
Fassino-Renzi due facce della stessa medaglia. I comuni tornino a dare voce alle istanze dei territori e dei cittadini
Pubblicato il 28 ott 2015
di Ezio Locatelli,
Più che il portavoce dei Comuni e degli Amministratori locali Piero Fassino, Presidente dell’Anci oltreché sindaco di Torino, ha scelto di fare il portavoce del Governo Renzi.
Nella relazione introduttiva dell’assemblea annuale dell’Anci, tenutasi a Torino, Fassino non è andato al di là del gioco delle parti: qualche insignificante rilievo critico circa le difficoltà in cui versano i comuni, qualche richiesta di attenzione maggiore indirizzata al Governo e niente più.
Non c’è stata alcuna messa in discussione dell’impianto complessivo dei provvedimenti governativi. Provvedimenti che vanno nel senso di produrre tagli drastici di risorse e, conseguentemente, di abbattere la capacità dei comuni di operare in rapporto alle comunità e ai territori di pertinenza, in tema di trasporti, assistenza sociale, servizi ambientali, cultura etc. Addirittura, alla faccia dei comuni strangolati dal patto di stabilità, i provvedimenti messi in atto dal Governo sono stati definiti di segno “espansivo”. Inoltre Fassino non ha mancato di manifestare il proprio pieno sostegno alle controriforme del Governo che smantellano i diritti del lavoro , l’istruzione pubblica, la rappresentanza istituzionale, parti significative della Costituzione.
Il fatto è che il Presidente dell’Anci ha deciso di essere l’alter ego del governo Renzi: diversi ruoli, stesse politiche in rotta di collisione con i diritti di cittadinanza sociale e dei territori.
I comuni tornino a dare voce alle istanze dei territori e delle comunità locali. Queste istanze sono incompatibili con le politiche restrittive e antidemocratiche del Governo Renzi.
Torino, 28 ottobre 2015
* segreteria nazionale PRC – S.E.
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