Gue-Ngl: «Serve una forza politica europea»

Gue-Ngl: «Serve una forza politica europea»

Sinistra. Da oggi a Bari la tre-giorni di Eur-Hope, ci sarà anche Landini. A confronto economisti, attivisti e molti dirigenti di Podemos, Sinn Féin, Syriza, Izquierda Unida. Al primo punto il reddito

di Jacopo Rosatelli

«Europa» e «spe­ranza» pos­sono (ancora) andare insieme? Nel gioco di parole che fa da titolo al mee­ting — «EurHope?» — c’è la domanda attorno a cui si svi­lup­perà la discus­sione che vede coin­volti, da oggi a dome­nica, oltre 300 atti­vi­sti giunti a Bari da tutto il Vec­chio Con­ti­nente (i lavori si svol­gono all’Hotel Excel­sior, dalle 15).

Li ha chia­mati a rac­colta il gruppo della Sini­stra uni­ta­ria (Gue/Ngl) al par­la­mento di Stra­sburgo, con il sup­porto della rete ita­liana Act!, nata l’anno scorso durante la cam­pa­gna elet­to­rale a soste­gno della lista L’Altra Europa con Tsi­pras. Un appun­ta­mento fatto di assem­blee e gruppi di lavoro a cui par­te­ci­pe­ranno, fra gli altri, il segre­ta­rio Fiom Mau­ri­zio Lan­dini, il teo­rico del red­dito di cit­ta­di­nanza Phi­lippe Van Parijs, l’economista Emi­liano Bran­cac­cio, insieme a mili­tanti di gruppi come Bloc­kupy e Juven­tud sin futuro, ed espo­nenti delle forze della sini­stra euro­pea: dai greci di Syriza ai tede­schi della Linke, dagli irlan­desi del Sinn Féin agli spa­gnoli di Pode­mos e Izquierda unida.

Per Clau­dio Ric­cio di Act! sono due gli obiet­tivi prin­ci­pali dell’iniziativa barese: «Dotarci di una ‘cas­setta degli attrezzi’ di ana­lisi e pro­po­ste per affron­tare una sta­gione di lotta che dovrà essere intensa, e fare un passo avanti nella costru­zione della parte ita­liana di una forza poli­tica con­ti­nen­tale, l’unica che può risul­tare all’altezza della sfide che abbiamo di fronte». Un’Europa diversa va costruita «met­tendo al cen­tro le con­di­zioni di vita delle per­sone, in par­ti­co­lare del 24% di euro­pei a rischio povertà e dei milioni di pre­cari». Per farlo, sostiene Ric­cio, «serve con­net­tere movi­menti, sin­da­cati, par­titi, ma anche intel­let­tuali e stu­diosi, sapendo valo­riz­zare anche mol­tis­simi gio­vani acca­de­mici che, fra mille dif­fi­coltà, cer­cano di col­ti­vare il pen­siero cri­tico nelle uni­ver­sità sem­pre più povere di risorse».

Il cuore del mee­ting è la que­stione sociale: lavoro, wel­fare, lotta all’esclusione. «Vogliamo ripen­sare l’Europa a par­tire dal Sud, per­ché una delle dimen­sioni fon­da­men­tali della dise­gua­glianza è quella geo­gra­fica», spiega l’eurodeputata Eleo­nora Forenza, una delle arte­fici dell’iniziativa. Par­ti­co­lare rilievo avrà il tema del red­dito di base: «È una prio­rità, serve una mobi­li­ta­zione su scala comu­ni­ta­ria. La mani­fe­sta­zione del 17 otto­bre a Bru­xel­les con­tro l’austerità sarà un primo appuntamento».

La discus­sione non potrà elu­dere, ovvia­mente, l’argomento che anima il con­fronto nella sini­stra con­ti­nen­tale: la moneta unica. «Biso­gna evi­tare spac­ca­ture come quella vis­suta in Gre­cia», sostiene Forenza. «Non ser­vono sche­ma­ti­smi ‘euro sì/euro no’, e non si può bana­liz­zare la que­stione della sovra­nità: oggi non si riac­qui­sta auto­ma­ti­ca­mente sovra­nità demo­cra­tica andando al governo, così come il ritorno alla pro­pria moneta non coin­cide auto­ma­ti­ca­mente con la sovra­nità poli­tica», ragiona l’europarlamentare comu­ni­sta eletta con la Lista Tsipras.

Per gli orga­niz­za­tori dell’incontro barese è indi­spen­sa­bile un approc­cio «laico» alla que­stione che rischia di spac­care la sini­stra euro­pea. Peri­co­lose linee di frat­tura ci sono in Fran­cia nel Front de Gau­che fra il par­tito di Jean-Luc Mélén­chon e il Pcf, e in Ger­ma­nia nella Linke fra le cor­renti che si richia­mano ai due padri nobili Oskar Lafon­taine e Gre­gor Gysi. E la nasci­tura nuova «cosa rossa» ita­liana rischia di divi­dersi ancora prima di vedere la luce.

fonte: il manifesto


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