiani, l’Erasmus costituisce un’opportunità sempre più appetibile da parte dei nostri studenti, che attraverso suoi progetti trovano spesso anche opportunità di lavoro all’estero. Le sette ragazze italiane che hanno lasciato la loro vita e le loro speranze in Spagna invitano, al di là del cordoglio, a riflettere e prendere coscienza su cosa sia diventata quella che doveva essere l’Europa dei popoli, in mano ormai delle banche e del profitto di pochi, dove l’attacco ai diritti sul lavoro mettono un anziano autista nella condizione di addormentarsi e provocare una catastrofe durante un viaggio, il cui ricordo lo perseguiterà per il resto della vita.

 

Loredana Fraleone è responsabile università e ricerca del PRC-SE

 

 


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.