
No ai tagli alla sanità: iniziativa a Cosenza con Ferrero
Pubblicato il 26 feb 2016
di Francesco Saccomanno
Per il 2016 il Fondo Sanitario Nazionale è stato fissato a 111 miliardi, con la riduzione di oltre 4 miliardi rispetto a quanto preventivato dal Patto per la salute, e sono evidenti le sempre maggiori difficoltà a garantire prestazioni dignitose ed i Livelli Essenziali di Assistenza.
La spesa sanitaria è da tempo in calo, il rapporto spesa/PIL colloca l’Italia tra le ultime posizioni in Europa ed entro il 2019 sono previsti oltre 8 miliardi di tagli. Subiamo una deriva ragionieristica ed aziendalistica della sanità, in sostanza si risponde ai conti e non ai pazienti; una gestione contabile della salute che ha come priorità la tenuta dei bilanci e non le esigenze dei cittadini.
Tra i medici sempre più ricorrenti sono senso di frustrazione, percezione di abbandono, precarietà e si vive uno stato di profondo disagio. I pesanti tagli delle risorse al sistema sanitario determinano al ribasso la dotazione organica, il blocco del turn over, la mancata stabilizzazione dei precari e dei turni di lavoro insopportabili (nonostante le direttive UE al proposito).
Sono centinaia di migliaia in Italia i cittadini bisognosi ed in stato di necessità che fanno fatica a curarsi ed a pagarsi i farmaci. Si rivolgono ad enti caritatevoli del territorio che usufruiscono della convenzione Banco Farmaceutico. Negli ospedali si perdono posti letto ed aumentano mostruosamente i tempi di attesa per analisi ed esami, si tagliano indiscriminatamente servizi e prestazioni.
Tutto ciò in Calabria assume livelli parossistici, data la gestione politica della sanità regionale che definire vergognosa e criminale è certo insufficiente.
Con il decreto Lorenzin di un mese fa sulla “appropriatezza prescrittiva”, che stabilisce in maniera molto restrittiva le condizioni di erogazione e le indicazioni di appropriatezza, si distrugge l’autonomia professionale dei medici e sparisce ogni attività reale di prevenzione e possibilità di diagnosi precoce. Alcuni farmaci ed analisi, visite ed altri esami clinici, non potranno più essere prescritti. Anche gli esenti ticket dovranno pagare per intero da loro, quando gli esami non saranno giudicati appropriati.
E’ una prospettiva devastante! La sanità è diventata un inferno, per i pazienti ma anche per i medici (che stanno producendo da mesi significative, quanto inascoltate, mobilitazioni) e per tutto il personale. La verità è una ed una sola: le prestazioni essenziali non saranno garantite, i livelli di assistenza non verranno assicurati, l’aspettativa di vita si ridurrà (ed è notizia di questi giorni che già quest’anno è in calo), la gente inizierà - o, purtroppo, continuerà – a non curarsi perché non ha i soldi per pagare quanto dovrebbe essere garantito per diritto. Il governo Renzi sta portando avanti con determinazione totale il perverso disegno di attacco alla sanità pubblica per accelerarne la totale privatizzazione, sul modello statunitense. Per noi, la migliore assicurazione sanitaria è e rimarrà il SISTEMA SANITARIO NAZIONALE.
Per discutere di ciò, il Partito della Rifondazione Comunista ha organizzato un dibattito che si terrà Sabato 27 dalle ore 10 all’Hotel Royal di Cosenza. Coordinati dal segretario regionale Pino Scarpelli ed introdotti dal segretario cittadino Francesco Campolongo, interverranno i dottori Francesco Febbraio, medico delle emergenze, Valerio Formisani, medico di base, e Francesco Masotti, segretario regionale della CGIL medici. Porterà il saluto dell’Ordine dei Medici la segretaria, dottoressa Angela Mollica. Parteciperanno il segretario della Camera del Lavoro Umberto Calabrone, Delio Di Blasi dell’esecutivo USB e il commissario regionale di Cittadinanzattiva Elio Rosati. Concluderà i lavori il segretario nazionale del Prc Paolo Ferrero.
Francesco Saccomanno – segretario Federazione Prc Cosenza
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